Capitolo extra(parte 1)

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IRIS POV'S
Ciao a tutti, mi chiamo Iris Cassar ma preferisco Iris Cullen. Vi avverto la mia storia non è bellissima per questo evitate di leggere se siete molto sensibili. Sono nata a Forks in 15 gennaio 2003 e ho 12 anni. Mia madre era un licantropo mentre mio padre era un vampiro. Fin dalla mia nascita sono stata ritenuta un mostro prima da mio padre e poi dai miei simili. Mio padre mi abbandonò all'età di 3 anni in un bosco. Io, da bambina ingenua, iniziai a girovagare senza meta cercando la strada per tornare a casa. Fin quando non vidi una villa che si affacciava sul lago, corsi fino a quella villa e suonai il campanello. Ad aprirmi fu un maggiordomo che all'inizio voleva cacciarmi via, ma una voce dietro di lui gli ordinò di partarmi nella stanza degli ospiti. Qualcosa dentro di me mi diceva di non fidarmi e di andarmene a gambe levate, ma non l' ascoltai e seguii il maggiordomo. Dopo innumerevoli corridoi e scale arrivammo davanti a una porta di legno scuro e massiccio. Il maggiordomo l'aprì e senza aspettare una mia risposta mi disse che il suo padrone sarebbe arrivato al più presto e andandosene si chiuse la porta alle spalle. Iniziai a guardarmi intorno, la stanza era molto bella e luminosa alla mia sinistra vi era un bellissimo letto matrimoniale le cui lenzuola sembravano essere di lino. Davanti a me vi era una finestra con le tende spostate di lato, si trattava di tende rosse molto spesse e anche molto costose. Alla mia destra invece si trovava una semplice scrivania, anche lei come la porta, era fatta di legno. Il problema di quella stanza era che, se pur bella, era molto spoglia. Si notava da subito che era usata per soggiornarvi solo qualche giorno o al massimo una settimana. Mi chiedevo che intenzioni avesse nei miei confronti il padrone di casa e perché mi avesse accolta senza sapere chi ero. Immersa nei miei pensieri non mi accorsi che la porta si stava riaprendo. Sulla soglia vi era un ragazzo con i capelli castani chiari e gli occhi rossi. Mi fissava come se fossi un quadro da collezione oppure come si fissa il proprio piatto preferito. Appena pensai queste parole lui mi disse:
<<Sai, non sei tanto stupida per essere una marmochia>> e sulle sue labbra si formò un ghigno malefico.

Ps. Scusate per il capitolo corto ma ho sbagliato a pubblicarlo non è finito né farò assolutamente dopo una 2 e forse una 3 parte

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