Prologo

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Qui, in un piccolo paesino accanto ad un importante città, una ragazza dai capelli color carota passeggiava per godersi la bella giornata domenicale.

Per tante persone era una giornata come altre, comune e insignificante. Molta gente infatti preferiva andare in città a fare compere o a fare colazione in qualche bar più conosciuto, come Anna.

Altra gente pensava che quel sole nel cielo rovinasse il loro sonno e che fosse una vera scocciatura la primavera, con tutti quei fiori e quelle persone che si rallegravano per un po' di caldo dopo l'inverno cupo e gelido. Così la pensava Ted, il vicino di Camilla, che come tutte le domeniche mattina primaverili, quando il sole entrava dalla finestra, illuminava la sua stanza e sentiva Camilla canticchiare, capiva che era l'ora di alzarsi e guardare fuori con occhi feroci Camilla per farle capire di stare zitta e chiudere subito le tende per tener quel sole straziante fuori per un altro paio d'ore.

Per lei invece, una domenica di sole dopo l'inverno voleva dire aria pulita, serenità, relax, e non voleva di certo perdere tempo prezioso stando dentro casa a dormire o andando a chiudersi per ore e ore dentro a un centro commerciale.Camilla sapeva di non andar a genio a Ted, non aveva certo bisogno di sentirsi osservata in quel modo maligno ogni mattina quando passava da casa sua. Non aveva neanche bisogno di sentirsi giudicata da Anna e il suo ragazzo Eric quando, passando con la macchina accanto a lei le facevano smorfie dal finestrino prendendola in giro. Lei in realtà se ne infischiava di quella gente, non le importava né di Ted e la sua stupida squadra di calcio, né di quell' ignorante di Anna e il suo fidanzato.

Un tempo Anna, Ted e Camilla erano amici, andavano tutti e tre nella stessa classe e si divertivano un mondo a giocare insieme e a trovarsi fuori scuola per lamentarsi della, ai loro occhi, 'straziante e pesante' vita da studenti di scuola elementare. Un giorno quei tre amici si separarono e della loro splendida e solida amicizia non rimase che un ricordo d'infanzia che il trio dimenticó in un attimo.

A Camilla non importava non sentirsi accettata da loro: avevano preso strade diverse e avevano scelto amicizie diverse; la colpa non era di nessuno; come lei ben sapeva le amicizie sono qualcosa di momentaneo, che non dura per sempre. Anche se tutti pensiamo che sia una cosa fortissima e che terrà due o più persone legate a vita non è così secondo Camilla, e forse ha proprio ragione lei. Pensava che sia una delle cose più belle al mondo, insieme anche all'amore, ma credeva che sia una cosa meravigliosa solo se ci si è dentro e non se la si guarda dall'esterno. In parole povere è bellissimo avere amici con cui confidarsi, con cui divertirsi e creare un sacco di ricordi, ma è orribile se si è una ragazza sola che guarda dall'esterno questo gruppo di amici che si diverte e involontariamente la esclude.

Camilla si era sempre messa nei panni di chi rimaneva all'esterno, anche se non ci si trovava, e le dispiaceva, le faceva capire che nulla era per sempre. Le dispiaceva per Isabelle, una ragazza che ai tempi delle scuole medie aveva un mucchio di amici e nelle scuole superiori si trovava in difficoltà con il cambiamento del suo fisico, non si accettava e non permetteva ad altri di accettarla. Le dispiaceva anche per Benji che faceva parte della squadra di calcio di Ted prima che lui gli rubbasse il posto di capitano, umiliandolo davanti a tutti e mettendogli gli amici contro.

Questo era il nuovo trio di amici di Camilla, un trio consapevole del fatto che l'amicizia, come tutto il resto non durava per sempre; ma che quando c'era, bisognava coltivarla e cogliere ogni cosa bella. Si volevano un bene immenso quei tre, ed era proprio da Isabelle e Benji che stava andando Camilla in quel momento.

Arrivata a casa di Benji, trovato già sveglio a preparare muffin in cucina aspettando l'amica, lo saluta come sempre, con un forte abbraccio.

-Beh, cosa dice il tuo vicino Ted senza cervello quest'oggi?

disse Benji. Lui non sopportava Ted, questo era molto plausibile, tutti al posto suo lo avrebbero odiato dopo ciò che ha fatto; ma non era solo per quello che non ci andava più d'accordo. Lui non sopportava l'idea che dovesse prendere sempre in giro Camilla per la sua diversità, per la sua 'gigantesca indecisione sulla vita' come la definiva lui. Benji vedeva la sua amica come una ragazza dolce e sicura, al contrario di tutti e di lei stessa che si credeva indecisa e debole.

-Le solite cose, il troll non ama ancora la luce del sole e come l'anno scorso e tutti gli anni precedenti il profumo dei fiori in primavera lo fa diventare ancora più irritabile del solito; ma non lo biasimo quando mi accusa di essere una ragazza debole che non troverà mai un ragazzo perché non sa nemmeno scegliere un paio di scarpe anziché un altro.

A quelle parole Benji come sempre, quando toccavano 'la sua Camilla' sputò parole velocemente contro Ted:

-Quello stupido, imbecille e ignorante troll di montagna. Se continua a dire una sola altra parola su te e il fatto che non hai un ragazzo giuro che gli dó una bella lezione una volta per tutte. Come si permette? Tu non sei una ragazza come tante Camilla, sei speciale e hai bisogno di più tempo per trovare il ragazzo giusto per te, non ti accontenti del primo che ti chiede di uscire e fai benissimo; questa non si chiama indecisione o insicurezza, questo vuol dire solo non accontentarsi, come fa sempre lui con le sue ragazze da una notte e via.

Camilla non sapeva se la descrizione di Benji fosse giusta per lei, ma di sicuro l'amico le regaló un sorriso.

Così in cucina aspettarono l'amica Isabelle per andare insieme al parco, posto dove ci passavano insieme un mucchio di tempo da quando diventarono amici.

La vita secondo CamillaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora