PROLOGO

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Caos.
Troppo caos.
Solo caos.
È da qualche minuto che sento mamma e papà urlare al piano di sotto per chi sa quali motivi.
Poi, ad un certo punto non sento niente, solo dei passi, passi pesanti, arrabbiati diretti per le scale.
Sono le 2 di notte e improvvisamente mia madre fa irruzione nella mia camera, sbattendo la porta violentemente contro il muro e accendendo la luce.
Subito il fascio prodotto dal lampadario al soffitto mi colpisce gli occhi, facendomi credere di essere cieca, ma piano piano la vista ritorna, cercando di rimpiazzare il buio che prima dominava nella stanza.
Prima che potessi lamentarmi o fare qualche domanda, mia mamma mi dice che devo preparare la valigia.
Valigia? Quale valigia?
Come se mi avesse letto nel pensiero si abbassa per guardare sotto il letto e, sporgendosi, estrae una valigia nera per poi appoggiarla in malo modo sul mio letto, costringendomi a spostare i piedi.
Prima di tornare al piano di sotto mi lancia un' occhiata indecifrabile e mi dice di prendere il minimo indispensabile.
Mentre io rifletto ancora su cosa è successo negli ultimi 30 secondi sento i passi della mamma raggiungere il piano di sotto.
Scendo dal letto controvoglia e inizio ad aprire il mio armadio, sentendo il freddo pavimento irrigidirmi i piedi.
Prendo jeans, magliette, maglioni, felpe, intimo e....poi, mi fermo a metà strada tra l'armadio e la valigia.
Solitamente mi succede che i primi cinque minuti che passano dopo il mio risveglio, non capisco niente, e adesso è uno di quei momenti.
Perché sono in piedi con un paio di mutande in mano? ah si, per la valigia
Ma...perché una valigia? Boh, la mamma ha detto di prepararla.
Solitamente mi piace stuzzicare mia madre ma quando ti impone di fare qualcosa con quel tono di voce è meglio non contraddirla.
Dopo aver preso le ultime cose super importanti come il cellulare, la spazzola e gli auricolari scendo le scale per andare in cucina.
Faccio in tempo solo a prendere un biscotto con gocce di cioccolato che mia madre sbuca dal nulla con la sua solita camicia da notte tutta viola e mi spinge di peso verso la porta.
Solo quando varco la soglia mi accorgo che mio padre è in macchina, con un'espressione frustrata in viso.
Mentre mia mamma mette la valigia nel bagagliaio noto che ci sono altre due valigie un po' più grandi e altri scatoloni vicino alla macchina
Dopo aver chiuso con fin troppa forza la portiera, una folata di aria fresca fa alzare i capelli biondi di mia madre, che socchiude i suoi grandi occhi azzurri corrugando la fronte.
Adesso siamo tutti e tre in macchina, con solo il silenzio a parlare.
Preferirei riavere il caos di prima che questo silenzio...assillante.
«Dove stiamo andando?» chiedo incuriosita dopo pochi minuti dalla partenza, cercando di tenere a freno le altre miliardi di domande che mi frullano nella mente.
«in un posto sicuro» risponde mio padre.
Quelle parole mi rimasero impresse per tutto il viaggio. Continuo a pensare a perché ce ne stiamo andando, perché dobbiamo abbandonare tutto...la nostra casa è sicura, perché dovremmo andarcene?
Tutti questi pensieri si accavallano nella mia testa finché il sonno non ha il sopravvento e mi trascina nel mondo dei sogni, dove lì, tutto è sicuro.
Non sapevo che di lì a poco, la mia vita sarebbe cambiata.
Non so se in meglio o in peggio, so solo che non sarebbe più stata come prima, o forse io, non sarei più stata come prima.

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Ciao a tutti, noi siamo AS e questa è la nostra prima storia, dove speriamo di poter sfogare tutta la nostra fantasia e il nostro disagio, senza annoiarvi. Senza dilungarci troppo vi chiediamo di lasciare una stellina per dissipare tutta questa nebbia e di lasciare un commento per farci capire se la storia vi è piaciuta o se pensate ci sia qualcosa da migliorare. Speriamo di vederci al prossimo capitolo 🌚

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