capitolo 40

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Sono passati 3 giorni da quando Marcus ha lasciato l'ospedale,e finalmente tutti noi abbiamo avuto un pò di relax alle Barbados.
I ragazzi non hanno detto nulla a Leo dal loro incontro dietro l'ospedale,non potendo essere in grado di guardarlo negli occhi dopo quello che era successo.
Le ragazze non conoscevano nulla e fino a quando non le riguardava,Leo aveva preso un paio di giorni,per riassumere ciò che era successo nel club.
"Stai bene?" chiese Kadra,per la quinta volta in quel giorno,sentendo venire un ringhio frustato da Marcus,che aveva gettato la sedia a sdraio.
"Sto bene." Mormorò Marcus a denti stretti,pizzicando la punta del naso "E starò bene tra dieci minuti quando mi riposerò, okay?” 
La sua pazienza era arrivata a un limite, non essendo in grado di gestire il costante ronzio di Kandra ogni minuto, la sua preoccupazione si aggiungeva soltanto al suo stress.
Kandra aggrottò la fronte, “Mi dispiace. Lo sai che mi preoccupo—“
Marcus scosse la testa, guardandola. “Mi stai soffocando piccola.” ammise tranquillamente.
Aprendo la bocca, Kadra mise il broncio, di solito avrebbe detto qualcosa per ribattere, ma pensava non sarebbe stato utile così si allontanò da lui, sospirando pesantemente. “Qualunque cosa,” mormorò, “Ma quando inizierai a sanguinare di nuovo, non osare a venire a piangere da me.”
Sapendo che l'avrebbe fatto, Marcus la raggiunse, facendola allontanare. “Kandra..” 
“Mi dispiace, Kandra non è disponibile. Il suo ragazzo è attualmente in fase di douche-bag e non è in vena di parlare adesso. Si prega di dirgli di tornare quando ha finito di essere un asino. Beeeeeeep!” Kadra scattò voce sarcastica prima di voltare le spalle, dirigendosi dalle ragazze.
Lasciando cadere la testa indietro dal fastidio, Marcus gettò le braccia in aria, "Perché io?" Gridò in aria prima di grugnire.
"Lei ritornerà," Maro gli diede un leggera pacca sulla spalla, bevendo un sorso della sua birra appoggiata sulla sedia accanto a lui, il petto abbronzato bagnato dall'acqua. 
“Lo fanno sempre.” porse a Marcus una bottiglia d'acqua.
“Grazie per le parole d'incoraggiamento,” Marcus borbottò prima di svitare il tappo e prendere un sorso d'acqua, lasciando la sostanza fresca scivolare giù per la gola.
"Nessun problema", Marco gli fece un occhiolino sfacciato, rise ricevendo una spinta dal suo migliore amico.

JUSTIN'S POINT OF VIEW
Kelsey era seduta con le gambe incrociate, il vento le portava indietro i capelli mentre lei graffiava le dita nella sabbia, prendendone una manciata prima di farla cadere dalla sua presa, guardando come ogni pezzo si frantumava, ripetendo la stessa azione ancora una volta.
E 'strano come alcune cose nella vita possono avere un significato simile alla nostra. Potrebbe essere qualcosa di piccolo, qualcosa che in realtà non si pensa molto, ma significa molto di più per una persona, una volta che si arriva a capire il suo vero significato. 
Siamo stati tutti granelli di sabbia, a messe insieme su questo, incasinato pazzo mondo, cercando di ritrovare il nostro posto. Tutti noi momenti in cui siamo su, e poi pochi secondi più tardi, siamo lasciati andare a ricomporci di nuovo assieme— ma non possiamo, perché una volta che sei strappato, non c'è cucitura che ci rimetta assieme. Devi trovare il modo differente per ritrovarti— il modo più difficile. 
Facendo toccare la sua fronte con la mia, inclinai la testa di lato, afferrandole il mento prima di incontrare i suoi occhi, "A che cosa stai pensando?" Mormorai con calma, feci scorrere distrattamente il mio pollice sul suo labbro inferiore, mordendomi il mio con i denti.
Scrollando le spalle, Kelsey sorrise dolcemente, tirò fuori la lingua mentre bagnava il mio pollice, ridacchiando, lasciando che la mia mano cadesse giù per il suo ginocchio e stringendola. "Solamente... la vita in generale. A tutto per essere onesta,” I suoi occhi brillavano dolcemente e sapevo che dietro questo volto calmo c'era tristezza. 
Aggrottai le sopracciglia, “Mi dispiace,” sospirai. “"Lo so che ti avevo promesso un paio di notti di solo io e te, nessun dramma e ho rovinato," mi sentivo sempre più arrabbiato al pensiero di ciò che Leo aveva detto, risuonava nelle mie orecchie: "Ma ti prometto che non accadrà di nuovo.” 
“Hey,” Kelsey scosse la testa, appoggiandosi la guancia sulla mano mentre, premendo un bacio al mio mento, "Va tutto bene. Ho accettato questo molto tempo fa, non hai niente di cui scusarti. Non hai previsto tu questo.”
“Sì,” Mi grattai la parte posteriore della testa, afferrando la sua mano, intrecciai le nostre dita prima di baciare il dorso della mano, “Sei il mio mondo, lo sai questo?” 
Lei annuì. “Lo so, e tu sei il mio,” appoggiandosi su di me, mi baciò le labbra prima di sottrarsi, sorridendo. “E' così bello qua fuori oggi.” Notò, lasciando i suoi occhi chiudersi.
Posando la schiena sulla sabbia, afferrai la sua mano, tirandola su di me.
Mentre cadeva, Kelsey iniziò a ridere ad alta voce, guardando verso di me attraverso le ciglia e schiaffeggiandomi il braccio. “Avresti potuto avvertirmi!”
“Scusa,” sorrisi, “Non volevo disturbarti.” 
“Ma preferisci spaventarmi a morte, invece?” sogghignò scherzosamente prima di posare la guancia contro il mio petto, iniziando a graffiarlo leggermente con le unghie mentre canticchiava tra sé. Il sole splendeva su di noi. 
“Ti amo, lo sai,” espirai, baciandole la testa.
Kelsey avvolse le braccia intorno a me, “lo so,” La sua voce uscì soffocata, ma la sentii perfettamente, “lo so che mi ami,” sospirò. “E ti amo anche io.” 
Chiudendo gli occhi, lasciai che la serenità pacifica ci raggiungesse mentre il sole ci inondava di calore. Lasciai calmare i miei nervi, nonostante lo sforzo per rimanere in vita. Ero abituato a essere sul bordo della morte ogni momento della mia vita, conoscendo il modo in cui ho vissuto, tutto può accadere in qualsiasi momento e sono sempre dovuto essere pronto a tutto.
Ma oggi, qualcosa dentro di me si spense, sapendo che per la prima volta da molto tempo, tutto andava bene e non avevo nulla di cui preoccuparmi.
“Avete bisogno di compagnia?” Una voce spaventò Kelsey mentre guardava oltre per vedere Kellan avvicinarsi a noi con Ricky e Xavier al suo fianco, portando 6 confezioni di birra, tre ragazze si trascinava dietro di loro. 
Sbirciando con un occhio aperto, gemetti, lasciando cadere la testa indietro. "No grazie, credo che siamo a posto." Mormorai, gettando un braccio sugli occhi.
“Bene,” Kellan brontolò, “Niente birra per voi allora, la berremmo noi.”
“Fatelo.”
"Justin," Kelsey sibilò, seduto a cavalcioni mentre si teneva su con le mani dalla mia pancia, "Sii gentile." 
“Sì Justin, quello che ha detto la ragazza,” Kellan mi prese in giro, “Sii gentile.”
“Quella ragazza,” sibilai appoggiandomi sui gomiti, “ha un nome e ti suggerisco di usarlo.”
“Che cosa è successo ai tuoi pugni, hanno avuto una torsione?” finse di farsi male, roteando gli occhi mentre si teneva con una mano il petto. “Le mie più sincere scuse, mi sembra di aver dimenticato le buone maniere, sono Kellan e tu sei?” porse la mano a Kelsey, agitandola brevemente.
“Kelsey,” rise alla suo idiozia.
“Che nome carino per una ragazza così carina,” Kellan le fece l'occhiolino, baciandole il dorso della mano. 
“Okay,” spostai Kelsey, “Questa ragazza pare essere la mia fidanzata quindi ti suggerisco di andare a farti una passeggiata o sarò ben contento di metterti le mani addosso.” 
Alzando le mani in segno di resa, Kellan ridacchiò, “Stavo solo scherzando amico, so che è off limits.”
“Bene.”
“Qualcuno è nevrotico,” Xavier canticchiò da dietro mentre consegnava una birra a ognuno dei ragazzi, me compreso. 
“Se si ha una ragazza straordinaria come lei, penso che nessuno sia nevrotico.” Marco disse da dietro Alec, mentre la stringeva intorno alla vita.
Arrossendo, Kelsey si spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, mentre gettavo il mio braccio intorno alle sue spalle, tenendola stretta al mio fianco, “Hai ragione,” sogghignai baciandole la nuca.
Annuendo, Xavier afferrò una sedia a sdraio per poi sedersi, bevendo un sorso della bibita fredda, “Allora, che cosa è successo? Ho sentito dell'incidente, mi dispiace tanto.”
“Non è niente che non abbia mai vissuto,” Marcus si strinse le spalle.
“Non avevamo idea che sarebbe accaduto tutto ciò, se l'avessimo saputo. Ma eravamo tutti fuori per gestire un lavoro per Leo.” Ricky si sedette accanto a Kellan.
“Va tutto bene.” Bruce si schiarì la gola, “Quello che fatto è fatto. Non serve discutere su cose del passato che ormai non si possono cambiare.” 
