capitolo 42

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JUSTIN'S POINT OF VIEW

“Non berrò mai più,” gemette Kelsey mentre appoggiava la testa contro il muro del bagno, le sue braccia avvolte debolmente nella parte bassa del ventre tenendo il broncio, guardando pigramente verso di me.

“E' quello che dicono tutti,” ridacchiai prima di chinarmi aiutandola ad alzarsi e portandola verso il lavandino dove si chinò su di esso, lavandosi la bocca per la quinta volta quella mattina.

Si era svegliata un'ora fa non solamente con una sbornia assassina ma con la terribile voglia di rimettere — cosa che fece. Più di una volta. Per non parlare del fatto che era dolorante da ieri sera.

“Mi fa male tutto il corpo.” Kelsey gemette mentre si faceva strada nella nostra camera da letto, era tutta sudata con un top spezzato.

La fissai divertito mentre sogghignava verso di me, sbuffando a se stessa dal fastidio, portò le gambe sopra il letto dove si mise in posizione fetale.

“Non avresti potuto...” agitò la mano intorno, accentuando che stava cercando nel suo cervello per la parola appropriata da dire per poi rinunciare, “non lo so?”

Mi strinsi nelle spalle, “ero arrabbiato, eri arrabbiata, entrambi abbiamo detto cose che non volevamo dire. Non vedo il motivo perché devi continuare, perché è sicuro come l'inferno che non ti sei lamentata la scorsa notte.” Dissi in modo compiaciuto mentre le guance di Kelsey si riscaldarono, nascondendo il viso nel cuscino.

“Sei fastidioso.” mormorò stancamente mentre sospirava fra sé, lasciando cadere il suo corpo esaurito, “Perché mi hai fatto bere così tanto?”

“Io non l'ho fatto.” Passando le mani tra i capelli, portai il cappuccio indietro prima di avvicinarmi a lei. Prendendo posto in un angolo del letto, le accarezzai la schiena gentilmente, “Li hai presi te per fare solo Dio sa cosa con Davey.”

Alzando lo sguardo verso di me, Kelsey aggrottò le sopracciglia in confusione. “Chi?”

“Esattamente.” Ridendo, mi chinai baciandole la fronte, lasciando le mie labbra a indugiare. “Dovresti dormire.” Mormorai a bassa voce, la mia mano destra teneva la parte posteriore della sua testa, tenendola vicino a me.

“Mmm ma non sono stanca,” una volta detto, Kelsey sbadigliò, ridacchiando sommessamente tra sé. 

“Sì che lo sei.” ribattei guardandola strofinarsi gli occhi dal sonno.

“No,” scosse la testa. “Non voglio dormire, voglio te. Solo... resta con me.” Disse avvolgendo le braccia intorno alla mia vita, nascose il suo viso sotto il mento mentre la coccolavo stretta.

Rassicurandola tra le mie braccia, mi infilai accanto a lei sul letto, aggrovigliai le nostre gambe insieme prima di premere un bacio sulla parte superiore della sua testa. “Non vado da nessuna parte.” Dissi, portandole i capelli indietro mentre accarezzavo la sua schiena con calma in modo rilassante.

Un confortante silenzio cadde sulla stanza e riuscii a sentire i deboli respiri inalati da Kelsey, il suo respiro si spezzava sulla mia pelle causandomi brividi correre attraverso il mio corpo. Solo lei faceva questo effetto su di me. Lei era l'unica che poteva farmi sentire così. "Nessuno potrà mai prendere il tuo posto nel mio cuore. Non importa quanto io mi arrabbi con te, tu sarai sempre la mia ragazza.”

"Lo so." La sua voce uscì attutita ma la capii alla perfezione. 

Scuotendo la testa nonostante lei non potesse vedermi, sospirai. “No, non lo sai.” sforzai, “So che eri ubriaca la scorsa notte ma non avevi diritto di fare un capriccio per una ragazza che chiaramente non mi interessa. Posso avere mille ragazze, ma nessuna è comparabile a te.”

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