capitolo 30

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Punto di vista di Kelsey:

L’aria era pesante appena ci sedemmo tutti nel soggiorno, nessuno di noi disse e non fece nulla. John era con Carly che gli stava controllando la ferita sulla spalla facendo attenzione a non farla sanguinare. Con il nostro aiuto Crly era riuscita a rimuovere il proiettile e stava combattendo con le mlacrime che minacciavano di scendere.

Bruce stava seduto con la testa fra le mani, si rifiutò di guardarci negli occhi. Marcus e Marco stavano fissando fuori dalla finestra, guardavano il disastro che c’era sul prato e il pasticcio di vetro sul pavimento.

Justin, d’altra parte, si sedette su una sedia con me in braccio anche se credo che non si fosse nemmeno della mia presenza su di lui. I suoi occhi erano vuoti. La vena del suo collo pulsava.

Hanno dichiarato guerra, Justin disse.

In effetti, gli Snipers hanno dichiarato guerra e questo significava che volevano il sangue e non si sarebbero fermati fin quando non vinceranno.

Mi morsi il labbro e sentì il mio stomaco girare come se fosse una lavatrice. 

“Quello che è successo stasera…” Bruce cominciò spaventando tutti con la sua improvvisa voglia di parlare “è la ragione per cui non volevo che accadesse. Il combattimento, le armi, tutto diventerà una vasca di sangue e diventerà una zona di guerra”

“Volevano una guerra dal primo giorno che sono arrivati qui” Justin parlò “se pensavi il contrario sbagliavi” lasciò una risatina sarcastica, Justin scosse la testa “sbagli ancora” si corresse, guardò verso Bruce e i suoi occhi bruciavano “hai voluto pensare positivo e abbiamo visto il risultato finale. Ci hanno sempre voluto sconfiggere, è ovvio che non si fermeranno fin quando non ci distruggeranno”

La faccia era stravolta dalla rabbia “non pensi che io ci abbia pensato? Cosa vuoi sentirti dire? Vuoi sentirti dire che hai ragione? Vuoi sentirti dire che ci sconfiggeranno alla fine?” scosse la testa, si appoggiò allo schienale.

“no” mormorò Justin “voglio che ti prendi la responsabilità di ciò che è successo stanotte. Volevi aspettare, volevi prendertela con calma. Io sapevo…io sapevo che questo sarebbe accaduto”

"Congratulazioni Justin," Bruce sibilò, battendo le mani "Vuoi una medaglia del cazzo per questo?"

“no, quello che voglio è che tu la smetti di cercare di risparmiare vite umane e che mantenerli in vita non ci farà del bene. Dobbiamo ucciderli, di punto in bianco, senza scuse, senza ma e se. Non mi frega un cazzo del passato e so che è quello che ti trattiene è questo, ma ora sono passati tre anni”

“hai ragione” Bruce ammise tranquillamente scioccando tutti noi “Sono trattenuto da quello, sono trattenuto da quello che è successo con Luke., non possiamo più farlo. Non con gli Snipers. Mi rifiuto di far girare la città a loro piacimento”

“non si fermeranno fin quando non distruggeranno ogni cosa” John constatò ignorando il dolore della ferita “questo era solo l’inizio. Non vogliono parlare. Parlare è facile e le azioni parlano più delle parole. Questo è quello che stanno facendo. Ci stanno mostrando la loro forza. Hanno toccato Crly, hanno fatto saltare in aria la spedizione. La sparatoria non era destinata ad uccidere” John scosse la testa “ci stavano inviando un messaggio”

Annuendo con la testa Bruce dice “allora se è cosi, dobbiamo lasciare la città per un po”

Scattai “lasciare?” misi in discussione “dove stiamo andando?”

“Andremo in una casa sicura che abbiamo e che si trova a Toronto. E’ a poche ore da qui, non è lontano.”

"Perché?" Sussurrai a Justin a bassa voce. 

Danger's back - italianoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora