capitolo 41

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Punto di vista di Justin:

La musica a tutto volume usciva dagli altoparlanti del club in cui eravamo appena entrati, eravamo uno vicino all’altro per non perderci nel mare della folla che affollava il locale.
Scavai le mie dita nel fianco di Kelsey nel momento in cui notai che tutte le teste si girarono a fissarla. Una parte di me era compiaciuta per il modo in cui tutti pensavano di poter avere una chance con la mia ragazza, l’altra parte voleva spezzarli in piccoli pezzi per averla guardata come se fosse un pezzo di carne.
Dopo aver raggiunto il bar lasciai Kelsey sapendo che era al sicuro accanto a me prima di rivolgermi a John “sei pronto a ordinare?” mi sorrise. John non era un gran bevitore.
Mi diede uno sguardo diffidente mentre si mordeva il labbro come se stesse contemplando qualcosa “perché ho la sensazione che non ricorderò niente di questo domani mattina?”
“perché non lo ricorderai” mi misi a ridere mentre fischiai ad alta voce attirando l’attenzione del barista “due”
"E’ tutto signor Bieber?"
“faremo anche un giro di shots per iniziare la serata” misi un biglietto da 100 dollari sul bancone, il barista scivolò sulla banconota e prese i soldi e depositò 10 bicchierini uno accanto all’altro prima di versare la vodka dentro ciascuno.
Ne afferrai uno e ne porsi uno a Kelsey “paura?”
"Pff" Kelsey alzò gli occhi, non esitò, prese il bicchierino e lo inghiottì e succhiò con i denti emettendo un profondo respiro. Feci cenno al barista per averne dell’altro. 
Con le sopracciglia alzate vidi come la mia ragazza bevve un altro bicchiere “dicevi?”
Sorridendo in modo compiaciuto premetti le mie labbra contro le sue in un bacio dolce prima di prendere un altro bicchiere per me e per lei “prendi questo bicchiere e sarai ubriaca fradicia nella prossima mezz’ora” ridacchiai.
“so come reggerlo, non preoccuparti per me” Kelsey ribattè sbattendo le ciglia “mi comporterò al meglio” aveva due dita in su “parola di scouts” ridacchiando.
Scossi la testa “l’alcool già ti ha fatto effetto e non hai bevuto nemmeno una vera bevanda”
“Non devi preoccuparti per lei” Carly gridò sopra la musica, si fece strada verso di noi prendendo la mano di Kelsey “le ragazze vanno a ballare, ci vediamo dopo” la tirò via da me e guardai come formarono una linea, una contro l’altra gettarono le braccia in aria mentre agitavano il sedere.
I miei occhi si concentrarono su una ragazza e solo su una. 
Mi godevo la vista appoggiando i gomiti contro il bar e guardai come Kelsey gettò la testa all’indietro in una risata, il suo viso illuminato causò una risata tra me e me. Vederla felice era l’unica cosa che avevo sempre voluto. 
“Tra poco vado là, prendo Alec sulla spalla ed usciamo da questo inferno” Marcò mormorò mentre mi diede un colpetto sulla spalla. 
Mi misi a ridere battendo la schiena. "conteniti, Messina. Siamo appena arrivati. "
“puoi dare la colpa a me?” ringhiò umilmente mentre guardava la sua ragazza che ballava in modo sensuale con Kadra “mi sta praticamente chiedendo di scoparla” 
"Sì, beh è stata una tua idea di venire qui" strinsi le spalle "Dovrai convivere con le conseguenze."
“non agire come se tu non stessi pensando la stessa cosa con Kelsey” Marco ribattè “lo sai che lo vuoi anche tu”
“si beh, a differenza tua io non ho intenzione di starne qui a parlare, io ho intenzione di fare qualcosa al riguardo” alzai le sopracciglia e feci la mia strada verso Kelsey.

Punto di vista di Kelsey:
Risi mentre mi abbassavo ed alzavo, Kadra frustava i suoi capelli in avanti e indentro mentre muoveva il suo corpo a ritmo di musica, Carly gettò le braccia in aria mentre le girava intorno, Stephanie era di fronte a lei mentre Alec rimase con Kadra.
“Mi scusi signore, devo passare” guardai Justin che era di me rompendo il nostro legame come avvolse le sua braccia intorno alla vita “potreste avere un ballo con il suo fidanzato incredibilmente sexy?” mormorò tranquillamente nel mio orecchio. 
Ingoiai duro e guardai come le ragazze mi diedero uno sguardo giocoso prima di scomparire e di trovare i loro ragazzi. 
Poggiò le mani sui miei fianchi, mi lasciò il controllo non appena poggiai il mio sedere contro il suo inguine facendo attenzione a premere contro di lui più forte che potevo. 
Justin legò le dita tra le mie tenendo le mani intrecciate sulla pancia mentre si muoveva sensualmente, ero tesa “rilassati piccola” sussurrò “sono solo io” 
Prendendo un respiro profondo chiusi gli occhi lasciando che mi rilassassi contro di lui, sentì un colpo provenire dagli altoparlanti. Le luci bruciavano in ogni centimetro del pavimento, con i suoi colori scintillanti. 
Appoggiai la testa contro la spalla di Justin e vagamente avvolsi le braccia intorno ala collo tirando il labbro inferiore nella mia bocca , senti i suoi denti chi sfioravano la pelle dietro l’orecchio, le sue mani viaggiavano dai miei polsi, le mie braccia, le mie costole prima di incontrare il loro precedente posto sui miei fianchi, questa volta strinse di più.
Premette le labbra contro la base del mio collo, mi lamentai con delicatezza, inclinai la testa di lato, dandogli tutto lo spazio di cui aveva bisogno. Mi sentivo in fiamme. 
Le sue mani vagavano per tutto il mio corpo.
Scivolò giù per tutta la lunghezza del mio busto e in vita fino ad arrivare alla fine del mio vestito, Justin fece scivolare le mani trascinando il materiale con esso, mentre le sue dita scavavano nella mia pelle come lui tirò il lobo del mio orecchio. Ansimai, le mie mani erano tra i suoi capelli, girai la testa per premere le mie labbra contro le sue. 
Lavorò con le mie labbra in un modo tale che mi tolse il fiato e mi fece arricciare le dita dei piedi, mi sentivo come se fossi al settimo cielo. La lingua scivolò dentro, Justin assaggiò ogni centimetro della mia bocca come i nostri corpi aggrovigliati insieme in un modo che non sapevo fosse possibile. 
Ero di fronte a lui, Justin agganciò il suo braccio intorno a me. Baciò il fondo della mia mascella e viaggiò lungo la parte anteriore del collo. Sentivo il mio corpo bruciare dall’intensità, dal sudore e dalla temperatura che si era instaurata intorno a noi. 
Tirai via, tenni le sue mani, si sentiva un po stordito dall’alcool, si appoggiò contro la mia fronte. 
“stai bene?” mise in discussione senza fiato, il suo petto si muoveva a ritmo veloce, mentre cercava di ricomporsi. Le sue folte sopracciglia si aggrottavano insieme. 
"Sì, sto bene. Ho solo bisogno di un minuto. " sorrisi.
“vuoi sederti un po’? Rinfrescarti?” fece cenno con la testa verso il bar.
Annuendo, mi afferrò intorno alla vita, si sedette ed io mi sedetti su di lui, aveva le mani su entrambi i lati dei miei fianchi “troppo per una notte?” 
"E 'solo veramente ... pazzesco qui dentro”ammisi timidamente.
Leccandosi le labbra Justin si chinò verso me "O forse hai caldo e sei infastidita" baciò il punto dolente sul mio collo. 
Trattenni il respiro, e combattevo contro il gemito che minacciava di uscire. 
Ridacchiando Justin appoggiò la testa contro la mia spalla mentre guardava verso di me "Se vuoi possiamo semplicemente finire quello che abbiamo iniziato sulla pista da ballo a casa” agitò le sopracciglia suggestivamente.

Lo spinsi indietro prima di saltare giù dallo sgabello. "No grazie" dissi prima di girarmi di spalle. 
"Non essere arrabbiato con me piccola” Justin si alzò “stavo solo scherzando..” fece una pausa “forse” aggiunse.
Ringraziando il barista educatamente presi un sorso del mio drink prima di girarmi in modo da essere faccia a faccia "Oh, io non sono arrabbiata” Sorrisi facendo roteare la paglia intorno al bordo del bicchiere "Ma devo chiedertelo, cosa ti ha fatto pensare che fosse il contrario?”
"Che cosa?"
“sei cosi sicuro del fatto che tu mi abbia eccitato” risi tra me e me “vai a farti una doccia fredda” 
Justin mi dominava con la sua figura “io e te sappiamo entrambi che se avessi la possibilità in questo momento ti scoperei su questo tavolo fino alla mattina e mi implorerai di andare avanti”
Sentivo le mie guance riscaldarsi “sei cosi pieno di te” 
Justin mi guardò negli occhi “nah, questo si chiama essere fiduciosi piccola” sorrise “so che ti piace il palmo della mia mano. Conosco le tue debolezze e so che sei eccitata.” Fece scivolare la sua mano sotto il mio vestito “tutto quello che devi fare è chiedere piccola” sussurrò in un orecchio “dimmi di prenderti cura di te ed io lo farò” 
“ed ecco gli altri due!” mi voltai per vedere Marcus che si fa strada verso di noi. 
Gemendo Justin tirò via la mano mentre io regolavo il mio vestito, speravo che non avesse visto niente. 
"Ho interrotto qualcosa?" disse Marcus alzando le sopracciglia
“no” subito scossi la testa prima che Justin avesse la possibilità di rispondere “stavamo solo parlando di come non sapevamo dove,ugh, eravate andati” mantenni la calma mentre Marcus mi scrutava. 
“oh…okay” scivolando su uno dei sgabelli accanto al mio, Marcus chiama per una bottiglia d’acqua, una volta ricevuta prese un sorso “odio questo. Voglio bere un bicchiere anche io come fanno tutti gli altri ma non posso” 
Justin diede una pacca sulla spalla ridendo “fidati di me, stai dicendo questo ora ma domani mattino te ne sarai grato”
“Justin?’” una voce chiamò da lontano e guardai chi era, una ragazza alta con un sorriso che abbelliva le sue labbra, fissava il mio fidanzato con occhi che urlavano adorazione. 
"Che ci fai qui?"
"Potrei chiederti la stessa cosa”, ribatté lei mentre metteva le ciocche dei capelli dietro l’orecchio. 
“già” si avvicinò “ma l’ho chiesto per primo” 
“va bene” sorrise “ma credo sia abbastanza chiaro il motivo. Questo è un club e di solito la gente viene qui a ballare..” piegai la testa di lato “ora è il tuo turno”
"Stai cercando di fare la furba con me?" Justin sfidò con un tono duro, le braccia incrociate al suo petto.
“no” scherzò in fretta, era praticamente spaventata “m-mi dispiace” 
“relax Jessie” Justin fece una pausa “E’ Jessie, giusto?” 
Annuendo si guardò le scarpe, i capelli costruirono una tenda intorno al viso. Volevo solo che lei stesse un centinaio di metri lontano dal mio ragazzo. 
Justin la guardò negli occhi quasi in maniera confortante. "Stavo solo scherzando," rise leggermente prima di lasciarla andare e ripiegò le mani nella comodità dei suoi jeans, "Non ho intenzione di farti del male. Non ho alcun motivo per farlo. Io non sono Cameron. " Al momento della menzione del suo nome, lei fece una smorfia.
"Sì, hai ragione ..." Sospirò "Ecco perché sono venuta qui” Jessie lo guardò "Volevo ringraziarti per quella... notte…non so che cosa avrebbe fatto se-"
Justin mise la mano in segno di tacere “non preoccuparti. Non ho intenzione di lasciare che qualcuno ti faccia del male, ok? Questo era il problema da affrontare, lui voleva solo usarti come esca per uscire da quell’inferno, ma abbiamo risolto il problema e non devi preoccuparti” prese un sorso dal suo bicchiere “te lo posso promettere” 
Aggrottando le sopracciglia in confusione su che cosa stessero parlando guardai Marcus che si limitò a stringere le spalle.
“chi è Cameron?” dissi ad alta voce, avendo l’attenzione sia di Jessie che di Justin.
"Nessuno" disse Justin “non è nessuno”
Premetti le labbra canticchiando tra me e me in segno di fastidio “mi dispiace, non ho ben capito il tuo nome?” inclinai la testa oltre Jessie. 
"E 'Jessie" Lei sorrise educatamente, chinando il capo in segno di saluto.
“bel nome” mi complimentai “sono Kelsey” attaccai la mia mano sinistra in cui avevo il mio anello di fidanzamento, lei prese la mia mano “fidanzata di Justin” 
Sentivo bruciare gli occhi di Justin contro il lato della mia testa, scelsi di ignorarlo “è un piacere conoscerti, complimenti per l’impegno che hai preso” 
“Grazie” tirai via la mano, ignorai il ringhio di Justin in segno di disapprovazione alla mia evidente antipatia verso la ragazza “Ora se volete scusarmi” mi alzai in piedi, afferrai il polso di Justin “abbiamo una cosa di cui prenderci cura” senza nemmeno una parola portai Justin lontano dal bar in una zona dove la musica non era squillante. 
“la gelosia è proprio un colore sexy su di te” borbottò “ma non c’era bisogno di essere una puttana con lei” 
Alzando le sopracciglia verso di lui, mi lamentavo incredulo "non sono stato l’unico a flirtare con un ragazzo che ho appena conosciuto” gettai le mie braccia in aria “stavo solo cercando di conoscere la ragazza”
“le hai buttato il nostro impegno in faccia” con un pizzico di umorismo “lei non è niente per me, Kelsey. Lei è solo una ragazza che ho aiutato un paio di giorno fa, mi stava solo ringraziando” 
“sono sicuro che se un ragazzo venisse a ringraziarmi..” sibilai “tu faresti peggio. Tutto quello che le ho chiesto è il suo nome a differenza di Miss-io-voglio-slacciarti-i-pantaloni” sottolineai. 
“ti stai comportando drammaticamente” Justin sospirò roteando gli occhi “anche se voleva slacciarmi i pantaloni come dici lei non lo ha fatto, perché l’unica ragazza che voglio in questo club sei tu” baciò la punta del mio naso e sorrise “non hai niente di cui preoccuparti” 
“oh, io non mi preoccupo di questo, mi preoccupo di lei” gettai uno sguardo dietro di lui “potrebbe essere la prossima Kayla”
Tornammo verso Marcus e vidi che Jessie era ancora lì “posso aiutarti?” sputai con impazienza.
Come lei aprì la bocca per rispondere Justin venne dietro di me e le sue mani mi stringevano la vita “ignora la mia fidanzata maleducata” Justin gridò “ha bevuto troppo” 
"Relax Kels," Marcus scosse la testa, "Non irritarti per niente” Justin rivolse la sua attenzione a Jessie.
“taci” girai la testa “solo due persone possono giocare a questo gioco” sorrisi a me stessa e chiamai il barista per un drink “sorprendimi” dissi “ma assicurati che sia qualcosa di forte” 
“ok” disse prima di prendere tutto il necessario di cui aveva bisogno per creare il mio drink ignorai le risate di Jessie che provenivano dall’altra estremità.
“fottuta puttana” dissi 
"Ecco qua, signora Bieber." Disse il barista prima di porgermi il drink “divertiti” 
Feci girare la paglia intorno prima di prendere un sorso, lasciai che l’alcool bruciasse in gola, ne presi un altro, consumai circa la metà del bicchiere prima di lasciar sfuggire un sospiro. 
Questo era esattamente quello che mi serviva.
"Non sei un po 'troppo giovane per bere così tanto?" Una voce maschile mi chiese accanto a me, girai la testa e vidi un uomo in piedi con un sorriso divertito sul volto. 
“non sei un po troppo vecchio per provarci con me?” dissi roteando gli occhi. 
“chiedo scusa ma io ho solo 23 anni. Dubito di potermi definire vecchio, non ti sembra?” sorrise, i suoi occhi erano scintillanti. 
“e dubito di potermi classificare come troppo giovane per i miei 21 anni” scrollando le spalle. 
"Touché, amore mio, Touché." ridacchiò prima di rivolgermi la sua mano "sono David, e tu?”
Stringendogli la mano mi sorrise,"Kelsey".
“beh è un piacere Kelsey” mi tornò il sorriso “posso offrirti da bere o sono vecchio anche per questo?” prese in giro. 
“non so, sono troppo giovane per prendere un drink?” presi in giro prima di ridere con leggerezza. “sto bene per adesso” feci un cenno verso il barista “ordinane uno per te”
“qual è il divertimento?” David si sedette accanto a me “suppongo che sarò un anima solitaria come te”
Senza fiato misi una mano al petto "mi oppongo"
Risi, David mi guardò “mi piaci”
“e tu non sei troppo male David” mi fece l’occhiolino prima di mandare giù l’ultimo sorso della mia bevanda.
“sei sicura di non voler un altro drink?” David chiese proprio quando la risata di Justin mi riempì le orecchie a fianco di Jessie, il mio sangue ribolliva. 
“certo, perché no” dissi a denti stretti “cosa c’è di male in una bevanda in più, giusto?”





JUSTIN'S POINT OF VIEW
“Justin, questo è il mio ragazzo Carter. Carter questo è Justin, il ragazzo di cui ti ho parlato.” Jessie ci presentò dopo avermi detto tutto di lui.
“E' bello conoscerti finalmente.” Mi strinse la mano, “Jess mi ha raccontato quello che è successo e non posso ringraziarti abbastanza per quello che hai fatto. Se tu non avessi... lui avrebbe...” scosse la testa, “Grazie. L'ho davvero apprezzato.”
“Non è un problema in fondo. È stata introdotta nel mezzo di qualcosa di cui lei non faceva parte. È stata solo sfortuna, tutto qui.”
“Beh almeno lascia che ti offra da bere.” fece un gesto verso il bar, “E' il minimo dopo tutto quello che hai fatto.”
“Mi piacerebbe molto ma si sta facendo tardi e dovrei andare a cercare la mia fidanzata—“ Girai la testa in una frazione di secondo non appena sentii il suono fin troppo famigliare della risata di Kelsey, la vidi aggrappata al braccio di un altro uomo.
Sentendo la mascella serrata alla vista delle braccia di un altro uomo sulla mia ragazza, non ebbi nemmeno la briga di dare un'ultima occhiata a Jessie o Carter dato che stavo fissando lei, “Se volete scusarmi,” mormorai, “Ho qualcosa di cui occuparmi.”
Facendomi strada verso di lei, afferrai il braccio di Kelsey, strappandola via dall'uomo sconosciuto. “Che cosa sta succedendo qui?” abbaiai bruscamente.
“Sto parlando con il mio amico David qui,” Kelsey ridacchiò come una ragazza a scuola mentre si passava la mano sul petto, sbattendo le ciglia. “Non è semplicemente affascinante Justin?”
“Affascinante un cazzo.” brontolai, “Stai testando la mia pazienza Kelsey,” la avvertii, “Andiamo.”
“Non voglio,” sputò sopra la sua spalla diretta a me, “Perché invece non ritorni dalla tua puttana? Sono sicura che ti succhierà da qualche parte.”
“Di che diavolo stai parlando?”
“Sai esattamente di cosa sto parlando,” cantò, la sua mano stringeva la camicia del ragazzo mentre si premeva contro di lui con la testa rivolta a me. “Ho visto il modo in cui voi stavate flirtando.” il suo labbro inferiore mise il broncio prima di tirarlo verso l'interno, accigliata contro di me.
“Non stavamo flirtando—“ I miei occhi erano puntati su di lei per vederli uscire fuori dalla loro opacità. “Cazzo,” mormorai, le presi il viso costringendola a guardarmi, “Quanto hai bevuto?”
“Whoa ragazzo,” una voce gridò a me, “Guardati te.”
“Vaffanculo,” sputai.
“Non parlare con il mio amico David in quel modo!” Kelsey gridò in sua difesa allontanando il viso da me.
“Sai almeno cosa sta succedendo intorno a te, dove diavolo sei o almeno cosa cazzo stai facendo?” Le afferrai il polso, tirandola vicino a me cercando di capire che merda aveva consumato il suo corpo per farla agire in quel modo.
“Stai lontana da lei,” disse David strappandomi Kelsey lontana da me, il suo braccio protettivo le avvolse la vita possessivamente.
I miei occhi si strinsero mentre fissavo il suo braccio intorno a lei rannicchiata causando il congelamento del mio sangue e facendomi venire gli occhi di ghiaccio. “Ti do cinque secondi per togliere le tue mani sporche dalla mia ragazza o ti strappo la gola che ti ritrovi, mi hai capito?” grugnii umile, la mia faccia dura mentre guardava David in una situazione difficile prima di allontanarsi lentamente da Kelsey. “Buona idea.” sibilai, portando Kelsey dietro di me facendole da scudo da David mentre stavamo faccia a faccia, i nostri sguardi fumanti.
“Ragazze voi potete avere questo altrove?” Kelsey disse mentre si dirigeva arrabbiata verso gli sgabelli, arrampicandosi in cima a uno prima di salire sul piano di lavoro.
“Che diavolo pensi di fare? Scendi!” urlai, cercai di afferrarla ma lei schivò le mie mani, allontanandosi da me mosse i fianchi a ritmo della musica mentre dei fischi venivano da ogni angolo.
“Cosa cazzo ti sta succedendo? O scendi all'istante o giuro su Dio che io—“
“Cosa?” Kelsey mi sfidò con un sorrisetto, “Tu cosa farai?” appoggiò le mani ai fianchi, piegando la testa di lato.
I miei occhi si oscurarono e in quel momento, sentii l'alcool prendere il sopravvento dal mio controllo. Afferrandola per le gambe, la portai sopra la mia spalla. “Ti faccio vedere che cazzo farò.” spinsi tutti per passare, avviandomi verso l'uscita del club.
“Mettimi giù!” Kelsey guaì colpendo la mia schiena con i suoi piccoli pugni, le sue gambe cercavano di muoversi ma facevano solo stringere la mia presa su di essi.
“Stai ferma o giuro su Dio che ti lego le gambe insieme.” le schiaffeggiai il culo facendole fuori uscire dalle labbra un altro grido di sorpresa.
Guardai tra folla, trovai Marco che ballava con Alec, li raggiunsi. “Hai le chiavi?”
“Sì,” pescandole dalla tasca, Marco mi lanciò le chiavi le quali le presi con facilità. “Dove state andando?”
“A casa,” sibilai con rabbia, “Qualcuno qui si sta divertendo un po' troppo. Ci vediamo domani ragazzi.” Spingendo tutti per farmi strada, feci un passo fuori nell'aria fredda, il vento colpì bruscamente i nostri volti causandoci un ondata di brividi dall'improvviso sbalzo di temperatura.
Trovando la nostra auto, buttai Kelsey sul sedile del passeggero prima di andare al posto del guidatore. Accesi la macchina, avviandomi sulla strada.
“Sei un fottuto stronzo, lo sai?” Kelsey sputò, le braccia al petto mentre mi fulminava con rabbia.
“E tu sei una fottuta troia, niente che non abbiamo già stabilito!” abbaiai, gli occhi puntati sulla strada davanti a me mentre tenevo stretto il volante.
“Che peccato, non ho potuto dire addio alla tua puttana.” Kelsey increspò le labbra in una triste smorfia.
“E il povero David non ha potuto venire con te, credo che tutti noi vivremo col senso di colpa.”
“Fottiti.” sputò infastidita guardando fuori dal finestrino dell'auto.
“L'hai già fatto,” feci retromarcia entrando nel parcheggio per poi spegnere il motore. Uscendo dalla macchina, camminai in avanti, aprendo la porta e buttando Kelsey sulla mia spalla ancora una volta prima di chiudere la portiera e avviarmi verso la casa.
“Abbiamo anche quasi fatto sesso nel bagno,” Kelsey sospirò, “No grazie a te non ne abbiamo avuto la possibilità. Che rottura anche perché sono sicura avremmo potuta fare un quartetto se volevi.”
Sbattendo la porta della camera aperta, Kelsey non ebbe la possibilità di dire qualsiasi altra cosa dato che spinsi la sua schiena contro la porta ora chiusa, le mie labbra immediatamente la misero a tacere mentre lei strappava la lampo del suo vestito giù, lasciandoselo cadere sopra i suoi piedi e rimase solamente con l'intimo.
Tirando l'estremità dei miei capelli, Kelsey inarcò la schiena contro di me, la sua lingua contro la mia, le braccia intorno al mio collo mentre saltava, avvolgendo le gambe intorno alla mia vita.
Palpandole il sedere, Kelsey gemette contro di me mentre deglutii, mi spostai per la stanza prima di buttarci sul letto e posizionandomi sopra di lei.
Tirando l'orlo del colletto, Kelsey la strattonò in entrambe le direzioni guardando i bottoni volare via. La camicia penzolò fuori dal mio petto. La portai verso i gomiti e della mie braccia per liberarmene, Kelsey premette le labbra contro il mio petto, la sua lingua si miscelò con il calore della mia pelle, tenni la testa vicino a lei prima di tirarle delicatamente i capelli in modo che il collo fosse esposto ai miei occhi.
