«BUON COMPLEANNO!»
Sentendo delle parole dette a gran voce mi alzo subito dal letto, spaventata da chi potrebbe essere.
Quando la vista si sistema dal sonno ancora impresso in tutti i miei movimenti, capisco che l'uomo davanti a me è mio padre con in mano una torta, una grossa torta, ma grossa grossa.Spaesata aggrotto la fronte, cercando di ricordare il perché di quella torta e, poi, mi rimbombano nella testa le parole pronunciate da quello che pensavo fosse il mio aggressore.
Ma certo, come ho fatto a dimenticarlo?
Oggi, 8 Dicembre, è il mio compleanno.«ehi ehi, sono io piccola» dice mio papà, vedendo la posa difensiva che ho assunto «beh, piccola non più »
«grazie papà » dico saltandogli al collo.
Lui barcolla, con la torta che rischia di cadere al suolo, ma alla fine ritrova l'equilibrio.«dai, cambiati e andiamo giù...voglio che oggi sia un giorno speciale, non li compi tutti i giorni 16 anni eh» esce dalla stanza con queste ultime parole e facendomi un occhiolino.
Mi lascio cadere sul letto, molleggiando un po' sul morbido materasso.Wow, 16 anni, adesso? Straaaano.
Sono libera, c'è, nel senso che posso uscire da questo villaggio, libera...che strana parola...sembra così ovvia averla già dalla nascita, ma adesso, adesso capisco la parola libertà. Sembrava così lontana, irraggiungibile...quasi da grandi, sembrava che te la dovessi guadagnare e adesso guarda...sono libera...beh, quello che posso dire è solo...I'm coming bitches!Detto questo, mi vesto con dei pantaloni della tuta e un maglione... non ho voglia di vestirmi bene...ci penserò dopo dai.
Scendo le scale e sento un profumo da pancake arrivare dalla cucina e, appena entro, trovo tutte le cose più dolci e buone che possano esistere sulla terra...dalla nutella alla marmellata di lamponi...no vabbe, addio pancia piatta
'Che non hai' dice l'altra me intrappolata nella mia testa.
'Shhh, lo sappiamo solo noi dai'
Dopo questo mini dialogo nella mia testa mi fiondo a mangiare tutto quel cibo buonissimo, altro che Carlo Cracco, l'Italia ha bisogno di mio padre pff.Dopo essermi abbuffata assieme a mio padre ci sediamo sul divano a guardare la tele, visto che sono le 6:30 solo adesso.
Me ne accorgo perché sento la fastidiosa sveglia suonare, nonostante io sia al piano di sotto, ma data la mia pigrizia la lascio suonare, facendola diventare un lontano rumore nella mia mente.All'ora di pranzo io e mio padre mangiamo la grossa torta, anche perché di pasta o robe varie non ne abbiamo voglia.
Si, lo so, io e mio padre facciamo schifo in queste situazioni...quando ci sono di mezzo i dolci non capiamo più niente.Dopo aver lavato i piatti mio padre mi chiama in salotto e così mi siedo sul divano, per ascoltare la sua romanzina e, come da copione, lui inizia a parlare.
«Sky, bambina mia»
«Ehi, bambina chi?» chiedo, facendo la faccia da finta offesa.
«Per me tu sarai sempre la mia bambina, lo sai» dice con aria gentile, quasi con tristezza.
«Comunque» continua, destandosi dai suoi pensieri e guardandomi dritta negli occhi.
«Oggi compi 16 anni e, purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista, potrai uscire quando ti pare e piace, senza essere vincolata da nessuna legge. Lo so che ieri è stato un brutto giorno per te e...ed è la prima volta che mamma non è qui con noi a festeggiare il tuo compleanno. Ti voglio dire, però, che mamma la conosci...o meglio, la conoscevi e lei, beh, lei era una donna molto bella quanto forte e tu, che dire...hai preso da lei. I tuoi occhi azzurri che assomigliano molto ai suoi, tranne che i tuoi hanno quella stella gialla che ti circonda l'iride, hai i suoi stessi capelli biondi, se non più belli...le assomigli così tanto. Siete così testarde, tutte e due, che tante volte litigavate anche per cose minime. Ora lei non c'è più, ma sarà sempre nei nostri ricordi, nel nostro cuore, nelle nostre gesta, perché ci sarà sempre un po' di lei in noi, lo sai questo, vero?» mi chiede, stringendomi la mano.Io annuisco, perché la voce mi manca, le parole non escono e quindi mi limito ad annuire, guardando le nostre mani intrecciarsi tra loro.
«Ti volevo dire che sono molto orgoglioso di come sei diventata e so che continuerai per questa strada... Adesso potrai uscire da questa casa, da questo villaggio e vederlo in tutta la sua bellezza, o in tutto il suo orrore, questo parse è un po' tutte e due le cose. Solo, stai attenta...non so come, ma la pianta curativa...davvero mi ha levato questo grande fardello. Guarda, niente canini, niente peli, niente artigli...tutto è tornato come prima...tranne la memoria, i ricordi...quelli non possono essere cancellati e rimpiazzati, il dolore resta. Io non so come quella pianta sia potuta arrivare fino a noi, quello che so è che siamo stati, da una parte, davvero fortunati.» dicendo queste ultime parole mi stringe in un abbraccio caloroso e io mi faccio trasportare da tutto quell'amore in un gesto così semplice.«Papi, è vero, mamma non c'è più, ma al tempo stesso sarà sempre con noi...ti prometto che starò attenta la fuori, in fondo sono come mamma, lei era forte» dico, infine, interromoendo l'abbraccio che si sarebbe tramutato in una fontana di lacrime.
«Adesso vado in camera mia, mi cambio e scendo subito» gli dico mentre mi avvio al piano di sopra.
«va bene tesoro » gli sento sussurrare.Salgo le scale due gradini alla volta e mi precipito in camera mia.
Apro il vecchio armadio vicino al letto e prendo dei jeans stretti neri, una maglietta qualunque e un grande maglione bordeaux.Fuori fa freddissimo, dato che siamo a Dicembre e quindi prendo il mio giaccone color verde scuro e una sciarpa grigia, infine prendo il mio amato telefono e me lo metto in tasca.
Scendo le scale troppo velocemente, tanto che rischio di inciampare sull'ultimo gradino e finire faccia a terra, fortunatamente mi aggrappo alla ringhiera e riesco ad evitare la brutta caduta.
Lentamente mi avvicino alla porta dove vedo mio padre.
Quando sono a pochi passi da lui mi butto in avanti e mi aggrappo al suo collo tipo koala.«Grazie papi » dico piano.
Sento una sua grande mano accarezzarmi i lunghi capelli biondi.
Dopo qualche secondo mi stacco.
«stai attenta, okay?» dice molto serio.
«si papi» gli stampo un bacio sulla guancia e apro la porta di casa scendendo i tre scalini per poi precipitarmi nella natura.
«torna presto» sento dire da mio padre, ma quelle parole sono cosi lievi che non sono sicura di averle sentite davvero.××××××××××××××××××××××××××××××××
BUONA SERA GENTE! Siamo tornate con questo capitolo, che speriamo vi piaccia e vi faccia lasciare qualche stellina e commento 👀.
Come potete vedere la protagonista puó finalmente uscire dai confini del villaggio e a far iniziare la vera e propria storia! Speriamo che questo continui ad incuriosirvi e ci vediamo nel prossimo capitolo.
Speriamo che fino adesso abbiate passato delle belle vacanze e see you soon 🌚
STAI LEGGENDO
Oltre la Nebbia
ParanormalNebbia...é la nebbia che separa la realtà crudele da una fantasia nascosta, da un mondo diverso...é la nebbia, che ha cambiato ogni cosa. Potrebbe sembrare strano o banale, ma la nebbia é l'unica cosa che in quel posto, agli occhi di tutti, sembra c...