Forks non era cambiata per niente da come la ricordavo. Sempre piovosa e con il cielo coperto, il posto più bello al mondo per noi. È vero un' po' mi mancava il caldo, ma dopo che hai vissuto novant'anni da vampiro non ci pensi più. Quanto mi sarebbe piaciuto che Lei fosse stata lì con noi, in fondo quella era anche casa sua... Ma Lei non c' era, sapevo benissimo che non sarebbe tornata e, soprattutto, non potevo dire a nessuno quello che provavo perché se solo avessi pronunciato il suo nome in presenza dei miei fratelli o dei miei genitori non l' avrebbero presa bene. Anche se sono già 5 anni che se ne andata soffro ancora come allora. Quando arrivammo a casa era notte inoltrata e i vetri risplendevano al chiaro di luna. Decisi di andare in camera mia a sistemare le ultime cose, domani ci saremmo iscritti a scuola; anche se non né avevo per niente voglia. Sapevo che era necessario per non dare nell' occhio, ma sapevo anche come sarebbe andata a finire, con pregiudizi e sguardi crudeli, solo una volta in tutta la mia vita ho trovato uno sguardo curioso e al tempo stesso che nascondeva dei misteri. Misteri che ancora oggi non sono stati del tutto svelati. Quando arrivai alla mia camera era tutto come l' avevo lasciato, decisi di non mettere subito via la mia roba e mi sedetti sul divano di pelle bianca. Un tempo non me né sarei stato lì a contemplare il vuoto, ma sarei sceso dalla mia famiglia. Era cambiato molto il mio rapporto con loro da quando Lei se n'era andata. Ormai era già tanto se ci salutavamo, non perché fossimo arrabbiati l' uno con l' altro, ma semplicemente perché da quel giorno qualcosa dentro di noi si era spezzato. La differenza tra me e loro era che loro cercavano di dimenticare mentre io non ci riuscivo e per questo stavo molto male. Anche se il mio dolore non era minimamente paragonabile a quello di Jasper ed Emmett, loro avevano un rapporto molto bello con Lei e quando se né andata avevano sofferto molto. Ma, con il passare del tempo, si sono ripromessi di non affezionarsi più a nessuno così da non soffrire più. Il primo giorno di scuola fu come me l' ho aspettavo nessuno ci rivolse la parola per tutto il giorno, anche se le loro menti parlavano molto di noi. Per la maggior parte erano divise in due gruppi: i maschi che pensavano cose indecenti sulle mie sorelle e le femmine che avrebbero tanto voluto sapere se eravamo fidanzati. Come mi aspettavo nessuna persona era come Lei, un' po' mi dispiaceva, da quando se n'era andata ho sempre sperato di trovare qualcuno che lì assomigliasse. Anche se, dopo un' po', avevo perso le speranze ed era giunta l' ora di rassegnarmi. Quando tornammo a casa la trovammo vuota, Carlisle era andato a lavorare ed Esme era andata a fare delle commissioni in città lasciandoci un biglietto con scritto che sarebbe tornata prima di sera. "Come al solito ci lasciano e tornano verso sera mi chiedo perché sto ancora quì, tanto a loro non interessa più niente di noi... Odio questa vita perché non mi hanno lasciato morire sarebbe stato meglio " pensò Rosalie, era sempre la stessa storia, a lei non piaceva più vivere quì e odiava quello che era. L' unico periodo in cui era stata veramente felice con noi era quando Lei era arrivata nella nostra vita e ci aveva trasformato in una famiglia unita. Se non fosse stato per Emmett se né sarebbe già andata da un pezzo. La nostra vita da quando non c' era era divisa così, non facevamo più niente insieme e ci trattavamo come degli sconosciuti. Sapevo che se avesse visto quella situazione si sarebbe pentita di essersene andata, ma sapevo che se l' aveva fatto c' era stato un motivo ben preciso anche se non sapevo ancora qual'era.
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Edward Cullen twilight
FanfictionEdward Cullen pensava che non sarebbe mai riuscito ad amare qualcuno e pensava che nessuno l'avrebbe mai amato. Finché non conosce Bella Swan una ragazza molto simile ad una persona molto importante per lui... Anche se non dovrebbe Edward, un vampi...