“Nessuno potrà mai farti sentire così bene,” dissi con voce roca contro la sua pelle mentre mordevo il suo collo, succhiando prima di lasciare una scia di baci. “E nessuno,” dissi lentamente, “Ti toccherà mai come faccio io.” facendo scorrere le sue mutande giù per le gambe, le buttai dall'altra parte della stanza prima di allargare le sue gambe e baciarle lo stomaco fino a giù nella parte più sacra del corpo.
Ansimò sentendo la mia lingua contro la sua sensibile parte, Kelsey affondò le unghie nel mio cuoio capelluto, gemendo mentre lavoravo con la mia bocca contro di lei. Succhiando e leccando, feci scivolare due dita dentro di lei guardandola mentre si dibatteva contro di me, la sue cosce si chiusero intorno alla mia testa mentre buttava la testa indietro. “Justin!” gridò mentre giravo le dita dentro, facendo roteare la mia lingua in ogni direzione, e facendo attenzione a portarla al culmine.
“Justin, oh mio D—“ Kelsey non ebbe nemmeno la possibilità di finire la frase, serrò gli occhi, la bocca aperta in soggezione mentre veniva, le ginocchia tremanti mentre respirava faticosamente. 
La baciai pesantemente, si morse il labbro non appena mi allontanai, si appoggiò a me per un altro bacio. Afferrando le sue mani, le alzai sopra di lei con una mano, guidandola verso i miei pantaloni, lasciandomi nudo sopra lei.
Premendo la sua entrata con la punta della mia lunghezza, sorrisi tra me e me mentre gemeva in segno di protesta. “Può David fare questo per te piccola?” dissi umile al suo orecchio, “Hm?” Spostando il mio naso fino al lato della sua guancia, la guardai negli occhi osservando l'avidità che incombeva in loro quasi rispecchiando la mia.
“N-no,” rimase a bocca aperta costruendo intensità tra di noi.
“Sei sicura? Non sembrava la pensassi così al club.” Alzai le sopracciglia verso di lei, sorridendo come Kelsey cercava di controllare il respiro.
“S-sì, sono sicura. Sono sicura. Dio Justin, scopami e basta!” Kelsey gridò, entrai un po' dentro di lei, abbastanza per mandarla quasi sul bordo, facendo quasi uscire un po' di sangue dal labbro.
“Beh visto che l'hai chiesto gentilmente,” mi spinsi dentro senza aggiungere altro, guardando i suoi occhi serrati, il mio nome lasciò le sue labbra più volte in delle urla che resero i miei movimenti dentro di lei ancora più penetranti.
“Cazzo,” dissi, sentendo che era vicina al suo rilascio, “Sei incredibile piccola.” parlai con voce stridula al suo orecchio.
Lei gemette, stringendo le gambe intorno a me, mentre il suo petto si alzava e abbassava più velocemente, facendomi capire che era pronta a lasciarsi andare.
Rallentando il ritmo, sorrisi a me stesso mentre Kelsey gemette in segno di protesta, volendo che mi muovessi più veloce.
“Dimmi che sei mia,” dissi, “Dimmelo e ti finirò.”
“Justin..” Kelsey rimase a bocca aperta, gli occhi alla ricerca dei miei, non appena li trovò si morse il labbro. “Io... oh Dio, Justin ti prego—“
“Dimmi che sei mia,” ringhiai rallentando ancora di più, incontrando i suoi fianchi.
“Tua,” Kelsey riuscì a squittire aggrappandosi alle mie spalle, “Sempre tua.” disse mentre mi pregava con gli occhi di finire.
“Sempre.” mi mossi ancora una volta, spinse il suo naso contro il mio. “Guardami.” dissi, aprì gli occhi, sorrisi alla vista dei suoi bellissimi occhi marroni.
“Justin...” Kelsey piagnucolò delicatamente.
Prendendo velocità, la baciai sulle labbra. “E' tutto okay piccola,” mormorai, dopo le mi parole lasciò cadere il suo corpo sotto il mio controllo, gemendo sensualmente mentre nascondevo il mio volto nella sua nuca.
Lasciando dolci baci contro la sua spalla, uscì da dentro di lei completamente, posizionandomi accanto a Kelsey. Tirandola a me, avvolsi le braccia intorno a lei prima di baciarle la parte superiore della testa. “Se fai di nuovo una bravata come quella, non sarai in grado di camminare per giorni.”
“E' una minaccia o una promessa?” scherzò Kelsey guardando verso di me attraverso le palpebre. 
Alzando le sopracciglia verso di lei, sorrisi, “E' una promessa.”

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