“Sì,” Marcus concordo, “Dobbiamo accettarlo e andare avanti.” 
“Più facile a dirsi che a farsi,” Kadra mormorò con uno sguardo di incredulità sul suo volto. 
Marcus portò la testa indietro sospirando amaramente. “Lascia stare.”
"Come posso permettere di lasciare stare una cosa del genere? Siete tutti seduti qui tranquillamente, sei quasi morto!” Kadra gridò, gettando le braccia in aria. 
“Kad...” Kelsey si morse il labbro, scuotendo leggermente la testa. 
“No,” Kadra scosse la testa, “Hai vissuto la stessa situazione quando Justin è stato sparato, quindi non hai alcun diritto di difenderlo in questo momento.”
"Non sto difendendo nessuno, penso solo che dovresti rispettare la sua volontà, quando ti dice di lasciar perdere per ora..." 
“Mi sento una stupida! Perché nessuno riesce a vedere di cosa si tratta?”
“Kadra...” Marcus la mise in guardia, i suoi occhi si incupirono.
“Seriamente, è ridicolo! Eri in ospedali fino a pochi giorni fa lottando per la vita e ora sembra che è una cosa che succede tutti i giorni?”
“Questo è perché lo è!” Marcus gridò, voltandosi a guardarla, la mascella stretta. “Questa è la vita che ho scelto quindi o lo accetti o non lo fai! Ora, o chiudi il becco o sarò costretto a chiuderti nella nostra camera per il resto della giornata e se pensi che io non lo farò, guardami!”
Socchiudendo gli occhi, Kadra si strinse nelle spalle, “Ti odio!” ribolliva, il veleno che gocciolava in ogni parola pronunciata.
Marcus schernì, “Non farne un dramma regina del cazzo.”
Fissandolo a lungo, in attesa delle scuse, Kadra si guardò le mani rendendosi conto che non l'avrebbe fatto. “Mi limiterò a guardare voi ragazzi godervi la giornata.”
“Kadra,” la raggiunsi, ma si allontanò prima di afferrarle i polsi.
“No,” disse prima di sparire dietro nel retro della casa.
“L'hai fatto, bro,” Kellan scosse la testa, appoggiandosi indietro sulla sedia prendendo un altro sorso della sua birra. 
“Non mi interessa,” Marcus sospirò, passandosi le mani su e giù per il viso, “La amo ma mi sta facendo impazzire.”
“Eh, l'amore è per i cucchi.” Ricky mise le mani dietro la testa, la ragazza sdraiato su di lui, cominciò baciargli il petto. 
“Gesù Ricky, non vogliamo restare qua a guardare un cazzo di porno.” torsi il viso con disgusto.
“Ora sai come mi sento io ogni volta che vedo tu e Kelsey!” Marco sottolineò.
“Oh Dio,” Kelsey nascose il volto sul mio petto.
“Non colpa mia se entri sempre nella nostra stanza senza un invito, è colpa tua.”
Ricky rise, “Hai sentito loro piccola? Non vogliono un porno. Credo finiremmo questo più tardi.” fece l'occhiolino alla ragazza prima di bere un sorso dalla bottiglia.
“Torno subito,” Kelsey mi sussurrò all'orecchio. 
“Mm, okay, stai attenta,” le baciai la guancia. Guardai mentre raggiungeva casa alla ricerca di Kadra.



KELSEY'S POINT OF VIEW 
Aprendo la porta che conduceva alla stanza di Kandra, mi si fermò per un istante il cuore quando la trovai rannicchiata in posizione fetale sul letto, le lacrime le rigavano il viso.
Era conosciuta per la più forte di tutte e cinque di noi, senza mai mostrare i suoi veri sentimenti quando si trattava di situazioni come queste e mi uccise vederla così fragile che mai. 
“Hey,” sussurrai, non volendo spaventarla.
Lei non si spostò, né disse nulla, si limitò semplicemente a tirare su col naso, asciugandosi le guance con il dorso delle mani. 
Chiusi la porta dietro di me con delicatezza prima di camminare verso di lei, strisciando sopra il letto, avvolgendo le braccia intorno a lei in un abbraccio amichevole. "Andrà tutto bene." Mormorai dolcemente, sapendo che faceva male dentro. 
“Mi odia,” Kadra disse con voce rauca, la sua voce spezzata dal pianto che aveva fatto. 
“Non ti odia Kad—“
“Invece sì. L'ho sconvolto davanti a tutti e sai com'è fatto e io—Non stavo pensando... Sono così... ugh!” Kadra si sfilò le coperte per mettersi a sedere, “Sono arrabbiata e sconvolta. Sono arrabbiata con lui, e con tutti per andare avanti come se non fosse successo.”
