Isabelle era impegnata nel farsi la doccia e Camilla sapeva che avrebbe dovuto aspettare per minimo un'ora il suo turno per lavarsi. Così si sedette su una delle sedie della sua cucina e osservò la madre lavare i piatti perché quel giorno era il suo turno.
-Vuoi una mano mamma?
Le chiese Camilla con quel tono sempre preoccupato e apprensivo nei suoi confronti.
-Ma no tesoro! La tua mamma ce la fa da sola.
Le rispose come al solito la madre. Camilla non contenta si avvicinò al lavabo e si mise ad asciugare i piatti dicendo:
-Tu lavi e io asciugo?
Alla risposta affermativa cominciarono a parlare un po'.
-Mi sono dimenticata di dirti che ieri sera hanno suonato alla porta e quando ho aperto ho trovato un mazzo di rose rosse come piacciono a te, così le ho portate su in camera. È stato un bel gesto, non trovi?
La ragazza si era proprio scordata del regalo che gli aveva fatto l'anonimo e pensò sul confidarsi o meno con la madre. Lei era per Camilla un'amica, una confidente, però aveva ancora questa idea nella mente che potesse essere tutto uno scherzo per prenderla in giro. Accantonò quell'idea e mentre asciugava le posate le spiegò la situazione:
-Un ragazzo della mia scuola ha inizato a lasciarmi biglietti e regalini, mi ha persino invitata alla festa degli studenti, ma non ho idea di chi possa essere. All'inizio pensavo si trattasse di Benji..
-Ma noo, il tuo Benji è come un fratello per te, non può essere.
La interruppe la madre, Camilla sapeva già che non si trattava del suo migliore amico e pensò che se ne avesse parlato da subito alla signora Rossi avrebbe evitato la figuraccia fatta con lui.
-Si lo so mamma. Poi ho pensato si potesse trattare di Ted..
Pronunciato quel nome gli occhi della signora si illuminarono, adorava Ted nonostante avesse ferito sua figlia e questo lei proprio non sapeva spiegarselo.
-Ma lui mi ha specificato che non è il ragazzo misterioso. Posso farti una domanda?
La madre annuì cominciando a mettere negli scaffali i piatti puliti.
-Come mai ti piace tanto Ted? Voglio dire, mi ha trattata malissimo e mi tratta male tutt'ora.
La madre alzò lo sguardo e posando l'ultimo piatto sul ripiano, chiuse il mobile e guardò la figlia.
-Perché mi ricorda tanto il mio primo amore. Il primo ragazzo di cui mi infatuai alla tua età.
Camilla curiosa più che mai la prese per mano e la fece sedere accanto a sè sul divano del soggiorno intenta ad ascoltare il suo discorso.
-Papà?
Le chiese prima di continuare ad ascoltarla.
-Si proprio lui. Ti sto parlando di quando frequentavo il terzo superiore, una volta che tuo padre incrociò il mio sguardo non mi lasciò più. Mi corteggiava e corteggiava, era sempre lì a punzecchiarmi, a lanciarmi occhiate furtive e a chiedermi in continuazione di uscire. Io ero fidanzata con un'altro ragazzo, un ragazzo dolce e apprensivo che mi trattava come la sua principessa. Un giorno, non so cosa mi prese ma sfinita dal continuo corteggiamento da parte di tuo padre accettai di uscirci. Ci litigai tutto il tempo. Lo conosci, conosci i suoi modi di fare, gli diedi persino un ceffone in pieno viso quando tentò di baciarmi. Ero intenta a continuare la mia storia con il mio dolce fidanzato, ma da allora cambiò tutto, tutto mi sembrava banale e già visto, volevo qualcosa in più. Così tornai da tuo padre, ci misimo insieme e poi beh..sai come vanno le cose.. sei giovane, in preda alla passione..ti dimentichi le precauzioni e così..un bacio tira l'altro e..
-Ok mamma ho capito! Ho afferrato il concetto! Basta con il ricordo di come mi avete concepita grazie!
Disse Camilla rossa in viso quasi quanto i suoi capelli. La madre sorrise e il momento famigliare creatosi venne interrotto da Isabelle che gli passò la staffetta per cedergli il turno nel bagno. Camilla salì le scale, entrò nel bagno, si spogliò e si mise in doccia. Qui pensò al discorso di sua madre. Magari il suo fidanzato dolce e premuroso era Andrew e il ragazzo vivace era Ted. Sua madre aveva scelto il secondo ma la scelta era giusta? Lei naturalmente adorava il padre però non sapeva se al suo posto avrebbe scelto il divertimento alla dolcezza. L'amore non è bello se non è litigarello, certo, ma non ne era ancora sicura.
Finita la sua riflessione uscì dal bagno e con un asciugamano avvolto sul corpo si diresse in camera sua. Prese l'intimo e lo indossò, poi aperto l'armadio, prese un paio di pantaloncini di jeans e una maglietta a maniche corte rossa. Adorava indossare il rosso perché si intonava ai suoi capelli. Praticamente il suo guardaroba era proprio come lei, vivace è solare. C'erano capi rossi, bianchi, e jeans di tutti i tipi. Non c'era nulla di nero, non riteneva facesse per lei, infatti quando indossò il tubino nero prestatogli da Isabelle si sentì un'altra. Notò il telefono poggiato sul comò e si ricordò di non aver ancora letto i due messeggi così sboccò il telefono e li lesse:
Andrew: Mi dispiace per come sono andate le cose ieri sera, per come siamo rimasti. Camilla tu mi piaci davvero tanto e non da quando ti ho conosciuta, ma da quando ti ho vista la prima volta quando ho conosciuto Benji. Lo so che sembro uno stupido che balbetta di continuo, ma lo faccio solo perché tu mi metti a disagio, perché mi piaci davvero troppo.
Ted: Senti signorina, non ho intenzione di lasciarti andare. Non ho intenzione di vederti un minuto di più con quella femminuccia. Tu hai bisogno di un uomo, hai bisogno di qualcuno che ti conosca bene, che ti faccia sentire protetta. Qualcuno che sappia che i tuoi fiori preferiti sono le rose rosse, ma che segretamente ami ancora di più le margherite. Qualcuno che sappia che preferisci il pane integrale a quello normale. Qualcuno che sappia che adori la salsiccia piccante e non l'hamburgher. Qualcuno che ama provocarti quel broncio tanto tenero sul viso, ma che ami ancora di più vederti ridere. Qualcuno che la mattina presto, quando sei struccata e vestita a caso ti guardi come se fossi la creatura più bella a questo mondo. E si, non ti farò mai i complimenti perchè non sono cose da me. Perciò se hai voglia di sentirti dire in continuazione che sei una principessa e bla bla bla vai con chi è tutto chiacchere. Se vuoi invece ridere e vivere vieni da me, che sono lo stesso ragazzino che quando eri piccola ti proteggeva, ti faceva sentire al sicuro, ti amava.
Indossò le converse bianche e scese le scale per ritornare in cucina. Aveva un sorriso enorme, forse aveva preso la sua scelta. Andò in contro ad Isabelle e le chiese di aspettarla un attimo perché doveva fare una cosa.
Uscì di casa correndo, senza trucco, con i capelli ancora bagnati legati in testa da un fermaglio pieno di glitter e suonò alla porta del suo vicino. Sperò che ad aprirgli non sarebbero stati i genitori e quando vide i suoi occhi verde foresta fare capolineo dinanzi a lei, buttò le braccia intorno al suo collo e gli diede un bacio passionale, un bacio che entrambi desideravano. Lui inizialmente stupito da quel gesto spalancò gli occhi, ma poi la strinse a sè e ricambiò.
-Spazio autrice-
Non avevo mai scritto prima d'ora alla fine del capitolo, ma ora l'ho fatto per dirvi che la storia non è finita qui! Continuate a leggerla. Siete favorevoli alla scelta presa dalla ragazza dai capelli rossi? O preferite Andrew? Avete qualche idea su chi possa essere il ragazzo misterioso? Spero davvero che la storia vi piaccia e che la fine di ogni capitolo vi spinga a leggere ancora di più ❤❤❤
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La vita secondo Camilla
RomanceCamilla, una ragazza di 17 anni, è un'adolescente dai capelli rosso fragola e dagli occhi di un azzurro brillante con sfumature di un blu intenso e una spruzzata di lentigini sulla pelle candida del suo viso. In certe occasioni si sente un'adolesce...