Capitolo 16- famiglia

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EDWARD POV'S
Jasper mi parlò di quello che mi era successo e che ero stato attaccato da un' alchimista. Alla fine avevo dormito per poco più di 3 giorni, anche se a me era sembrato di più. Mi disse anche che aveva scoperto che i suoi veri genitori e sua sorella erano vivi. Appena me lo disse mi incupii, in fondo aveva tutto il diritto di voler rimanere con la famiglia di origine. Dovette aver percepito la mia tristezza perché mi chiese.
<<Edward c'è qualcosa che non va'?>>
All'inizio pensai di mentirgli, ma alla fine non me la sentii di fare questo e gli dissi la verità.
<<Tranquillo, capisco se vuoi restare con la tua famiglia, non preoccuparti.>> gli feci un sorriso che anche a me sembrò falso. Non potevo immaginare la mia vita senza di lui, anzi la nostra. Ma se era quello che voleva non mi sarei opposto, gli volevo bene e sarebbe sempre rimasto il mio fratellino in ogni caso. Lui mi guardò attentamente per poi scoppiare in una fragorosa risata. Lo guardai storto e lui smise lasciando solo un sorriso sulle sue labbra.
<<Sai, ci ho pensato molto anche io, in questi giorni d'assenza- iniziò lui lasciando vagare il suo sguardo in giro per la stanza- ma da quando ti ho trovato nella foresta colpito da un proiettile di un alchimista ho preso la mia decisione. Ho capito che non posso vivere senza di voi.>> Si voltò nuovamente per guardarmi negli occhi.
<<È vero, la mia famiglia di origine mi è mancata molto, ma ormai il mio posto non è più quà.>>
<<Torniamo a casa,... tutti insieme>> gli dissi guardandolo anche io negli occhi.

IRENE POV'S
Erano passate 2 settimane da quando avevo scoperto che Iris era viva e i problemi sembravano non avere fine. La settimana prima avevo scoperto che Jasper se n'era andato di casa dopo aver litigato con Edward e da lì non ho saputo più niente. Inutile dire che ero molto preoccupata, perché non era da lui comportarsi così e se l'aveva fatto doveva esserci un motivo. A distogliermi dai miei pensieri fu Iris.
<< Sorellona a che pensi?>> si era seduta sul davanzale della finestra da cui stavo guardando fuori e dalla sua posizione capii che era da molto lì anche se non me n'ero accorta.
<<A Jasper, è da una settimana che non sappiamo niente sono molto preoccupata>> lei mi guardò negli occhi e nei suoi vidi tutta la preoccupazione che c'era nei miei. Cercai di pensare a cosa fare... Edward non rispondeva al cellulare e la cosa non faceva altro che aumentare le mie preoccupazioni. Se gli fosse successo qualcosa non me lo sarei mai perdonata. Il mio sguardo vago per la stanza fino a soffermarsi sul mio cellulare, non avevo intenzione di immischiarla in quella faccenda. Inoltre non la sentivo da tempo e avrebbe potuto anche aver cambiato numero. Iris come se mi avesse letto nel pensiero mi diede il cellulare.
<<Chiamala>> mi disse anche se sembrava più un ordine che una richiesta.
<<Non so Ir, non la sento da anni e anche se non avesse cambiato numero non è detto che sarebbe disposta ad aiutarci.>> le risposi rassegnata. Lulù... mi ricordai l'ultima volta che ci eravamo viste, quel maledetto giorno in cui si spezzo un'amicizia durata anni. Quando lei mi disse che un vampiro e un alchimista non sarebbero mai potute essere amiche. Non potevo dargli tutti i torti e se pensavo che solo una settimana prima di quell'addio avevo perso il controllo e l'avevo attaccata ancora mi sentivo male. Quando capii quello che avevo fatto era troppo tardi, lei era tra le mie braccia quasi del tutto dissanguata e respirava a fatica. La portai a casa e mio padre la curo, ma io non riuscivo neanche a guardarla negli occhi. Ero divorata dal rimorso, ma c'era una cosa che non avevo mai capito. Quando se ne andò da casa nostra mio padre mi disse che avevano parlato e lei non c'è l'aveva con me. Capiva che non lo avevo fatto intenzionalmente ma era stato un incidente, se era veramente così che la pensava allora perché qualche giorno dopo mi disse di non voler avere più niente a che fare con me? Non l'ho mai capito. Avevo sempre pensato che ci fosse qualcos'altro, ma ogni volta che tentavo di parlarle lei cambiava strada e non mi rivolgeva nemmeno uno sguardo. A me mancava moltissimo, lei non sembrava provare lo stesso. Alla fine lasciai perdere, come aveva fatto lei decisi di dimenticare anche se non ci sono mai riuscita del tutto. Ogni volta che passeggiavo per Forks, ogni volta che andavo a scuola. Tutto mi ricordava lei. Finché non me ne sono andata, fu l'unica cosa positiva in tutto quello che mi era successo.
<< Irene,... Irene ci sei?>> vidi Iris che mi sventolava una mano davanti. Dovevo essere rimasta assorta nei miei pensieri per molto tempo a giudicare dal suo sguardo preoccupato.
<< Si, scusa ero solo immersa nei ricordi>> le risposi con un po' di imbarazzo. Ormai ci era abituata visto che mi capitava molto spesso, però era comunque imbarazzante.
<<L'ho notato- mi disse cercando di trattenersi dal ridere, ma con scarsi risultati- allora, la chiami o no?>> aggiunse tornando seria.
<<Non so se...>> non finii la frase che fui interrotta proprio dal cellulare che suonava, ma quando vidi chi era mi si gelò il sangue dalla paura. Cosa dovevo fare???

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