“Lo sai che non è vero Kadra, loro gli vogliono bene come ad un fratello.. nessuno è lo stesso dopo quello che è successo. Ognuno gestisce le cose in modo diverso e Marcus ha scelto di dimenticare e non soffermarsi su di esso più. E questa è la cosa giusta da fare Kadra.” afferrai la sua mano, “Per quanto tu odia questo, se lui pensa di fare questo ora, non puoi dire che cosa gli succederà.”
“Lui lo fa sembrare che tutto vada bene, come se essere pugnalati è... normale!” scosse la testa.
“Per loro è normale...” mormorai gentilmente, “Ti ci devi solo abituare.”
“E se non posso?” Kadra sussurrò dolorosamente.
“Non dire questo.. tu lo ami e lui ti ama.” stringendole la mano, sospirai, “Quando tornano a casa da un posto di lavoro, a volte sono puliti, non un graffio su di loro, ma poi altre volte, sono coperti di sudore, sangue e un sacco di lividi e tagli. Succede e so che hai paura che la prossima volta accada qualcosa di simile, lui non ce la farà.”
“So come ci si sente Kadra, ci sono stata un sacco di volte prima. Quando Justin è stato sparato... era come se tutto il mio mondo si fosse fermato e non riuscivo a respirare. Un secondo prima lui era lì, che stava bene... e poi tutto ad un tratto è come se tutto quello che si ha si frantumi a pezzi da sotto di me e non sapevo cosa fosse successo dopo.”
"Ho pensato che fosse morto... ho pensato che non si sarebbe svegliato e quando i medici stavano per rinunciare a lui, sapevo nel mio cuore, che stava per tornare da me, che doveva farlo. Lui è forte, è un combattente e non mi avrebbe lasciata...”
Kadra sbatté le palpebre facendo scorrere sulle guance le lacrime mentre ascoltava attentamente ciò che dicevo.
"Ma c'era quel secondo nella mia vita in cui ho pensato 'questo è stato, questa è la fine', ma la verità è che non c'è una fine a meno che lui non è lì con me. La nostra storia, la tua storia non deve finire qui... l'amore vince tutto. Devi solo essere abbastanza disposta ad accettare il male che viene fornito con il bene.”
"Ci sono state tante volte nella mia vita in cui ho pensato che stavo per bruciare da tutto quello che stava succedendo intorno a me. La nostra vita è come un turbine di eventi e non si ferma mai, ma ho spinto avanti e nonostante tutto quello che è successo, sono felice come non lo ero mai stata.”
“Devi solo essere in grado di tenere su abbastanza a lungo per vedere l'arcobaleno che arriva dopo la tempesta," sorridente, le diedi un'altra stretta gentile sulla sua mano. 
"Hai mai pensato di diventare un terapeuta?" Kadra mi chiese dopo un momento di silenzio, dopodiché la stanza si riempì di risate, "No, ma dico sul serio," Lei sorrise: "Sei troppo brava a fare questo. " 
"Grazie, ci provo, ci provo," dissi scherzosamente, sorridendo. "Tu non sei sola in questo lo sai, tu hai me, Carly e le ragazze... non ti deve mai tenere nulla di tutto questo dentro di te. Se ti senti come se stessi per esplodere, non farlo su Marcus, vieni da una di noi e ne parliamo fuori...” mi morsi il labbro, cercando di reprimere un sorriso, ”Nessun gioco di parole previsto nel corso.”
“Kelsey!” Kadra, scioccata, spalancò gli occhi verso di me nonostante stava ridendo dentro, “Che cosa ti hanno fatto questi ragazzi?”
"Hanno corrotto la mia mente." scherzai.
"Hai bisogno di più ragazze nella tua vita, ricordami di venire da te più spesso quando i ragazzi sono fuori di casa o qualcosa, avremo una notte solo noi due." 
“Va bene. Mi piacerebbe,” Sporgendomi, l'abbracciai.
Allontanandosi, Kadra sospirò, guardandosi intorno. "Sono un disastro." scherzosamente mise il broncio, "E io forse guardo troppo." 
"No che non lo sei," Scossi la testa, "E no tu no. Dai, diamoci una ripulita così possiamo iniziare stasera quella notte di ragazze. Che ne dici di guardare un film?”
“E io farò i popcorn?” chiese Kadra inarcando le sopracciglia.
"Duh, a meno che non vuoi che vengano bruciati poi lo farò, invece." 
“Com'è possibile bruciare i popcorn?” Kadra si alzò dal letto, chinandosi per raccogliere la coperta dal pavimento per poi gettarla sul letto.
“Ne saresti sorpresa.” mormorai.

JUSTIN'S POINT OF VIEW:

“Ho pensato che ti avrei trovata qui,” dissi guardando Kelsey mentre saltava dalla sorpresa, mettendosi una mano sul petto.
“Finirai per uccidermi stasera se continui a spaventarmi così,” disse senza fiato, “che ci fai qui comunque? Pensavo stessi con i ragazzi stasera.” 
“Posso chiederti la stessa cosa su Kadra.”
Lei si strinse nelle spalle, sorridendo, "Lei si è addormentata durante il film. È esaurito con tutto quello che sta succedendo..." 
Mi infilai le mani nelle tasche dei miei pantaloncini. "Già... Marcus ha deciso di dirigersi sul retro. Non riusciva a smettere di pensare a come è finito il loro argomento." 
"Mi ricorda un po' qualcuno che conosco," Kelsey catturò il mio sguardo mentre sorrideva dolcemente, dondolandosi sui talloni dei suoi piedi nudi. 
"Sì?" Mi avvicinai a lei, avvolgendo le braccia intorno al suo collo, lei si mise al sicuro contro il mio petto, mentre io appoggiavo il mento sulla sua spalla. 
"Già," Kelsey mormorò, appoggiò la testa contro la mia spalla, gli occhi che brillavano contro la luce della luna.
Le onde che si infrangevano sotto i nostri piedi.
“Pensavo di essere stato chiaro quando ti ho detto che non voglio che tu vada da nessuna parte di notte da sola.” dissi a voce alta.
Trattenendo le mie braccia, Kelsey sospirò, tacendo per un po' mentre masticava l'interno del labbro. "E sarà sempre così.”
Sentii le mie braccia stringersi leggermente, il mio fiato in gola. Non era una domanda ma un'affermazione perché sapeva... sapeva che anche se andava bene oggi e forse anche domani, non sarebbe durata. 
Deglutii. “"Questo incubo finirà presto piccola... te lo prometto." Le baciai la fronte. "Non permetterò a nessuno di farti del male, ok? Nessuno potrà mai portarti via da me di nuovo.” sussurrai al suo orecchio.
“E se siamo tutti sopra le nostre teste? E se quei ragazzi del club tornano per provare a finire il lavoro? E se Lyndon pianifica qualcosa di nuovo a casa, mentre noi stiamo qui in piedi lasciando che accada? E se questa è la fine?”
“Hey, Hey, Hey, adesso...” aggrottai le sopracciglia, “Loro non torneranno, okay? Li ho già gestiti e per quanto riguarda Lyndon, è tutto a posto per quando torneremo a casa.” 
Gli occhi di Kelsey si spalancarono leggermente, le labbra erano socchiuse in forma di semicerchio, “Justin, ti prego non...”
“Non cosa?”
“Non..” si fermò, leccandosi le labbra, “Non fare qualcosa con la quale non puoi tornare indietro.”
“Piccola..”
“No,” si allontanò, facendo un passo indietro, "Se mi lasci di nuovo.." Kelsey scosse la testa: "Non credo che sarò in grado di perdonarti. Non di nuovo. Una volta è stata abbastanza... un secondo?"Alzando gli occhi, trattenni il fiato per il dolore inflitto dietro i suoi occhi di colore marrone che ero così abituati a guardare, "Non posso." 
Prendendo il suo viso tra le mani, premetti dolcemente le mie labbra con le sue, facendole percepire tutto il mio amore per lei, volendo gustarlo, sentirlo.. "Ero giovane, ingenuo e ostinato. Pensavo fossi in grado di gestire qualcosa di molto più diverso di quanto io abbia mai visto. Quando uccidevo prima era per rabbia. Con Luke... era per amore. L'amore può farti fare cose folli, lo sai? Non sapevo che cos'era, come amare qualcuno, finché non sei arrivata tu e ho lasciato che le cose accadessero. Gli ho lasciato controllare i miei pensieri e mi ha rovinato, ma ora sono qui e io non vado da nessuna parte.”
“Non devi preoccuparti che io ti lasci di nuovo perché non vado da nessuna parte. Non so quante volte dovrò dirtelo ma te lo ricorderò ogni secondo della giornata se devo. Senza di te, è come se un pezzo di me mancasse... e fa schifo. Non importa quanto cerco di convincere me stesso e a fare, non cambia il fatto che io non sono con te.” 
"Lui ti fa arrabbiare..." Kelsey sussurrò, guardandosi le mani mentre giocherellava con il suo anello di fidanzamento, “Non voglio che tu rimanga sviato con le cose che lui dice... non voglio che lui entri dentro la tua testa al punto che si spenga. Ti conosco Justin e conosco come velocemente lui lo faccia, spegni tutto come un interruttore. Ti riaccendi in una persona completamente diversa e prima che tu te ne accorga, tutto è distrutto e non realizzi nemmeno quanto è accaduto.”
“Non lo farò,” dissi. “Non permetterò che accada. Non questa volta. So che quando ci vado, devo andare con la mia testa avvitata stretta. La vita non da due oppurtunità soprattutto con questo stile di vita. Ho lavorato troppo duramente per ottenere le cose insieme nella mia vita e non voglio buttare via tutto.”
Facendo scivolare le mani sul mio petto e alla base del collo, Kelsey appoggiò la testa contro il mio petto, avvolsi le mie braccia saldamente intorno al suo corpo. 
“Ho te piccola.”
"Voglio che resti così per sempre... solo io e te." 
"Non importa cosa accade, sarà sempre solo io e te." Guardando l'acqua, Mi morsi l'interno della guancia. "Che ne pensi di andare di nuotare un po' con me?" 
Alzando lo sguardo verso di me, Kelsey si lasciò sfuggire una risata senza fiato. "Ora? Nel bel mezzo della notte?”
"Sì," mi strinsi nelle spalle, allontanandomi per togliermi la mia camicia, "Perché no? Sarà divertente. Inoltre, non abbiamo trascorso molto tempo insieme e penso che sia ora di mettere le stronzate da parte e fare qualcosa di diverso.” Mi tolsi i pantaloncini ritrovandomi nei boxer, mi fece un sorriso impertinente. "Che ne dici Jones, vuoi o sei troppo pollo?" 
Alzando un sopracciglio, Kelsey strinse le labbra, "No" Sputò scherzosamente, "Io non ho paura, anzi in realtà." Afferrando la parte inferiore della camicia, si draiò. "Ma penso che tu lo sarai." Si tolse anche i pantaloncini. Trattenni il fiato mentre si alzava prima di me con nient'altro che i suoi indumenti intimi addosso. "Occhi quassù, Bieber," Kelsey puntò il dito verso il suo viso, guardando verso di me. 
"Nah tu sei mia quindi, posso guardare ogni..." Guardai le dita dei uoi piedi, "Singola..." Proseguii con il suo stomaco, "Parte..." alzando la testa dal suo petto, incontrai i suoi occhi ancora una volta, "Di te." Le misi un braccio intorno alla vita, dandole un bacio sulle labbra, stringendole il sedere prima di buttarla in acqua.
"Justin!" Kelsey gridò, ridendo mentre scalciava e batteva contro la mia schiena. 
“Tienilo per quando saremo in camera piccola, siamo a spiaggia!” scherzai ridacchiando, mentre lei rimaneva a bocca aperta schiaffeggiandomi il sedere. “Ou,” sorrisi, “Kinky.” le palpai il culo.
"Sei disgustoso!" Rise. 
“Tu lo ami,” dissi mentre si faceva cadere nell'acqua.
“Ti odio!” sputò, i capelli bagnati attaccati alla faccia.
“Now, now baby, isn’t lying a sin?” Le lanciai uno sguardo beffardo, trattenendo una risata. “You mustn’t lie to yourself cause you know you la-la-la-la-la-la-la-love me.” feci l'occhiolino 
(Non devi mentire a te stesso perché sai che tu mi-mi-mi-mi-mi-mi-mi ami.)
"Hai appena citato una parte di una canzone?" 
"Forse." Mi strinsi nelle spalle, "Non è il punto però." 
"Pensavo che non ti piacesse la musica," Si mise le mani sui fianchi, piegando la testa di lato. 
"Non mi piace, ma è un po' difficile ignorarla dato che si sente dappertutto." Feci notare facilmente, guardando verso il cielo coperto di stelle poi distrattamente guardai suo il petto, sorrisi dolcemente quando vidi il ciondolo a stella splendente contro di lei sulla pelle. 
"Perché?" Chiese e quando incontrò il mio sguardo confuso, lei rapidamente si corresse, "La musica, voglio dire.”
Mi strinsi nelle spalle, distogliendo lo sguardo da lei. “Non la sentivo dentro.”
“Penso che sia più di questo.” Spostandosi i capelli dal viso, Kelsey si avvicinò a me, avvolse le braccia intorno alla mia vita posando il mento contro di me. “Non devi dirmelo se non vuoi.”
“No, non è questo...” Sospirando, misi le mani contro i suoi fianchi, disegnando cerchi sulla sua pelle. "Quando guidavo, sai, prendevo Jazzy a scuola, uhm lei avrebbe ascoltato la musica per sempre. Voglio dire, la ragazza non riusciva a non cantare. Lei lo amava, voleva essere una cantante mi ha detto e sai, aveva anche la voce. Voleva sempre accendere la radio e cantare ogni canzone in onda.”
Un sorriso triste si formò sulle labbra di Kelsey, dando sul il mio petto un dolce bacio, "Così hai smesso?”
"Dopo la sua morte." confermai, baciandola sulla fronte. "E' solo che non mi sembrava giusto, senza la sua presenza." 
Mi accarezzò il viso, “Non dire altro.” mormorò.
Toccandole il naso, Ridacchiai come Kelsey arricciò il viso, ridendo. "Va bene, non più storie tristi, divertiamoci!" Prendendola di sorpresa intorno alla vita, la buttai insieme a me sott'acqua.
"Tu sei pazzo lo sai?" Kelsey scosse la testa mentre camminava lungo la spiaggia accanto a me, i nostri corpi bagnati dalla nuotata appena fatta.
“Andiamo piccola, non puoi negare che tu non ti sia divertita con me.” avvolsi un braccio sulle sue spalle, tirandola al mio fianco.
“Mi divertito sempre con te, ma non è questo il punto,” mi diede un colpetto sul petto, “ho ingoiato una fottuta enorme quantità d'acqua grazie al fatto che mi hai buttato circa un centinaio di volte!” 
“Oh, non essere così drammatica, era più come una pinta di acqua salata.” Schivai il suo schiaffo che mi stava per dare.
"Mi fai impazzire." Mormorò, afferrando la mia mano, facendole dondolare insieme avanti e indietro, le sue dita giocavano con le mie, portandosela nell'altra mano e saltando sulla mia schiena.
Prendendola con facilità, la afferrai per le cosce, le sue braccia intorno al mio collo, mentre quasi cadevamo a terra.
Stringendola a me, Kelsey emise una risatina quando iniziai a correre con la testa rovesciata all'indietro, mentre il vento su di noi ci faceva venire la pelle d'oca.
"Lasciami andare," gridò, saltando giù dalla mia schiena una volta tolsi le mie mani. Girandomi per vedere Kelsey che iniziò a camminare all'indietro, alzai le sopracciglia. "Scommetto che non mi prendi." mi sfidò. 
Sorrisi, "Credo che tu abbia detto questo più di una volta, e ti ho sempre presa." 
Kelsey fece il museo incrociando le braccia al petto, “Sì? Beh, non questa volta.”
“Ne sei sicura?”
“Sì”
“Okay,” corsi nella sua direzione, afferrandola per la vita e sollevandola lasciandola con i piedi in aria.
Kelsey rise contro il mio petto, “Justin!” gridò, cercando di divincolarsi, “Hai imbrogliato!” 
“In realtà ho messo le cose più facili per entrambi.” incontrando il suo guardo, alzai le mani in segno di resa, “Okay, va bene. Vai, hai un vantaggio.”
Mordendosi il labbro, Kelsey strinse gli occhi verso di me, facendo un paio di passi indietro per verificare che non l'avessi seguita prima di voltarsi e correre veloce.
Ridacchiando, le diedi cinque secondi prima di precipitarmi a inseguirla intorno alla spiaggia per poi trovarla, afferrarla e gettarla sopra la mia spalla.
“Ahhhh!” Kelsey batteva contro la mia schiena, “Mettimi giù grande culo!”
“Chi lo dice adesso?” ridacchiai, “Ma apprezzo il complimento.” feci un giro su me stesso, portando le braccia in avanti. Perdendo l'equilibrio, cademmo sulla sabbia, atterrando sopra di lei. “Merda,” mi alzai, “Stai bene?” la guardai preoccupato.
“Bene?” Rise istericamente, Kelsey coprì la bocca con la mano mentre si piegò in due, "E' stato così divertente!" Gridò con nient'altro che pura gioia nei suoi occhi facendo il mio stomaco sfornare gusto alla vista. 
Tenni le mani su entrambi i lati del suo viso, i miei pollici accarezzavano le guance delicatamente, mi chinai, baciandole il naso. "Sei così carina." 
Scoppiò in un'altra risata, agrottai le sopracciglia, chiedendomi che cosa ci fosse di divertente ora.
“Badass Danger mi chiama carina, se lo sentisse qualcuno,” Kelsey rimase immobile sotto di me, aveva le lacrime agli occhi per le risate.
“Davvero? Questa è la ragione per cui ridevi?” scossi la testa, “Mi preoccupo per te qualche volta.”
“But you la-la-la-la-la-la-love me,” mi prese in giro, avvolse le braccia intorno a me, mentre roteammo in modo che lei stesse sopra di me, prima che scivolasse a sinistra, Kelsey intrcciò la sua gamba con la mia, la metà del suo corpo era appoggiato contro il mio. “Ed è divertente se ci pensi.”
“Come è divertente?” chiesi lisciandole i capelli, ignorando la sabbia che stava adornando i nostri corpi.
"Sei così grande, difficile e cattivo ragazzo, ma quando si tratta solo di due di noi, sei il più grande orsacchiotto che mai." 
Gemendo, alzai gli occhi al cielo, “Non dire così. Non sono un fottuto orsacchiotto piccola.” 
“Tu sei mio.” mise il broncio, guardandomi con occhi innocenti, quelli da cui non potrei mai fare dietro marcia. 
Sospirando, chiusi gli occhi, “Non guardarmi così.” mormorai.
“Come così?” sbatté le ciglia mordendosi il labbro, ben sapendo quel che intendevo.
“Come... così.” dissi facendo gesto verso il suo viso, “tutto dolce e assolto. E mi fai impazzire perché non riesco mai a dire di no.”
“Tu lo ami.”
"Amo tutto di te e questo mi ucciderà un giorno." Mormorai e prima di capire quello che avessi detto, la familiare fitta di rabbia accumulata dentro di me dalle parole di Leo squillò incessantemente nelle mie orecchie. 


“Lei ti ucciderà.”


“Hey,” Kelsey picchiettò delicatamente il lato del mio viso, “Stai bene.”
“Sì,” scossi la testa, distolsi lo sguardo, “Perché non dovrei?”
"Non lo so... mi sei sembrato un po' perso per un secondo." mi toccò il mento, costringendomi a guardarla, "Qualcosa di cui vuoi parlare?”
“No,” risposi automaticamente d'istinto, "Sto bene. Mi sono appena ricordato una cosa che dovevo fare, ma penso la farò più tardi.”
"Sei sicuro? Perché possiamo andare se vuoi, non mi dispiace. "Kelsey disse, mettendosi a sedere.
Sentendomi in colpa, aggrottai la fronte. "No," dissi, fermandola prima che se ne andasse da in cima da me, "può aspettare. Sto passando del tempo con te in questo momento e questo è tutto ciò che conta, va bene? Tutto il resto può aspettare.”
“Justin..” cominciò Kelsey, “Se è importante—“
"Per me niente è più importante di te." La interruppi, costringendola a restare. Concedendole uno sguardo fumante, tenni lo sguardo su di lei, volendo farle sapere che ero tutto per lei. "Il mio lavoro non è più importante di te, okay?”
“Lo so che hai un sacco di cose da fare in questi giorni e...” si strinse le spalle, “E' fondamentale.”
“E lo sei anche tu. Sei la mia fidanzata.” sentii il mio battito cardiaco cedere un istante, “Il mio lavoro sarà sempre lì ma non importa cosa, tu sarai sempre l'obbiettivo principale della mia vita.”
Stringendo le labbra, vidi gli occhi di Kelsey lucidi e sapevo che non era per le risate, ma da qualcos'altro. Felicità. "Tu non sai quanto significhi per me per sentirti dire questo..." sussurrò. 
Premetti delicatamente le labbra contro le sue. “Sarai sempre il mio numero uno.” la baciai di nuovo, “Sempre.”


"Dove diavolo siete stati, ragazzi?" Marco chiese lasciandosi cadere accanto a Alec sul divano, le sopracciglia sollevate, "Sei andata a giocare nella sabbia o qualcosa del genere?" 
"No, stronzo," sputai, "Siamo andati a fare una nuotata e quando siamo usciti, siamo caduti nella sabbia." Mi leccai le labbra, notando che ognuno era vestito di tutto punto. "Che cosa avete fatto?”
"Niente. Eravamo in attesa di te. "Marco gettò un braccio intorno alle spalle di Alec, l'altra mano teneva il suo telefono mentre controllava l'ora," E' quasi mezzanotte e non so voi, ma mi sento come se non ci fossimo mai divertiti in tutti questi anni. È ora di andare nei club.”
"club?" Mi bloccai, stringendo la mia mano con quella di Kelsey mentre lei trasalì leggermente, mettendo l'altra mano sulla mia calmandomi un po'.
"Sì, Kellan ha suggerito questo posto fuori città." catturò la mia attenzione. "E' sicuro. Abbiamo controllato, non è legato a nessuno che conosciamo." Fece riferimento a Leo e mi rilassai immediatamente.
"Ragazzi, volete andare ora? E Marcus?" Lo guardai, "Sei sicuro di farlo?" 
"Sì," Si strinse nelle spalle, "Non berrò e mi limiterò a stare lontano dai guai." 
"In più, sarò al suo fianco se succede qualcosa." Disse Kadra, sentii un sorriso piccolo uscire sulle mie labbra.
“Allora ragazzi andiamo?”
Kadra annuì, dando a Marcus un bacio sulla guancia.
“Va bene,” guardai Kelsey, “Cosa vuoi fare piccola? Vuoi andare?”
Mordendosi il labbro, si guardò intorno nella stanza prima di guardare verso di me. "Certo," si strinse nelle spalle, "Perché no? Ho sempre voluto ballare con te in ogni modo." 
Inarcando un sopracciglio, sorrisi, "Oh davvero?" lasciai cadere la sua mano, afferrandola per i fianchi tirandola verso di me.
"Sì," annuì lei con fiducia, "Davvero.” sorrise sfacciatamente, gli occhi brillanti con un pizzico di seduzione e sapevo che stasera sarebbe stato divertente. 
Non distogliendo lo sguardo da lei, mi rivolsi agli altri, “Dateci mezz'ora e saremo pronti.”
"Woo-hoo!" disse Marco gettando pugni in aria, "Prepariamoci a rumbleeeee!" 
"Questo è per il wrestling idiota." Marcus scoppiò a ridere, scuotendo la testa. 
"A chi frega? Usciamo stasera!" Marco sorrise, irradiava eccitazione da tutti i pori. Fu contagiosa e prima che ce ne accorgessimo, eravamo tutti alla guida con l'adrenalina nel nostro corpo pronti per la notte

Danger's back - italianoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora