capitolo 31

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Punto di vista di Kelsey:

Mi svegliai e vidi che Justin era già andato via.

Erano passati circa tre giorni e avevo visto Justin per un totale di solo sei volte, la mattina e la sera, il resto del tempo era impegnato con i ragazzi per discutere di “lavoro”.

Stavo impazzendo, ero bloccata in questa casa enorme e non avevo nulla da fare. Provai a convincere i ragazzi per lasciarmi andare a fare shopping con Carly, cercavo ogni scusa per uscire.

Non avevo nemmeno il permesso di andare fuori che avevano paura che qualcuno ci individuasse. Non avevano idea di dove fossero gli Snipers e per quanto ne sapevano potevano essere anche nel nostro stesso quartiere. Era ridicolo, cercai di mostrare a Justin l’assurdità della situazione ma non gli importava di quello chje dicevo o facevo, era sbagliato e lui aveva ragione. Come al solito.

Spinsi via la coperta dal mio corpo. Per tutta la notte mi girai e rigirai per colpa dei vari pensieri che avevo in testa.

Forzai le mie gambe per farle muovere, ignorai il dolore e andai verso il bagno. Mi lavai la faccia per svegliarmi e lavai i denti e mi raccolsi i capelli in uno chignon disordinato.

Mi guardai allo specchio e notai le borse sotto agli occhi, segno di angoscia e sonno mancato. Sospirando decisi di lasciar perdere il trucco.

Uscendo dalla camera da letto, iniziai a cercare attraverso i mucchi di vestiti che avevo portato con me. Mi misi un paio di jeans con una semplice canotta e un cardigan e coprì i miei piedi nudi con un paio di calzini.

Mi alzai in piedi ed ero senza fiato per l’improvvisa presenza di qualcun altro nella stanza. Sobbalzai alla vista degli occhi di Justin che fissavano la mia lunghezza. Guardai verso di lui “ehi” parlai dolcemente infilando ciocche dietro l’orecchio.

“ciao” rispose seccato “che stai facendo?”

“stavo per scendere giù a fare colazione. Tu hai già mangiato?”

“si, io e John abbiamo preso un bagel sulla strada” un silenzio cadde tra noi quando Justin ai avvicinò a me, le sue mani presero le mie guance . spazzolò i pollici sotto i miei occhi e aggrottò le sopracciglia. “non hai dormito stanotte?”

“non ho dormito tanto. Per qualche ragione rimango sveglia ma sto bene”

“non mentirmi” parlò con severità “ho visto che non riuscivi a dormire”

“non preoccuparti” dissi rassicurandolo “sto bene, e se ti fa sentire meglio farò un pisolino più tardi. Ho solo un sacco di cose nella mia testa,sto cercando di dare un senso a tutto”

Justin lasciò cadere le mani sui miei fianchi, la sua fronte premeva sulla mia spalla “non fare questo a te stessa.. non quando tutto è”

“quando tutto è..?” chiesi per ricevere risposta.

“tutto è” trovo i miei occhi. Scosse la testa “lascia perdere” lasciò la mia presa.

Emettendo un respiro tremante gli tirai il maglione e si voltò per guardarmi. Gli presi il viso tra le mani e gli accarezzai le guance “andrà tutto bene”mormorai sapendo che era questo quello che aveva bisogno di sentire.

Premendo le mie labbra sulle sue. Mi tirai indietro e le mie lacrime minacciavano di scendere.

Afferrai la sua mano ma lui la lasciò andare “lo so”. Si infilò le mani in tasca “io, uh, meglio che vada giù. Tu vieni?”

“si, dammi un minuto” mi avvicinai al letto e iniziai a farlo.

Stesi la coperta sul letto e dopo aver sistemato le pieghe alzai gli occhi per vedere che se ne era andato.

Danger's back - italianoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora