27. Ho bisogno di te

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IMPORTANTE: CAPITOLO ROSSO🔴

PIPER

una settimana. Una settimana in cui Alex non ha fatto altro che ignorarmi completamente, come ho fatto io del resto. Non riesco a sopportarlo, non riesco a sopportare il fatto che dovrò fare a meno di lei nella mia vita. Ultimamente mi sono concessa un pò di «svago» con Stella, diciamo che abbiamo fatto molta... attività fisica in questi giorni. Eppure, è come se in me si sia creato un vuoto. Forse perché non ho mai provato con Stella le stesse emozioni che provavo con Alex. E so che questi pensieri sono sbagliati, ho una ragazza adesso, ed è a lei che dovrei pensare, invece il mio cervello preferisce pensare alla ragazza dai capelli corvini e gli occhiali da segretaria super sexy.

Se Alex non uscirà dalla mia testa, a breve dovrà cominciare a pagare l'affitto probabilmente.

"Ehi amore" Stella mi raggiunge nel dormitorio sorridendo, per poi posare un bacio sulle mie labbra.

Stare con lei non è poi così male però. In fondo, è comunque una ragazza altamente provocante e attraente. Ma ho la sensazione che io non sia innamorata di lei. Forse lei mi piace, ma niente di più. Non c'è amore, non sento il mio battito cardiaco aumentare quando si avvicina a me. Non sento brividi quando mi tocca. Quello che mi chiedo è, per Stella provo solo una semplice attrazione estetica? Non ce la faccio più. Sto pensando troppo.

"Ehi baby" le sorrido maliziosamente ricambiando il saluto.

Ma non è un sorriso così sincero.

"Hai da fare questo pomeriggio? Ho voglia di stare un pò sola con te" mi provoca cominciando a lasciare dei piccoli baci umidi sul mio collo.

Sexy, ma i brividi non li sento.

"Purtroppo no. Devo stare con Luschek questo pomeriggio, penso che abbia dei compiti per me" rispondo sbuffando.
"Che palle" risponde seccata.
"Sarà per la prossima volta" le dico accarezzandole una spalla.
"D'accordo. Ci vediamo Stasera" pronuncia baciandomi nuovamente.
"A dopo" la saluto, e subito dopo lei lascia il dormitorio.

Ora ho solo bisogno di Relax. Devo smettere di pensare, almeno per qualche secondo.
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"Okay Chapman, penso che tu abbia finito" esulto mentalmente quando Luschek mi da il permesso di andare via.

Sono stata 1 ora intera a riparare una delle luci di emergenza. Non ce la faccio più. Sono le 17.00, così decido di andare in libreria a leggere un libro, in modo da rilassarmi un pò.
Non appena entro realizzo che è vuota. Sembra non esserci un anima viva, perfetto direi. Mi avvicino ad uno degli scaffali, e afferro uno dei primi libri interessanti che vedo, per poi sedermi a uno dei tavoli cominciando a leggere.

O almeno, ci sto provando.

Non riesco a concentararmi neanche un pò. Nella mia mente continuano a ripetersi sempre le stesse solite immagini. Capelli corvini, occhiali neri, occhi verdi, ogni particolare del suo volto. Adesso basta, la situazione mi sta sfuggendo di mano.

Devo andare a cercare Alex.

Chiudo velocemente il libro, alzandomi dalla sedia, ma non appena lo faccio, riesco a realizzare che molto probabilmente, non sono l'unica persona ad essere in libreria. Sento un leggero rumore, come se qualcuno stesse sfogliando delle pagine. Proviene da dietro gli ultimi scaffali, in fondo. E non so per quale preciso motivo, decido di andare a controllare.

Sono una persona curiosa.

Comincio a camminare lentamente in fondo alla libreria cercando di non fare troppo rumore. E proprio quando ci arrivo, sgrano gli occhi nel vedere la persona seduta per terra con un libro in mano intenta a leggere.

"Alex.." è l'unica cosa che riesco a dire.

Lei sobbalza leggermente, voltandosi, e non appena mi vede, si alza in piedi, rivolgendomi uno sguardo infuocato.

"Che cazzo ci fai tu qui?!" Esclama con rabbia.
"Bhe, vorrei ricordarti che anche io sono una detenuta di Litchfield, e che di conseguenza, anche io ho il diritto di venire in libreria" rispondo sarcastica, rivolgendole lo stesso sguardo arrabbiato.
"Bene, allora fatti i cazzi tuoi e lasciami in pace" dice acidamente, per poi riprendere il suo libro fra le mani.

No. Non questa volta.

Sbatto fortemente il pugno contro una delle mensole, e lei si volta nuovamente verso di me, con uno sguardo ancora più incazzato.

"Devo parlarti, e questa volta non ti permetterò di andare via" dico con voce ferma.
"E di cosa dovresti parlarmi? Ho detto che non voglio più avere niente a che fare con te! Perché non vai da Stella? La tua ragazza vorrà sicuramente stare con te adesso" risponde acida.

Ed è proprio in quel momento, che capisco tutto quanto.

"Tu sei gelosa.." dico guardandola stupita.
"Cosa? Io n-non sono affatto gelosa" riesco a capire perfettamente quando Alex mente, e questo è uno di quei momenti.

Improvvisamente, un ghigno spunta sul mio volto.

"Si. Tu lo sei" dico.
"No" risponde incrociando le braccia.
"Si invece" continuo.
"No invece" insiste lei.

Questa volta però, decido di agire d'istinto.

Mi avvicino a lei, afferrandole il volto per poi unire le nostre labbra. Passo lentamente la mia lingua sulle sue labbra, chiedendole l'accesso, che lei mi permette immediatamente. Il bacio pian piano continua a farsi sempre più desideroso, la mia lingua accarezza la sua velocemente, mentre lei mi circonda la schiena con le braccia, attirandomi sempre di più verso di lei.

Proprio adesso, riesco a sentire di nuovo le famose farfalle nello stomaco. Le emozioni che solo lei riesce a farmi sentire.

Lentamente, la faccio stendere a terra, posizionandomi sopra di lei, continuando a baciarla, mentre lei infila le sue dita fra i miei capelli, ricambiando il bacio. Spingo leggermente il mio bacino verso il suo, e la sento gemere.

"Ho bisogno di te.." sussurro al suo orecchio.
"Allora fammi tua.." è quello che risponde.

Mi avvicino nuovamente alle sue labbra, lasciandole un bacio, per poi passare a succhiare varie parti del suo collo, lasciandole dei leggeri succhiotti. Le sfilo la maglia, facendola rimanere in reggiseno, per poi continuare a lasciarle una scia di baci vicino al seno, passando alla pancia e arrivando sempre più giù.
La sento ansimare. Le abbasso i pantaloni, per poi sfilarglieli completamente e fare lo stesso con la mutanda. Senza aspettare troppo, infilo la mia lingua nella sua intimità, cominciando a leccare, mentre lei ansima e geme rumorosamente. Succhio leggermente il suo clitoride, continuando così per qualche minuto.

"Cazzo.. Piper.. s-sto venendo" dice fra i gemiti.
"Mostramelo" è quello che rispondo, per poi inserire nuovamente la lingua fra le sue gambe.

Poco dopo, lei viene imprecando, ed, io soddisfatta, risalgo su, raggiungendo di nuovo le sue labbra. Continuo a spingere il mio bacino contro il suo, mentre riprendiamo a baciarci. Dopo qualche istante, lei inverte le posizioni, mettendosi sopra di me e sfilando la mia maglia. Inserisce una mano nelle mie mutande, facendomi sussultare, e subito dopo, inserisce due dita dentro di me, facendomi gemere dal piacere. Inutile dire, che dopo non molto, vengo anche io.

Ci alziamo sfinite e imbarazzate, e nessuna delle due proferisce parola mentre ci rivestiamo.

"Uhm... c-credo di dover andare... s-sai.. ho un impegno davvero importante.." balbetto mentre divento rossa dall'imbarazzo.
"S-si.. anch'io d-devo fare una cosa importante.. c-ci si vede" risponde, probabilmente imbarazzata quanto me.

Entrambe usciamo dalla libreria, in direzioni diverse, completamente rosse in viso.

Cosa cazzo è appena successo?

Rather Be [VAUSEMAN]-oitnb Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora