Cheerleader

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Chanyeol's Pov
Stavo in palestra, ancora, a parlare con delle ragazze che proprio non mi lasciavano in pace.
"Hey! Che ne dici, sei libero sabato?" Diceva una dai capelli neri.
"Ma come! Sabato dovevi venire al centro commerciale con me!" Disse la ragazza dai capelli semi rossi in tono innocente.
Vidi per un secondo la prima ragazza fulminare con lo sguardo la rossa, la cui si sentiva molto a disagio.
"E comunque mi chiamo Rita" disse la ragazza dai capelli neri mentre mi fece l'occhiolino e se ne andó in spogliatoio seguita dalla sua amichetta.
"PARK CHANYEOL" ad un certo punto sentì entrare dalla porta l'unica ragazza che mi poteva chiamare sia per nome che per cognome: Sugar.
"STAVI PARLANDO CON ALTRE CHEERLEADER DI NUOVO?" Disse in piena rabbia.
"Scusa, scusa. Mi dispiace gelosona!" Dissi io in tono afflitto.
"No che non accetto le tue scuse! E-e non sono gelosa! Sai che significa stare sotto al sole? Me lo potevi dire che facevi sicuramente più tardi...almeno me ne rimanevo in qualche aula..." e dopo la parola aula disse un altra frase che non riuscì a capire
"Hai detto qualcosa?" Dissi io curioso.
"No nulla, tranquillo" disse lei agitata.
"Andiamo?" Disse poi "vedo che ti sei cambiato" concluse la frase.

Sugar's Pov
Uscimmo dalla palestra e ce ne andammo.
Per punizione Chanyeol mi offrì il gelato, l'ha voluto lui eh!
Ci salutammo d'avanti a casa mia ma appena entrata mi resi conto di aver dimenticato la tuta scolastica nello spogliatoio femminile.
Il guaio peggiore è che il giorno seguente l'avremmo avuta alle prime due ore!
Stavo messa male allora mi rinfilai la felpa leggera e corsi fuori di casa chiudendo a chiave.

Mi mancava poco, ero quasi arrivata, la gente mi guardava stranita sia per il fatto che avessi la divisa scolastica sia perché stavo correndo come una forsennata.
Che ci potevo fare poi? La scuola chiudeva tra mezz'ora!

Eccomi d'avanti al cancello della scuola a cui non ho prestato la minima attenzione. Mi fiondai subito all'interno dell'istituto per poi andare negli spogliatoi femminili.
"Menomale la tuta è ancora qua" dissi tirando un sospiro di sollievo.
Non so perché ma essendo quasi sera decisi di andare sul tetto per ammirare il panorama.

Ci salgo raramente e la motivazione per cui ci salgo è perché mi ci hanno costretto.
Ovvero quando delle ragazze vogliono parlare con me, ma son cose "segrete tra ragazze" così importanti da dovermi trascinare sul tetto, dove stanno altri milioni di esseri viventi.

Non so perchè ma mi sembra più grande del solito. Sarà perchè non ci sta tutta quella gente come le altre volte.
A dire la verità non ci sta nessuno.

Misi la tuta su una panchina e mi appoggiai alla ringhiera. C'era un po' di vento ma era piacevole.

"Che ci fa un'altra alunna a scuola? Mi ero assicurato che se ne fossero andate tutte!" disse una voce maschile sbuffando.
Mi girai e rincontrai quegli occhi color catrame che avevo incontrato questo pomeriggio.
"A quanto pare ti sei assicurato male" dissi io rigirandomi alla stessa direzione di prima.
Non voglio rincontrare il suo sguardo, per qualche ragione non mi piace per nulla.
Lui sbuffó e con la coda dell'occhio vidi che prese la mia maglia della tuta con una mano.
"Hey cosa fai!" Dissi io girandomi subito verso lui.
"Ah è la tua...sai una tuta lilla, così graziosa, non si addice per nulla a una ragazza come te" disse lui iniziando a ridere.
Io ci andai contro e mi presi la mia tuta dalle sue mani.
"Non osare mai più toccare la mia roba." Dissi per poi prendere anche i pantaloni.
"Ah davvero? Se no che mi fai?" Disse lui in tono finto spaventato.
"Io non sono come quei bulletti che si abbassano fino a questo livello. Quindi questa battuta te la potevi risparmiare" dissi sbuffando facendo una smorfiaccia.
"Peccato che tra i due il più forte sia io" disse lui avvicinandosi verso di me.
Indietreggiando indietreggiando andai a sbattere contro la ringhiera. Sotto c'era il vuoto e sicuramente non mi sarei buttata.
Lui ne approfittò del mio attimo di distrazione per afferrarmi i polsi.
"Sai, non ho mai incontrato una ragazza che mi parlasse in quel modo" disse lui ridendo.
"Semplice, le ragazze che hai incontrato fin ora son delle stupide" dissi io roteando gli occhi sempre cercando di non incontrare i suoi.
"Beh, allora perchè non provi a guardarmi in faccia?" Disse lui quasi urlando stringendo di più la stretta.
"Che ti urli!?" Dissi io incontrando i suoi occhi senza paura.

The Pain That Unites Us ||Oh Sehun||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora