17. Non ti ho dimenticata

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PIPER

Oggi è il secondo giorno che cerco si evitare Alex, spero solo che non mi abbia vista ieri. Ho cercato di evitarla, ma non so se ci sono riuscita effettivamente. I succhiotti si sono alleviati molto, ed è da ieri che non vedo Nicky. È molto strano. Raggiungo la mensa per pranzo, e come mia consuetudine, vado a sedermi al mio solito tavolo, con Lorna, Poussey, Cindy e Taystee.

"Ehi" le saluto, posando il mio vassoio sul tavolo.
"Ehi Pussy Riot!" Mi saluta allegramente Poussey.
"Allora? Stai riuscendo a non farti vedere da Alex?" Domanda Cindy.
"Non ne ho idea, ieri ho cercato di evitarla, ma ho paura che mi abbia vista comunque mentre non mi accorgevo della sua presenza. È un brutto presentimento. Spero che non sia così" rispondo.
"È strano, oggi Alex non è in mensa" dice Lorna guardandosi attorno.
"Già, e nemmeno Nicky" dice a sua volta Taystee.
"È strano, è da ieri pomeriggio che Nicky non si fa viva" dico pensierosa io, voltando lo sguardo verso Lorna.
"In effetti, anche io non la vedo da ieri. E neanche Alex.." risponde lei, assumendo il mio stesso sguardo.
"Sta succedendo qualcosa di strano" interviene Poussey.

La conversazione non dura più di tanto, per la restante mezz'ora ci limitiamo a mangiare e a parlare del più e del meno. Una volta lasciata la mensa però, ho ancora un pensiero fisso in mente: la scomparsa di Nicky. Così, decido di andarla a cercare, e proprio mentre mi trovo a camminare tra i vari corridoi, una mano mi afferra dal braccio, trascinandomi dentro lo sgabbuzino.

"Nicky! Finalmente ti ho trovata! Si può sapere dove cazzo eri finita?" Esclamo guardandola.
"Piper, è successa una cosa orribile" mi dice con tono disperato, mettendo entrambe le mani nei suoi capelli.
"Cosa?" Domando sgranando gli occhi.
"Alex sa tutto" risponde evitando il mio sguardo.

Ed ecco che, stranamente, questa notizia comincia a farmi sentire male. Forse il solo pensiero che Alex possa essere ferita, mi procura una grande morsa allo stomaco.

"Lei.. l-lei sa tutto?" Balbetto preoccupata.
"Si! Ieri pomeriggio è venuta da me in libreria! Non so come abbia fatto a scoprirlo! Si è incazzata con me! Piangeva, le sue nocche sanguinavano ma non ha voluto dirmi il perché! Bisognerebbe spiegarle il vero motivo per cui lo abbiamo fatto, Piper. Altrimenti lei non mi parlerà più e crederà che tu l'abbia dimenticata! Tu sei l'unica persona che può risolvere questa situazione." Spiega lei.

Dimenticarla? Come avrei potuto dimenticarla così in fretta? Non l'ho mai fatto neanche dopo tutti quegli anni senza vederla, perché avrei dovuto farlo adesso? E poi, perché le sue nocche sanguinavano? Era ferita? Stava piangendo per me? Sento formarsi un grosso nodo alla gola. Ho bisogno di vederla.

"Devo trovarla e spiegarle tutto. Devo curarle la mano. Voglio asciugarle quelle stupide lacrime dagli occhi. Ho bisogno di abbracciarla, coccolarla anche solo per l'ultima volta. Vado a cercarla" sono le ultime parole che dico, prima di uscire da quello sgabbuzzino e andare alla sua ricerca.

Giro per circa una quindicina di minuti per i vari corridoi, ma invano. Non riesco a trovarla. Per mia fortuna però, proprio quando stavo perdendo le speranze, Pennsatucky mi passa accanto salutandomi. Ma io la fermo.

"Tiffany" richiamo la sua attenzione.
"Si?" Mi invita a parlare.
"Sai dove si trova Alex?" Le domando speranzosa.
"Mi pare di averla vista andare in lavanderia poco fa. Sembrava stare davvero male" mi informa.

La ringrazio velocemente, prima di dirigermi correndo verso la lavanderia.
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Una volta raggiunta, entro silenziosamente all'interno. Sento dei singhiozzi, come se qualcuno stesse piangendo. E io so benissimo di chi si tratta. Faccio dei passi avanti, e finalmente la vedo. È rannicchiata a terra, con la schiena appoggiata al muro, le gambe contro il petto e la testa appoggiata su queste. Osservo la sua mano destra. È ricoperta di sangue. La scena che mi si è appena presentata davanti mi ha spezzato il cuore. Mi avvicino un pò di più.

"Alex.." la chiamo cautamente.

Lei quasi sobbalza. Alza lo sguardo con occhi sgranati, tutti rossi e lucidi. Poi, il suo volto si fa serio.

"Vattene" mi dice acidamente.
"No. Io ho bisogno di parlarti" rispondo decisa.
"Non voglio parlare con te. Perciò puoi anche andartene comodamente a fanculo." Risponde con cattiveria.

La capisco, è arrabbiata. È giusto che faccia così. Ma io ho bisogno di spiegarle quello che è veramente successo.

"Sappi che non me ne andrò di qui finché non mi ascolterai, e voglio anche curarti quella mano." Le dico.
"Non se ne parla" si rifiuta.
"Bene, allora vorrà dire che resterò qui a vita" la stuzzico.
"Vorrà dire che io andrò via" risponde.
"Ma io continuerò a seguirti" mi faccio furba.
"Dovrei denunciarti per stalking" risponde.
"Ma io sono già in prigione." Le faccio notare sedendomi accanto a lei.

Si crea qualche istante di silenzio fra noi, che lei rompe subito dopo.

"Hai vinto" dice, ed io esulto, notando con la coda nell'occhio che le era scappato un piccolo sorriso.

Ed è bello sapere che sono io la causa di quel sorriso.

Mi cede la mano, ad io prendo un paio di fasciature e del disinfettante, cominciando a fare il mio lavoro, mentre comincio a parlare.

"So che hai saputo quello che è accaduto fra me e Nicky, e ti devo delle spiegazioni valide. Se pensi che sia stata una cosa casuale e di pura lussuria, ti sbagli. Nicky mi stava aiutando, a causa di un mio problema" dico.
"Si, come no" sembra non crederci.
"Sono seria." rispondo.
"Se sei seria allora, dimmi che genere di problema era." Dice lei.
"Bhe.. ecco... io.. ero.. insomma.. avevo..." comincio a balbettare.
"Vedi? Sapevo che stavi mentendo" fraintende.
"No! Io non ti mentirei mai Alex! È solo che... è un pò imbarazzante" ammetto.
"Dimmelo" ordina.
"Ho avuto delle crisi ormonali..." pronuncio questa frase senza guardarla negli occhi, a causa del troppo imbarazzo.

A quelle parole, lei scoppia improvvisamente a ridere, facendo di conseguenza ridacchiare anche me.

"Davvero?" Domanda divertita.
"Già, questo mi rendeva praticamente un gatto in calore, così Nicky mi ha aiutata, in modo che, soddisfacendo la mia voglia di sesso, sarei potuta tornare una persona normale, se non l'avesse fatto, avresti rischiato che io ti venissi a stuprare nel sonno, Alex" rispondo scherzosamente, alimentando le sue risate.

Una volta smesso di ridere, riprendiamo a parlare.

"Mi dispiace, di aver frainteso, è solo che.. ero gelosa. Gelosa che tu ti fossi dedicata a qualcuno che non sono io. Avevo paura che dopo così poco tempo, tu mi avessi già dimenticata.." Confessa tristemente.
"Nessun problema, Alex. Adesso l'importante è che tu vada a riallacciare i rapporti con la tua migliore amica. È stato bello poter chiarire con te. Adesso, anche se non stiamo più insieme, continuiamo con le nostre vite. La tua mano è okay, lascia questa fasciatura per un paio di giorni. Ti auguro un buon proseguimento, Alex" le dico dolcemente, baciandole la testa per poi alzarmi e dirigermi verso l'uscita.

"Ah, Alex, un'ultima cosa" dico fermandomi.

Lei alza lo sguardo verso di me, invitandomi a parlare.

"Non ti ho dimenticata" specifico, per poi andare via.

Rather Be [VAUSEMAN]-oitnb Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora