capitolo 39

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Punto di vista di Justin:

era come se tutto intorno a me si fosse fermato e tutto quello che riuscivo a vedere era il suo corpo cadere a terra. Erano spariti tutti; tutto il club era vuoto tranne poche persone che erano rimaste sotto shock.

“cristo santo” pulì il sangue dal mio naso, e corsi verso Marcus, caddi sulle ginocchia. Ignorai il sangue intorno a me e gli toccai il viso facendolo rimanere sveglio.

Tolsi la camicia e la posizionai vicino alla ferita, pulì tutto il sangue che mi era possibile pulire prima di premere sulla ferita “chiamate un ambulanza” gridai verso John che stava fissando Marcus in grande shock “ora!”

Marco venne accanto a me, aveva un enorme graffio in fronte, strappò la camicia sostituendola con la mia e cominciò a parlare a Marcus tentando di tenerlo in vita.

“sei qui per leo o vuoi un altro dei tuoi ragazzi in tomba?” la voce risuonò ed era Cam, mi arrabbiai. Mi alzai in piedi e strinsi le mani in un pugno, feci un passo verso di lui ma John mi fermò.

“no” avvertì “abbiamo bisogno di te qui non in ospedale”

“e se gli strappassi il suo maledetto collo? Penso sia meglio, non credi?=” sibilai

“non è il momento di pensare al tuo ego cazzo Justin. Ingoia il tuo orgoglio poerchè sono sicuro che Marcus abbia bisogno di aiuto in questo momento” avvertì. Imprecai sottovoce liberandomi dalla sua stretta.

“uno dei nostri è sytato colpito, vogliamo lasciar correre?”

“siamo pochi rispettpo a cinque uomini armati. Non abbiamo nulla. Mi dici come diavolo dobbiamo farla franca con l’omicidio?” John sputò

“cazzo” chiusi gli occhi, presi un respiro profondo e mi chinai verso marcus per vedere se respirava ancora.

"Dove pensi di andare?"

Si udì un urlo nella prte opposta della stanza. Vidi Cam che aveva avvolto una delle donne che erano state attaccate, il suo corpo era sotto il suo controllo.

"Che cazzo credi di fare?" Ho abbaiato, avanzando in avanti.

“fai un altro passo e gli taglio la gola” prese il coltello, premette il metallo contro la pelle della ragazza.

Lei aprì le labbra e si poteva vedere la paura nei suoi occhi.

Cam chiuse gli occhi “mm un viso cosi bello” mormorò vicino alla sua guancia “è tutto mio” sorriso.

“lascia andare la ragazza, cameron. Lei non ha niente a che fare con questo.” Abbaiò Leo.

“ti do cinque secondi per lasciarla andare..” avvertì. Lei era innocente, non meritava qualcosa di oscuro come questo.

“perché dovrei farlo quando posso portarmela a casa?” le mani di Cam spazzolarono i capelli di lei “come ti chiami tesoro?

"J-Jessie," Lei squittì, cercando duramente di mantenere la calma.

“sai cosa facciamo noi ragazzi alle ragazze belle come te Jessie?” sussurrò all’orecchio “noii le torturiamo”

Un gemito uscì dalle labbra di Jessie e chiuse gli occhi.

Strinsi le mai a pugno e parlai con rabbia “Jessie” parlai forte e chiaro.

Aprì gli occhi e mi guardò.

Cam aggrottò le sopracciglia in confusione. Mandai un messaggio segreto a Jessie guardando il piede di Cameron e poi il braccio intorno al collo e gesticolai verso il vetro. Quando incontrai di nuovo il suo sguardo capì quallo che volevo fare anche se esitava.

Danger's back - italianoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora