Quando Edward ci disse che sarebbe andato all' ospedale per parlare con Carlisle sentivo che c' era qualcosa che non andava, ma non gli feci domande perché sapevo che non mi avrebbe risposto. Io non ero Lei. Se ci fosse stata avrebbe insistito finché non avrebbe ceduto. Ma io non lo feci e per tutto il tempo che passo da quando eravamo arrivati a casa a quando arrivò Carlisle avevo l' impressione che stesse per succedere qualcosa di grave. Quando arrivò Carlisle fui travolto da un' ondata di tristezza e rimorso che non apparteneva a me, ma erano i miei poteri che lo rilevavano in lui. Per la prima volta dopo tanto tempo scesi per salutarlo come facevo quando Lei era ancora con noi. Lui sembrò non accorgersi neanche di me e quando Esme capì che c' era qualcosa che non andava gli porse la fatidica domanda:
<<Dov' è Edward? >>. Carlisle non gli rispose subito e quando lo fece la sua voce era completamente neutra a differenza dei suoi sentimenti.
<<Ci ha lasciati, mi ha detto che non sopporta più vivere quì e non sopporta questo stile di vita >>.
Esme ebbe un' attimo di smarrimento, poi se ne andò in camera e si chiuse a chiave. È vero che io mi sentivo che sarebbe successo qualcosa di brutto, ma di certo non di queste portate. Non era da lui e secondo me c' era qualcosa sotto che aveva a che fare con la nuova arrivata. Se solo avessi insistito forse lui non sarebbe arrivato a tanto. Da quando Lei se n'era andata il nostro rapporto era diventato molto freddo. Però era pur sempre mio fratello, sapevo benissimo che non eravamo veramente fratelli e che non era stato Carlisle a trasformarmi quindi non avevamo un rapporto di sangue però gli volevo bene lo stesso. Non ci dimostravamo mai i nostri sentimenti gl'uni per gl'altri, ma ce li avevamo e il fatto di non aver potuto aiutare mio fratello mi rattristava.
E se avessi insistito? Cosa sarebbe successo, molto probabilmente non sarebbe cambiato niente ma almeno ci avrei provato. Sapevo che centrava in qualche modo quella ragazza nuova, anch' io avevo sentito che aveva un' odore molto forte, però se io ero riuscito a resistere per lui sarebbe dovuto essere un gioco da ragazzi. Quello che mi aveva stupito di lei però fu il suo aspetto. Le assomigliava moltissimo e questo mi riportò alla mente tanti ricordi che volevo cancellare, non perché fossero brutti ricordi anzi erano i più belli che avevo, però in quei ricordi c' era sempre una costante. Lei. Avevo cercato per anni di cancellarla dalla mia mente e ora per colpa di una stupida umana tutti i miei sforzi vengono spazzati via, e non solo, si prendeva anche mio fratello e la mia famiglia. Per la prima volta nella mia vita da immortale odiai profondamente qualcuno. Si, la odiavo perché per colpa sua avevo perso una persona a cui tenevo e, inoltre, la odiavo perché da quando c' era lei continuavano a riemergere ricordi che credevo sepolti sotto una roccia facendomi soffrire. Cercai di mantenere la calma e decisi di andare da Esme. Non ero la persona più adatta a consolarla, ma per un' oscuro motivo sentivo che dovevo farlo. Bussai alla porta della sua stanza e lei mi disse di entrare. Era sdraiata sul divano e la testa era appoggiata sul cuscino bagnato di lacrime. Aveva una pessima cera e non mi servivano i miei poteri per capire che stava soffrendo molto. Quando mi vide si mise a sedere senza dire una parola. Anch' io non parlai e mi sedetti accanto a lei. Non sapevo cosa dirgli era la prima volta che mi trovavo così vicino a lei da quando mia sorella se n'era andata. La porta era chiusa così come la finestra e tutto questo non faceva che aumentare l' atmosfera pesante tra di noi. Dopo un' po' di tempo Esme mi abbracciò e si lascio andare alle lacrime. Era la prima volta in assoluto che lo faceva. Non avevo mai pensato a come si ci sentisse, ma le sensazioni che mi trasmise soffocarono anche il mio odio profondo per l' unica colpevole di questa storia. Non sò per quanto tempo rimanemmo abbracciati, sò soltanto che dopo un' po' Esme si stacco da me e mi sorrise. A quel punto pensai che dovesse stare un' po' da sola, così mi avviai verso la porta. Stavo per uscire quando lei mi richiamò:
<<Jasper? >>
<<Si? >>
<<Grazie >> fui colpito dai suoi ringraziamenti e ci misi un' po' a rispondere.
<<Prego... mamma >> Esme non fu l' unica a stupirsi che quella parola fosse uscita dalla mia bocca, ma in fondo non c' era niente di male perché era così. Esme era mia madre e nessuno poteva dire il contrario.
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Edward Cullen twilight
FanfictionEdward Cullen pensava che non sarebbe mai riuscito ad amare qualcuno e pensava che nessuno l'avrebbe mai amato. Finché non conosce Bella Swan una ragazza molto simile ad una persona molto importante per lui... Anche se non dovrebbe Edward, un vampi...