3.

120 49 20
                                    

Drrrin Drrrin Drrrrin.
Svogliatamente allungo una mano fuori dalle coperte e cerco di spegnere la fastidiosa sveglia che mi assilla.

Dopo qualche tentativo perdo la pazienza e la scaravento a terra, frantumandola in mille pezzi. "Una in più da aggiungere alla mia collezione" Questa sarà la settima sveglia che rompo nel giro di pochi mesi. Non so per quale motivo, ma negli ultimi tempi la mia pazienza é andata svanendo.

Disinteressatamente mi alzo e, senza indossare quelle ciabatte che mi danno solo freddo, mi incammino verso la cucina. Sono le 6:30 e come ogni mattina faccio colazione con latte caldo con cacao e biscotti. Sono l'unica in questo villaggio che si alza così presto nonostante la scuola non ci sia. Lo faccio più che altro per guadagnare tempo, non mi è mai piaciuto buttare via metà della mia giornata e così mi sveglio sempre a quest'ora, anche perché così posso occuparmi delle cure di mio padre.

Mentre sorseggio l'ultima porzione di latte che mi rimane, penso agli ultimi periodi che ho dovuto passare. Mancano pochi giorni al mio compleanno, l'8 Dicembre, e così sarò una sedicenne, una ragazza libera, sì, libera. Il posto dove vivo io è suddiviso in quattro villaggi, dove ragazzi sotto i 16 anni non possono uscire dai rispettivi villaggi perché potrebbero addentrarsi o perdersi nel bosco e andare incontro a una cattiva sorte.

I villaggi non sono molto grandi e ognuno ha qualcosa che ad un altro manca. Il villaggio a est coltiva i cereali e per questo si chiama villaggio giallo, il villaggio a ovest tiene l'acqua depurata ed é rigoroso nei controlli, anche perché la malattia si può trasmette anche con l'acqua, questo villaggio viene chiamato azzurro. Il villaggio a nord alleva gli animali, per avere carne, latte, uova e tutti i prodotti che si possono ottenere da essi, per questo si chiama villaggio rosso. Infine c'è il mio villaggio, a sud, dove si ricavano legna, cemento e un po' di minerali che riusciamo a trovare nelle gallerie dentro le montagne, anche se in questo periodo i lavori non sono attivi, il mio villaggio viene chiamato villaggio nero...proprio il più allegro...e anche per questo c'è meno gente degli altri.

Tutti e 4 i villaggi sono uniti da una recinzione di protezione e al centro di questi c'è il foro, dove poniamo le nostre scorte e qualche arma...quella zona è sempre sorvegliata e ha sistemi di sicurezza a "prova di saccheggio"....anche se la definizione che gli hanno affidato non mi ha mai trasmesso  molta protezione... Quando siamo arrivati qua, 4 anni fa, non era strutturato così il villaggio...era un semplice paesino in cui tutte le case erano vicine e tutti parlavano felicemente. A quel tempo la scuola esisteva, ma dopo la divisione in villaggi si è deciso di chiuderla, così adesso nessuno va più a scuola e i genitori insegnano le materie ai propri figli.

Il Paese iniziò a cambiare dopo qualche settimana dal nostro arrivo, fino a diventare quello che è ora. Da piccola mi chiedevo il perché di questa trasformazione e mi è sempre stato detto che nel bosco si aggiravano strani individui, come quelli che vengono afflitti dalla malattia "mortale/quasi-mortale" .

Questo sistema di suddivisione riesce a raccogliere il necessario per vivere e tenerlo sicuro dai batteri di quella strana malattia. Il nostro villaggio viene chiamato nero anche perché è il villaggio più pericoloso in cui entrare, perché, siccome ci occupiamo della legna, dobbiamo uscire dalla recinzione e andare nel bosco e quindi essere più esposti alla malattia...proprio come è successo a mio padre.

Per questo motivo mia madre non c'è, perché è andata a cercare quella miracolosamente pianta che lo può curare....sono molto agitata, anche perché la fuori, oltre la malattia...ci sono anche degli altri individui...o così mi ha sempre detto mia madre...e anche degli animali feroci...i lupi.

Spero solo che riesca a trovare il prima possibile quella maledetta pianta. Ridestandomi da quella sequenza di ricordi, mi rendo conto che sono le 7:10...."bene" penso, ci ho impigato 40 minuti solo per fare colazione.

Mi sveglio così presto anche perché io sono lenta nel fare le cose in casa e quindi ho bisogno del mio tempo. Così mi alzo dalla sedia e metto la scodella nel lavabo e vado a rifarmi il letto. Il resto della giornata prosegue come al solito.

Dopo aver fatto il mio letto sveglio papà e dopo avergli preparato la colazione rifaccio anche il suo letto e adesso che la mamma non c'è, sembra sempre più spoglio.
Dopo essere scesa in salotto sistemo il letto dove mio padre si riposa per gran parte della giornata. Verso mezzogiorno preparo il pranzo e dopo aver mangiato lavo i piatti.

Tra una partita a carte e qualche programma sullo sport la cena arriva velocemente e, dopo, accompagno mio padre in camera per dormire. «buonanotte papà » dico mentre gli rimbocco le coperte.
«buonanotte tesoro» risponde lui sporgendosi in avanti per darmi un bacio sulla fronte.

Mi avvio fuori dalla porta e spengo la luce, rimanendo fuori dalla stanza a fissarlo, o almeno fissare il buio nella sua direzione. Mio padre è sempre stato un tipo forte, resistente, che non si lamenta mai e anche adesso, mentre quella malattia lo sta consumando piano piano, sembra affetto da una qualunque influenza, anche se il morbo sta cancellando ogni essenza di lui, trasformandolo in qualcosa che non è.

Ancora pensando a tutti i momenti passati assieme, belli o brutti, mi dirigo verso la mia stanza e, dopo essermi cambiata, mi metto sotto le coperte e come ogni sera...spero, spero che qualcosa di buono succeda, che mia madre faccia ritorno con quella maledetta pianta.....speranza, cosa significa poi questa parola? Credere con forza che qualcosa cambi? Essere su un filo sottile tra sapere che una cosa non accadrà mai, ma crederci lo stesso e accettare la realtà. Con questi pensieri, mi addentro nel mondo in cui tutto può accadere, il mondo dei sogni.

××××××××××××××××××××××××××××××××

Hola peopleeeee, abbiamo notato che rispetto ai primi capitoli la gente è diminuita, ma abbiamo aggiornato perchè crediamo nel nostro progetto e vorremmo portarlo avanti, quindi ringraziamo chi continua a leggere! Il capitolo è molto lungo rispetto agli altri, ma non tutti saranno di questa lunghezza. Lasciate un commento per farci sapere cosa ne pensate e se vi è piaciuto lasciate una stellina, al prossimo capitolo🌚🌚

Oltre la NebbiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora