7.La festa

56 16 16
                                    

Inutile dire che la mattina seguente Camilla si sveglió con un gran mal di testa. Aveva passato tutta la notte con un misto tra una voglia di vomitare e piangere e voglia di andare subito a chiarire tutto.

Ma chiarire cosa? Lei non sapeva assolutamente quale decisione prendere.

Come sempre nella sua vita, era arrivato il momento di scegliere. Doveva scegliere se lasciar perdere ciò che era successo e fare finta di niente o se doveva mettersi con lui.
Come poteva scegliere cosa fare con il suo migliore amico?

Non ci poteva credere. Era in bilico su un filo da equilibrista e al di sotto c'erano dei carboni ardenti. Il filo dove si trovava era la delicatissima situazione attuale, un passo falso l'avrebbe fatta precipitare giù e bruciare. Poteva solo andare avanti o dietro. Dietro aveva il suo migliore amico; la strada verso di lui era abbastanza lunga e una volta arrivata non era più sicura che fosse tutto come prima. Come poteva tornare tutto come prima dopo una dichiarazione da parte di lui e un rifiuto da parte di lei? Avanti invece c'era sempre Benji, ma una versione di lui che non aveva mai visto, Benji versione fidanzato. La strada per arrivarci era altrettanto lunga e il filo era sempre più sottile, un passo falso e si sarebbe spezzato facendo cadere entrambi. Una volta messi insieme potevano litigare da un momento all'altro e la loro relazione così come la loro speciale amicizia si sarebbe spezzata come il filo. Questo lei non poteva permetterselo.

Ad un certo punto pensó che sarebbe stato più semplice cadere direttamente sui carboni senza dover scegliere. Ma non poteva farlo. Non poteva perdere così il suo migliore amico. Ogni scelta che poteva fare lo avrebbe fatto perdere comunque.

Non sapendo ancora la scelta si alzò dal letto, si toccò la testa che le stava pulsando massaggiandosi le tempie. Mentre andava in cucina, o meglio strisciava, il suo passo era simile a Sid, il bradipo del cartone 'L'Era glaciale'.

Salutó sua madre con un abbraccio intenso. Da quando si era ammalata le dava sempre più attenzioni. Non voleva farla spaventare mai più, non per colpa sua. Era diventata la sua piccola creatura da proteggere, e anche se la madre le ripeteva che era Camilla la figlia e non lei, la ragazza dai capelli rossi brillanti non voleva saperne.

Lavata, vestita e pettinata si diresse verso casa di Isabelle. Quella mattina doveva andare da Benji ma da dove poteva prenderlo il coraggio di scegliere?

Passó un'ora e Camilla era stesa sul letto accanto a quello di Isabelle; il letto di sua sorella maggiore Georgette che ormai viveva in una casa tutta sua in città. Isabelle stava ancora dormendo, sua mamma aveva fatto entrare e accomodare come se fosse a casa sua Camilla, come sempre del resto.

Fissava il soffitto e soffocava un pianto. Non l'avrebbe di certo dimostrato, ma tutta questa situazione le stava facendo male. Come poteva permettersi di perdere il suo migliore amico di nuovo? Non poteva, ecco.

Isabelle si stava svegliando e Camilla perció si asciugó velocemente le lacrime silenziose e con uno dei suoi sorrisi migliori gridó:

-BUONGIORNO DORMIGLIONAAA!!

L'amica bionda con voce lamentosa disse:

-Ti prego Camiii! Ti scongiuroo!! Lasciami dormiree! Tra due minuti mi alzo, vai in cucina.

Senza darsi per vinta Camilla, riconoscendo la trappola aprì le tende della sua camera facendo entrare tutto il sole e cominció a saltare sul suo letto.

Arrivarono in cucina da Lidia, la mamma di Isabelle, con due espressioni contrastanti. Il grandissimo sorriso di Camilla che era sempre un sorriso che metteva allegria, e la faccia tutta corrucciata di Isabelle.

Fecero colazione, per Camilla una seconda colazione, e uscirono.

Andarono al parco, il posto del trio e facendo la vaga Camilla inizió a parlare di tutt'altro per poi buttarsi sull'argomento principale sul quale voleva un consiglio.

-Beh..ieri ho visto che nel mare c'era una conchiglia gialla e ho pensato 'che strano colore per una conchiglia', poi ho visto che ce n'era una arancione e allora ho proprio pensato 'beh, oggi è la giornata delle cose strane' e..

-Ok Camilla, cos'è successo? Racconta dai.

Disse l'amica, capendo subito che non era quello l'argomento di cui dovevano parlare.

-PiacciosegretamenteaBenji.

Disse tutto ad un fiato Camilla con gli occhi chiusi con forza.

-Che???

Disse con gli occhi fuori dalle orbite. Camilla le raccontó la storia dei tre bigliettini fino ad arrivare alla piuma che aveva Benji casa sua.

-E...tu sai che si tratta di Benji perché si è firmato?

-Non esattamente; mi aveva inviato con l'ultimo bigliettino la stessa piuma rosa che aveva a casa sua quella sera.

-Ma no Camillaa!! La piuma rosa ce l'hanno tutti i ragazzi!

Camilla era sconvolta. Isabelle era per caso impazzita? Che voleva dire che tutti i ragazzi hanno una piuma rosa?

-Ti spiego. Hai presente la festa di fine anno che organizziamo noi studenti senza includere docenti e scuola? Beh quella festa di cui non ti interessa niente? I ragazzi della nostra scuola hanno ognuno comprato una piuma rosa da spedire in qualche modo romantico ad una ragazza della nostra scuola per poterla invitare alla festa. Perciò non è detto che sia stato Benji. Anzi è altamente improbabile visto che è il tuo migliore amico.

Rimasta per un attimo sbalordita con occhi spalancati verso Isabelle, Camilla fece un respiro di quelli immensi. Per fortuna era tutto un malinteso! Ma poi l'espressione si fece di nuovo perplessa:

-E allora qualcuno mi ha invitata!

La vita secondo CamillaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora