Edward POV'S
Erano passate due settimane da quando avevamo scoperto che Bella era un alchimista. Iniziammo a diventare amici e sembrava funzionare anche se a me non bastava. Ogni giorno, quando gli umani andavano a dormire, io andavo a casa sua. Lei non si accorgeva di niente ed era bellissima, molte volte capitava che dicesse il mio nome. La prima volta ebbi paura che si fosse svegliata, lei sapeva dei vampiri ma era pur sempre un alchimista. Non potevo prevedere che reazione avrebbe avuto vedendomi nella sua stanza. Con questa routine passarono due mesi, si avvicinava il ballo di primavera e tutti le volevano chiedere di andarci insieme. Lei però riuspondeva sempre a tutti che sarebbe stata fuori città. Un giorno la sentii parlare con Jessica e dire che quel pomeriggio sarebbero andate a port Angeles. C'era qualcosa che non mi faceva stare tranquillo in tutto quello. Quando arrivai a casa tutti si accorsero della mia preoccupazione.
<<Edward, cosa è successo?>> mi chiese Jasper cercando di non farci sentire dagli altri. Eravamo in biblioteca e, cosa molto strana gli altri non c'erano.
<<Niente, perché?>> gli risposi con poca convinzione.
<<Sai che a me non puoi mentire, sento che sei agitato per qualcosa. Né vuoi parlare?>> mi mise una mano sulla spalla rassicurandomi. Non stava usando il suo potere calmante, ma mi stava parlando come avrebbe fatto un normale fratello. Lui cercava in ogni modo di aiutarmi senza usare i poteri e questo lo apprezzai molto, per questo dovevo fidarmi.
<<Vedi oggi pomeriggio Bella andrà a Port Angeles con Jessica, ma non so il perché non riesco a stare tranquillo. Come se sapessi che le succederà qualcosa di brutto.>> lui mi sorrise comprensivo.
<<Allora va da lei, controlla da lontano che non le succeda niente.>> mi rispose come se fosse la cosa più logica al mondo. Come avevo fatto a non pensarci prima.
<<Grazie mille, fratellino.>> detto questo corsi verso la macchina. Era la prima volta che chiamavo Jasper così, però non riuscii a non captare i suoi pensieri riguardo a quello. Gli era piaciuto essere chiamato così per una volta. Lui era arrivato a casa nostra per seguire Alice, ma a volte si sentiva come se non facesse parte della famiglia. L'unico con cui un' po' di tempo fa aveva un bel rapporto era Emmett. Quando Irene era arrivata nelle nostre vite, le aveva stravolte. Jasper si era sempre sentito il terzo in comodo nella nostra famiglia, ma evitava di pensarlo quando c'ero io nei paraggi. Stava con noi solo per amore verso Alice e questo rendeva il suo adattamento alla nostra dieta ancora più difficile. Irene, quando arrivò, instaurò subito un bel rapporto con lui e Emmett. Capiva quello che aveva passato perché anche lei aveva avuto una vita non poco difficile. Jasper era cambiato per merito suo e sembrava che fossimo veramente una famiglia. Ma quel giorno cambiò tutto, ritorno tutto com'era prima se non peggiorò. Mentre pensavo a questo mi dirigevo verso Port Angeles, arrivato in città cercai in tutte le menti delle persone qualcuno che avesse visto Bella. Fin quando non sentii quei pensieri, c'era il volto di Bella nei pensieri di quei ragazzi. I pensieri erano così squallidi che mi sentii ribollire di rabbia, loro non dovevano osare torcerle un capello. Lei era mia. Alla guida della mia Volvo, sgommai a tutta velocità fino ad arrivare dove si trovavano. Guardai Bella nell'occhi e vi vidi sollievo.
<<Sali in macchina>> le ordinai prima di avvicinarmi al gruppo minaccioso. Lei era appena salita in macchina quando sentii come se qualcuno mi fosse entrato dentro la testa.
"Non farlo, Edward. È sbagliato e non risolveresti niente, pensa a Bella che ti aspetta in macchina...fallo per lei." Mi disse una voce tremendamente famigliare. Per la prima volta in vita mia rinunciai e permisi che quei ragazzi vivessero ancora. Mi voltai e salii in macchina, mi allontanai a tutta velocità per impedire a me stesso di tornare indietro e finire il lavoro. Alla fine, dopo essermi calmato, mi voltai verso Bella che era ancora sconvolta da quello che era successo.
<<Come facevi a sapere dove mi trovavo e che ero in pericolo?>> mi chiese lei dopo essersi ripresa. Non sapevo cosa rispondere, come facevo a dirle che l'avevo seguita? Avrei potuto anche non rispondere e chiudere la conversazione lì. Però c'era una parte di me che voleva parlare con lei, che gli piaceva il suono della sua voce e che avrebbe voluto sapere tutto su di lei. Decisi di dare ascolto a quella parte e le dissi la verità. Lei non sembrò prendersela e cambiò subito argomento dicendo che sarebbe dovuta andare a cenare insieme a Jessica e Angela con le quali era venuta. Mi disse il nome del ristorante e mi diressi subito lì, era un bel ristorante e si mangiava bene. Quando arrivammo parcheggiai la macchina il più vicino all'ingresso possibile. Bella non aveva il giubbotto e fuori iniziava a far freddo, appena videro Bella le ragazze le corsero incontro fermandosi a circa un metro di distanza notando la mia presenza.
<<Ciao, è colpa mia se Bella a fatto tardi ci siamo incontrati per caso e abbiamo iniziato a parlare. Se non vi dispiace vorrei assicurarmi che Bella mangi qualcosa.>> loro annuirono e ci lasciarono da soli. Le feci strada verso il locale, quando entrammo ci accolse la cameriera e ci portò ad un tavolo al centro della sala. Se volevo parlare con Bella quello non andava bene.
<<Non c'è qualcosa di più appartato?>> chiesi alla cameriera mentre le allungavo di nascosto una banconota da 100 dollari. Lei annuì e ci portò in un tavolo diviso dalla sala da dei separé. La cameriera prese le nostre ordinazioni e sparì dalla nostra vista. Tra me e Bella si creò un silenzio imbarazzante finché lei non disse.
<<Non ti ho ancora ringraziarto per quello che hai fatto prima.>> era molto tesa e questo si sentiva dalla sua voce, ma non riuscivo a capire il motivo. Era sempre così frustrante, ma non ci potevo fare nulla.
<<Non c'è bisogno di ringraziarmi...>> pensai a come continuare la conversazione mentre arrivarono quello che avevamo ordinato. Quando la cameriera se né fu nuovamente andata mi venne un idea per conoscerla senza sembrare invadente.
<<Ti va di fare una specie di gioco?>> le chiesi. Sembrò stupita e, quando ebbe finito di masticare mi chiese.
<<Che tipo di gioco?>>
<<È semplice noi a turno faremo una domanda sulla vita dell'altro. Così da conoscerci meglio.>> l'idea non era male, ma da come l'avevo detto non era tanto invitante.
<<Okay, ma a una condizione. Sarò io ad iniziare>> annuii un po' titubante pensando a che domanda avrebbe potuto farmi. Mi sorprese quando disse:
<<Parlami della tua famiglia, dei tuoi genitori e i tuoi fratelli... Vedi a me è sempre stato insegnato che i vampiri sono esseri senza cuore, nel senso che non provano alcun sentimento. Ma quando ho conosciuto te e la tua famiglia mi siete sembrati diversi. Non parlo solo della vostra dieta, ma del rapporto che c'è tra di voi.>> non so il perché, ma quando mi disse queste parole mi tornò in mente il giorno dell'incidente. Quando, prima di andare a scuola avevamo giocato a palle di neve oppure ogni volta che andavamo a giocare a baseball. Mi vennero in mente tutte le litigate fatte perché tutti baravano. Senza accorgermene mi comparì un piccolo sorriso. Fu allora che decisi di rispondere<<Allora, vediamo da dove cominciare... In famiglia, come tu ben saprai, siamo in 7. Il nostro rapporto non è stato sempre così, molti di noi soprattutto Rosalie incolpavano Carlisle della loro trasformazione. Tutto cambiò un giorno di 6 anni fa, quando nelle nostre vite piombò una mezza vampira di 16 anni. Lei non era come tutte le altre, non era per niente dispiaciuta per quello che era. All'inizio solo Jasper ed Emmett, esclusi Carlisle ed Esme, l' accettarono ben volentieri. Solo dopo capii che si conoscevano già, gli altri campreso il sottoscritto non la vedevano di buon occhio. Lei aveva un rapporto con Carlisle, soprattutto, che noi non ci saremo neanche potuti sognare. Non capivamo cosa avesse passato, un giorno la prendemmo in giro dandole della prostituta. Lei appena ci sentì scoppio a piangere e se ne andò. Carlisle ed Esme non erano a casa e quindi non ci sentirono, ma Jasper ed Emmett sì. Quando arrivarono nella stanza dove ci trovavamo capii che erano parecchio arrabbiati. Infatti c'è né dissero di tutti i colori, all'inizio non capivo perché si ostinassero a proteggerla. Fin quando non pensarono a tutte le cose che aveva passato lei ed erano a conoscenza. Lei non aveva mai avuto una vita tanto semplice. Non era mai stata accettata né dai vampiri e tanto meno dagli umani. Ci raccontarono la sua storia per filo e per segno, ci dissero che c'era un motivo preciso del perché era scoppiata a piangere. Non era per quello che avevamo detto, ma perché sapeva che era vero. All'età di 3 anni i suoi genitori la costrinsero a prostituirsi drogandola. Lei infondo voleva soltanto avere una famiglia che l' accettasse. Capimmo di aver sbagliato e corsimo a cercarla. La travammo sotto un ponte tutta infreddolita da quel giorno capimmo quanto era avere una famiglia.>> quando finii Bella mi guardava stupita di sicuro non si sarebbe mai aspettata una storia così.
<<È molto bella questa storia soprattutto il finale>> poi aggiunse.
<<Passiamo alla prossima domanda>>
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Edward Cullen twilight
FanfictionEdward Cullen pensava che non sarebbe mai riuscito ad amare qualcuno e pensava che nessuno l'avrebbe mai amato. Finché non conosce Bella Swan una ragazza molto simile ad una persona molto importante per lui... Anche se non dovrebbe Edward, un vampi...