10.Ricordi

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Passó la giornata e Camilla cercó di distrarsi in tutti i modi possibili. Vide due intere stagioni di una serie tv, lesse il libro di Geronimo Stilton e dei fumetti che parlavano di tutto tranne che di problemi d'amore e ascoltó musica.

Niente la faceva smettere di pensare. Sembrava di vederle gli ingranaggi che si muovevano nella sua graziosa testa, come se fosse un orologio impazzito. I suoi pensieri andavano così veloci che quasi la spaventavano. La realtà era che questa scoperta la turbava molto.

Ted è stata una parte fondamentale della sua vita, è stato suo migliore amico e fidanzato dall'asilo fino alla fine della scuola media. Era il suo punto di riferimento, un pilastro della sua infanzia, qualcosa senza la quale non sarebbe la Camilla che è ora. Ted era per Camilla come Benji, solo che ne era anche infatuata.

Ricorda ancora come se fosse ieri tutte le volte che Ted la abbracciava nel suo posto segreto e la realtà era che a Camilla in quei momenti non mancava niente. Aveva il suo migliore amico, il suo posto e un ragazzo allo stesso tempo. Poi tutto fu rovinato. È stata malissimo, non sapeva cosa fare; la persona che più stimava era caduta così in basso. La persona di cui più si fidava aveva tradito la sua fiducia in maniera così crudele e insensibile.

Non ci pensava da tantissimo, o meglio non pensava a lui come un ragazzo che le piaceva da tantissimo. L'aveva perdonato perché lei era così: va sempre avanti, cerca il buono in tutti, cerca di tirar fuori da ognuno il meglio.

I due giorni seguenti li passó a casa immersa nei libri. Il pomeriggio lo passava con Benji e Isabelle al parco ma nessuno dei tre cacció fuori il discorso del ragazzo misterioso. Anche se poteva non trattarsi di Ted, lei ci stava comunque male perché aveva ricordato tutto. Aveva riposto in un angolo lontano della sua mente i suoi ricordi con lui, li aveva dimenticati, o meglio, credeva di averlo fatto.

Le risate, gli scherzi, gli abbracci, il suo profumo, la sua gelosia e le dolci parole che dedicava solo a lei, mentre agli altri riservava il Ted capriccioso e maleducato che è attualmente. Con lei si era sempre dimostrato diverso da come era con gli altri e forse proprio per questo lei da piccola lo adorava così. Sapeva di riuscire a tirare fuori il meglio da tutti, ma il meglio di Ted riusciva a cacciar fuori tutte le paure e le insicurezze di Camilla; cacciava tutti i sentimenti che la spaventavano e si sentiva così nuda davanti a lui, così vulnerabile. Ma il bello era che non le dispiaceva sentirsi così, sentirsi completamente sua, sentirsi come se tutto sparisse quando era con lui; fino a quando lui non la tradí.

I pianti e le grida che pensó avessero buttato fuori tutta la tristezza, l'avevano in realtà solo spazzata in dietro, nella parte della sua mente dei ricordi. Li aveva chiusi a chiave lí, insieme ai suoi sentimenti per l'ex e ora il solo pensiero che possa essere lui l'autore dei suoi bigliettini aveva riaperto tutto.

Stesa nel suo letto, con lo sguardo rivolto sul suffitto, fissando la sua frase, le venne un'illuminazione. Chiamó Isabelle e le chiese di andare a fare shopping. Le sembrava così strano da dire e appena udita la sua frase Isabelle gridò e batté le mani lasciando andare il telefono e disse, appena raccolto goffamente:

-Tra dieci minuti saró li; tieniti pronta!

Camilla aveva molti svaghi, passatempi o passioni, come volete chiamarli, ma non si era mai interessata allo shopping. Amava provare un pó di tutto nella vita perciò decise che se i suoi soliti hobby non la distraevano, tanto valeva provare qualcosa di nuovo. Lei leggeva tantissimo, cosa che la faceva viaggiare con la mente; nuotava nel suo posto perfetto, cosa che la faceva sentire libera e spensierata; dipingeva, cosa che le faceva vedere attraverso schizzi cosa c'era effettivamente nella sua mente; amava ascoltare la musica, cosa che in realtà non era il massimo in quel momento visto che la faceva pensare molto. Così oggi si sarebbe dedicata allo shopping insieme alla sua migliore amica.

Arrivata a casa di Camilla, Isabelle suonó il campanello con insistenza finché non vide l'amica aprirgli la porta. Vista la sopracciglia alzata della ragazza dai capelli rossi che la rimproverava con lo sguardo, Isabelle continuó a suonare il campanello finché Camilla non si arrese e uscì di casa:

-Okok, ho capito. Sei contenta di andare e sono contenta anch'io!

-Sono anche contenta perché ho chiamato Benji così venisse con noi. Non capita certo tutti i giorni che Camilla Rossi decida di passare la giornata in un centro commerciale. E può essere che..abbia chiesto a Benji di portare un suo amico..per farti distrarre dal pensiero di Ted...cioè del ragazzo misterioso, scusa.

Camilla sbuffó, Isabelle ormai faceva tutto di testa sua, ma non si sarebbe lasciato rovinare la giornata da dei pensieri, non anche quella, era contro il suo spirito. Quindi fece un sorriso e disse:

-Non vedo l'ora!

-Certo che non vedi l'ora; il centro commerciale in città è il massimo per un appuntamento. Ci sono vestiti, c'è da mangiare, ci sono vestiti, ci sono libri, ci sono film da noleggiare e ci sono vestiti.

-Va bene Isabelle, ho afferrato il concetto, chiamo mia madre per accompagnarci tutti in città?

-Beh..può essere abbia chiesto Benji di portare un amico patentato, e che ci possa accompagnare lui.

-Perfetto.

Doveva passare la giornata con uno sconosciuto che Isabelle stava cercando di farglierlo piacere con forza, ma non voleva partire con dei pregiudizi. Sarebbe stata con i suoi due migliori amici a prendersi cura di sé, e in più c'era un amico di Benji; non le sembrava male tutto sommato.

Aspettarono sulla panchina del giardino di Camilla giusto 5 minuti che arrivó una Mini Cooper gialla e nera e da quella macchina si vedevano Benji e...Andrew.

La vita secondo CamillaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora