capitolo 45

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La prossima settimana, i king non esisteranno più..

Nel momento in cui quelle parole uscirono dalla bocca di Justin, il respiro di Bruce si fermò, la bocca di Marco si allargò, gli occhi di Marcus erano si allargarno, e John rimase fermo lì, con gli occhi vitrei e le labbra premute insieme.

"non puoi esser serio-"
"lo sono e se ora non mi credi lo sarai quando il tuo ufficio sarà pulito" Justin parlò con coraggi anche se la fiducia era introvabile.

Hanno perso la battaglia e non combatteranno, stava cadendo tutto a pezzi e non c'era niente e nessuno che potesse fare qualcosa.
Lyndon aveva vinto e non lo sapeva ancora.

Solo il pensiero di come avrebbe reagito gli fece contorcere lo stomaco in ogni direzione. Il ragazzo aveva rovinato tutto nel giro di pochi mesi.

"Prince lo sa?" Bruce parlò traquillamente come gli altri sollevarono lo sguardo. "
scsse la testa e si leccò le labbra "no, ho pensato che lo avremmo fatto tutti insieme. volevo essere in grad di dare la notizia prima a voi prima che si diffondesse come una macchia d'olio"

Annuendo Bruce aggrottò le sopracciglia "quando impacchetteremo tutto ciò?"
"io dico che dobbiamo prenderci dei giorni per lasciare che la cosa si equilibri un po', ma prima dobbiamo stoppare le chiamate, le offerte di spedizione in entrata e gli insediamenti che abbiamo fatto"

Sebbene fosse ancora arrabbiato, Bruce si sforzò di restare calmo, ascoltò gli ordini di Justin invece che darne lui stesso, cosa a cui non era abituato.
"va bene" pose le mani sul labbro inferiore, prendendo un respiro "io incomincio adesso"


"Tu non devi - "

"io vogli. mi darà qualcosa da fare e mi libererà dallo sress" fece una pausa per ricordare i pensieri "faccio tutto ora prima che si accumulano uno sull'altro"

"va bene" bruce andò via, lasciando in piedi tutti lì.

"cioè, è successo per davvero" Marco ruppe il silenzio "è la fine di noi?"

"no, sto mentendo" disse Justin sarcastico "se vuoi rimanee fuori di prigione, allora si, è successo per davvero. sto solo-" si passò le mani sul viso "vivi o morti.. sapevamo delle conseguenze quando abbiamo deciso di iniziare tutto, ma ora, abbiamo molto per cui vivere, so che forse avrei dovuto prima parlare con voi ma ho provato a fare la mia scelta e--"

"hai scelto di rimanere" Marcus finì per lui e Justin sospirò "probilmente hai ragione, ma non potevi sbagliare di più. intendo, si, quello che abbiamo costruito per noi stessi..è diventato ciò per cui vivevamo ma ora che ci sono le ragazze, ci sono più ragioni per cui vivere. sono contento che hai fatto quella scelta, perchè non so cosa farei senza la voce alta di Kadra"

"o i meravigliosi sandwich che preara Alec" intervvenne Marco
"o la noia che solo Carly può darti" John aggiunse


Ridacchiando , nonostante la situazione , Justin annuì , aggiungendo osì , " O Kelsey . " Sorridendo largamente prima che cadesse , si morse l'angolo del suo labbro "Sono felice che voi ragazzi capite."



" Ehi , " Marco strinse la sua spalla "Bruce è solo incazzato , va bene? Sai cme lui è ... lui capirà prima o poi"


"già" disse Justin guardandosi intorno "ci vorrà del tempo prima di abituarsi, ma possiamo farcela. siamo abituati a vivere un vita normale, non dovrebbe essere difficile tornare a viverla" sembrava sicuro di se, ma non lo era. sapeva di mentire.

"sto andando a cercare qualche last minute" Marco sfogliava delle pagine "prima che il negozio chiuda e che Earl decida di farmi un culo così"

"va bene, stai attento, ok? l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno è una zuffa"
"Va bene , stai attento , si ' ? L'ultima cosa di cui abbiamo bisogno è una zuffa . "

"nessuna rissa, prometto" Marco sorrise con un occhiolino prima di sparire dalla porta principale.

Afferrando le sue valigie, John iniziò a portarle su per le scale con Marcus alle calcagna.
Sospirando Justin si grattò la nuca prima di emettere un respiro molto bisognoso, aveva voglia di una bella sigaretta. la prese dalla tasca, e la pose fra le labbra accendendola, prese una boccata e sentì i suoi muscoli rilassarsi.

il fumo offuscò la stanza prima di portare gli effetti personali di Kelsey nella loro stanza e chiudere la porta. lasciò che le cose cadessero con noncuranza e aprì il balcone.

piccoli brividi sparsi sulle braccia, soffiò un perfetto anello di fumo.

chiuse gli occhi e Justin sentì il suo corpo in pace. voleva sentirsi normale, come se avesse la situazione sotto controllo, Justin infilò la sigaretta vicino all'angolo della bocca e posò le mani sulla ringhiera.

'lei ti ucciderà..' le parole di Bruce rimbombarono nelle orecchie 'e tu lo sai..' ripetè più volte

'è una dannata maledizione, e quello che è' urlò


imprecando Justin scosse la testa e di colpo il volto di Kelsey apparve davanti ai suoi occhi, un sorriso comparve sulle sue labbra. la risata di Kelsey risuonò nelle sue orecchie.
'tamo' idacchiò, le sue mani lo raggiunserò e Justin potè quasi sentire le sue braccia intorno al suo collo.
"ti amo anche io" Justin mormorò dolcemente

'osi, cosi tanto..'lei sussurrò con calma 'anche se sono il diavolo sotto mentite spoglie.'


socchiuse le labbrra,gli occhi di Jusrin si spalancarono e quelli di Kelsey diventarono rossi, i suoi denti a punta e balzò in avanti verso di lui pronta ad affondare i denti nella carne di Justin ma lui fece un passo indietro, quasi perse l'equilibrio, la sigaretta cadde sul pavimento, rotolò e cadde di sotto.

Justin scatto la testa in tutte le direzioni , rendendosi improvvisamente conto che lui aveva immaginato tutto . Non c'era Bruce o Kelsey , lui era solo e anche se odiava ammetterlo, era terrorizzato .



"Cazzo , " Si passò le dita tra i capelli , tirando le estremità. stava diventando matto, ne era sicuro. queste cose alle persone normali non capitano. 
Lui non era normale .

Lui non tornerà mai ad essere il ragazzo di 14 che un tempo era. non tornerà a giocare a baseball con suo fratello o padre,non tornerà ad urlare a Jazzy di uscire dalla sua camera, non tornerà ad aiutare sua madre con la cena.
la vita che una volta aveva non tornerà indietro. è stato addestrato per essere un killer a sangue freddo, un assassino senza cuori a cui non importa di niente e nessuno.

Justin prese il suo labbro inferiore prima di tirarlo, lasciò cadere la mano prima di girare i tacchi, decidendo che ne aveva avuto abbastanza anche solo per un giorno.
sapendo che Kelsey doveva arrivare presto, decise che sarebbe stato meglio pulire la stanza. voleva una distrazione. per il momento, inziò a pulire il comò, prese gli abiti e li piegò, spazzò a terra e buttò gli avanzi nella paletta.

Pulì il dorso della mano sulla fronte e gli occhi di Justin cadderò sui buchi nel muro. sapeva che avrebbe dovuto intonacarlo, ma aveva voglia di una doccia.

si spogliò e buttò i vestiti nella cesta prima di entrare nella doccia, lasciò che l'acqua calda lo rifugiasse lontano dal freddo.

dopo quella che era stata un'ora, Justin uscì, asciugò i capelli e si avvolse un asciugamano intorno alla parte inferiore del suo corpo e uscì da camera sua. individuò un padio di pantaloni skinny neri, e una maglietta con il collo a V nera, Justin si infilò un paio di pantofole e troppo stanco per sistemare i capelli si lasciò cadere sul letto, si coprì gli occhi volendo dimenticare il mondo intorno a lui.
anche se quel sonno fu di breve durata, grugnì non appen sentì qualcosa di duro colpire contro la schiena. imprecando sotto voce, Justin provò ad afferrare qualsiasi cosa ma cadde sul pavimento e si rese conto che era un telefono.

notando che non era il suo telefono ma di Kelsey, Justin ringhiò "figlio di puttana" scosse la testa non appena posò il cellulare sul tavolo e quando si illuminò catturò la sua attenzione.

si chiede chi potrebbe essere, e pensò a Carly, che aveva l'abitudine di mandare SMS, nonostante fossero a pochi metri di distanza,Justin aggrottò le sopracciglia quando vide non uno ma due SMS e mostrando il nome di chi la stava cercando.
E Justin non si aspettava proprio di vedere quel nome illuminato sullo schermo.

MESSAGGIO DA: Tanner

gli occhi di Justin si indurirono immediatamente, la mano stringeva quel cellulare talmente forte che le nocche stavano per diventare bianche.

leggendo le parole del messaggio Justin sentì la rabbia crescere ancora di più.

'come erano le Barbados? ti sei divertita?'

'dove sei?'

'sono in classe e la lezione inizierà tra 5 minuti'


gettò il cellulare a terra e lo guardava rompersi, lo schermò si frantumo come il retro del telefono.

con il petto ansante, Justin affondò le unghia nei palmi, e poi strinse le mani a pugno lungo i suoi fianchi. lo aveva avvertito di stare lontano da lei e viceversa. Kelsey sembrava aver accettato e fecero l'amore subito dopo, ma tutto quello era solo una distrazione per ingannarlo e fargli credere che stava dicendo la verità.


"Justin, credo che tu debba iniziare a impacchett--" John si fermò a mezza frase, le camicie che aveva in mano caddero a terra non appena catturò lo sguardo di Justin.


Aveva l'aspetto di un toro affamato pronto ad attaccare e John teneva la bandiera rossa.
"cosa c'è ch non va?" chiese esitante avvicinandosi di pochi passi, prese le camicie da terra e le posò su una sedia.


"voglio che tu dica a Carly di dire a Kelsey di lasciare la casa" le parole erano amare appena uscirono dalla sua bocca
"perchè? che succede?"
"per una volta, puoi smettere di fare domande e fare ciò che dico?" Justin battibbeccò impaziente

mise le mani in segno di difesa "rilassati e dimmi che succede"
"è tra me e la mia fottuta fidanzata" sibilò fuggente "non è affar tuo"


John esitò non sapendo cosa altro dire. il modo in cui parlava sembrava che stesse per attaccare "credo che dovresti pensarci prima di fare un grande errore.."
"l'unico errore è stato fidarsi di lei" ad ogni parola che pronunciava seguiva un brivido

"Justin-" trattenne le parole nel momento in cui Justin lo sbattè contro al muro, John sbattè le palpebre per il cambiamento di atteggiamento improvviso. poche ore fa stava bene ed ora ribolliva di rabbia.
"chiudi il becco..." pronunciò quelle tre parole con tale forza nelle mani che avrebbe quasi potuto soffocare John.

lasciò il maglione dell'amico, e "non la porterò a casa se tu continuerai a comportarti in questo modo"
"in quale modo?"
"come il vecchio te" John lasciò che le parole scivolassero. i ricordi tornarono ad un Justin giovane che non feriva nessuno, che entrava nella sua bolla personale. lui era letale, sapeva già come usare una pistola con tanta grazia, e non diresti che ti avesse fino a quando non vedevi del sangue fuoriuscire dal tuo petto.

uno sguardo morì sui suoi occhi "forse quel lato di me non è mai scomparso..ci hai mai pensato?"

"impossibile" John scosse la testa "ti sei sbarazzato di lui molto tempo fa. non c'è modo che ritorni"

"Troppo tardi ", sussurrò .



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Kelsey uscì dalla sua ulima lezione, ansiosa di ritornare a casa e farsi un bagno, magari anche farsi coccolare da Justin se non era preso dal suo lavoro.

l'aria fredda dell'esterno baciò la sua pelle con dei brividi.
"Kelsey" si girò, Kelsey sorrise non appena vide Tanner avvicinarsi.
lei ridacchiò mentre vedeva il suo amico urtare un paio di persone e mormorare una rapida scusa.
"ehy" disse in cerca di un respiro di calore
"ti va di spiegarmi perchè sei di fretta?" disse alzando un sopracciglio, tirando il suo cardigan, mentre si misero a camminare verso il parcheggio

"sapevo che stavi per andare a casa e cosi ho pensato di parlarti prima che tu andassi. non potevamo parlare molto in classe a causa del costante fastidio del professor Lette" ridacchiò

nel corso degli ultimi mesi i due si erano avvicinati, non cosi vicini come si potrebbe pensare ma erano buoni amici. 

"come è andata la vacanza? ti ho mandato dei messaggi ma sembra che tu non li abbia letti o mi stavi ignorando"

Kelsey guardò Tanner , fermandosi , " mi hai mandato un messaggio?"
"si, tre in realtà. ero solo preoccupato che ti fosse successo qualcosa considerando che stavi su un aereo 24 ore fa"

accarezzando i jeans controllò le tasche, Kelsey cominciò a frugare nella borsa "devo averlo dimenticato a casa" Kelsey aggrottò la fronte "mi dispiace" sospirò pesantemnte.
"ehi, va tutto bene" rise per alleviare la tensione"

"lo so, è solo che non posso mandare un messaggio a Justin e fargli sapere che sono qui. probabilmente sarà preoccupato" camminando ancora, lei teneva la testa bassa e guardava le sue scarpe.

"gli dici sempre dove sei?"
"no, beh, si ma.." Kelsey sospirò ancora ".è..complicato"
"sono sicuro che capirà" Tanner sorrise incoraggiante "posso parlare con lui se vuoi. intendo, so che probabilmente lui mi odia ancora ma sono sicuro ch-"


"No!" Kelsey gridò girando il capo velocemente
alzando le mani Tanner si mise a ridere "va bene, non parlerò con il fidanzato. capito"
incrociò le braccia, Tanner guardo ancora Kelsey che si stava calmando "non vedo il motivo per cui arrabbiarsi se siamo solo amici"

mordendosi il labbro Kelsey evitò il contatto visivo "allora, per il compito a casa..." cercò di cambiare discorso

"vuoi dire..lui non sa che.."
"no" confermò Kelsey "non lo sai. cioè glielo dirò ma non c'è fretta. come h detto, è complicato" strinse le labbra "sei arrabbiato?"
"perchè dovrei essere arrabbiato? è una tua decisione se dirglielo o meno. voglio solo avere i coglioni intatti, quindi se credi che non dirglielo sia un buon modo per me, allora ok"

Kelsey annuì ridacchiando "grazie"
"nessun problema, piccola" lui sorrise 
"io non sono piccola" ribattè lei

"si, essere cinque piedi e quattro pollici accanto a un ragazzo di sei piedi non si è piccoli per niente" Tanner osservò sarcasticamente 
"non prendermi in giro"
"si, ti prendo in giro"

Kelsey guardò Carly che freneticamente fece la sua strada verso di loro "Kelsey sbrigati"
"cosa?" lei affrettò il passo "cosa c'è che non va?" la sua mente ritrnò su Justin

"John mi ha mandato un sms, ha detto che è importante e che devo portarti a casa il più vlocmente. devo incontrarlo dietro il nostro appartamento" 


"sembra che io debba andare. ti mando un sms o qualcosa, divertiti a chimica" Kelsey si chinò dando a Tanner un veloce abbraccio prima di seguire Carly.

"ci proverò"


Avviò la macchinina non appena si sedettero all'interno di essa "è successo qualcosa a casa?"

"non che io sappia. ti ho detto tutto quello che sapevo" gettò il telefono a Kelsey che lo afferrò senza problemi

SMS DA: il mio piccolo 
hey baby, ho bisogno che veniate dietro l'appartament. ho una sorpresa per te. non fare tardi, ti amo.

"aww" Kelsey disse infantilmente " è cosi carino, hai una vaga idea di quello che ha in programma?"

"nessun indizio, voglio dire, ieri sera..era abbastanza fuori di sè. non ha parlato molto" Carly aggrottò la fronte.

"forse è il suo modo per farsi perdonare" Kelsey interruppe
"forse" concordò Carly

dopo un altro paio di strade, fermate e luci rose, Carly riuscì a tornare a casa in quindici minuti. con l'auto ancora accesa, si fermò in mezzo alla strada per vedere Kelsey raccogliere le sue cose ed uscire.

camminando lungo il sentiero che conduceva alla porta d'ingresso, Kelsey improvvisamente sentì un brivido di freddo strisciare lungo il suo corpo. si mrse la lingua, e girò con cautela la maniglia spingendo la porta aperta prima di chiuderla dietro di lei.


conosceva la casa come il palmo della sua mano, Kelsey posò la sua roba sul divano prima di salire su per le scale, pensando che Justin la stesse aspettando.

Saltò. Kelsey posò una mano sul petto una volta che vide Justin "cazzo, m hai fatto venire un infarto" stillò lei, strizzando gli occhi per vederlo pi chiaro nel buio. quando vide che non disse nemmeno una parola Kelsey provò ad avvicinarsi, e intese che qualcosa non andava "stai.." iniziò "stai bene?"

le labbra di Justin si curvarono ai bordi ma prima che potesse decifrare se si trattasse di un sorriso o di un ghigno scomparve "pensavi che non lo avrei scoperto?

" che cosa ? " fece un passo in avanti e vide l'oggetto che Justin aveva tra le mani
prima che lei ebbe la possibilità di capire, Justin si alzò e la sua altezza incombeva su Kelsey "pensi che puoi mentirmi.." accarezzò il suo zigomo "mi viene da ridere, pensi che non lo avrei scoperto?" canticchiava in attesa di una risposta.

"i-io non ti capisco.." Kelsey soffocò, spalancò gli occhi leggermente al cambiamento del suo aspetto. Questo Justin era completamente diverso.

"oh, certo che non capisci" Justin ringhiò, le sue dita avvolsero il polso di Kelsey, lei provò a muoversi ma era immobile "si, da qui non ti muovi, piccola"
"che ti è preso?" Kelsey sussurrò addolorata "cosa c'è che non va?"
"non mi piacciono i bugiardi" disse prima di avvicinarsi al suo collo e al suo orecchio e prima di mordere l'area " e odio quando pensano che sono uno sciocco"

"io non" Kelsey scosse la testa "non so di cosa stai parlando"

"BUGIARDA!" Justin urlò "sei una bugiarda"



" Justin - " Kelsey rimase a bocca aperta mentre lui la gettò dall'altra parte della stanza, con le mani sulle sue spalle 

" Zitta! " Urlò , il viso a pochi centimetri da lei costringendola a mugolare mentre fissava gli occhi di un mostro senza cuore .
Kelsey trattenne il respiro mentre lei annuiva non sapendo che altro fare. lui era matto, fuori controllo.

"una cosa"mormorò con calma "ti ho chiesto solo di restare lontana da quel bastardo" si chinò per guardarla negli occhi " e tu cosa fai invece di ascoltare?" inclinò la testa di lato "fai l'esatto contrario"

Kelsey si congelò sapendo a cosa si riferiva "è solo un amico, Jus-"
la spinse ancora contro la parete "ed è questo il punto" urlò a gran voce "devi stare lontano da lui" 

"è innocuo" Kelsey soffiò fuori, con gli occhi chiusi dal dolore "ok, ok lo prometto.ma sappi che lui non ha niente a che fare con il tuo lavoro"

"non ha a che fare con il mio lavoro?" Justin lo ripetè come se avesse sentito male "sei fottutamente stupida? nessuno è affidabile, nessuno lo è in questa cazzo di città"

"Perché ? Perché tu sei Justin Bieber ? "

" Attenta" Justin ha messo in guardia 
"non tutti vogliono uccidermi.non posso vivere in questo modo, la scuola è l'unico posto in cui posso essere come gli altri"

"che cosa? e Tanner ti aiuta a sentirti come gli altri?"


"Sì!" Lei gridò disperatamente , " lo fa . Lui non mi tratta come se fossi una specie di assassino. Mi tratta come un essere umano e non mi giudica per il fatto che sto con te! Lui mi accetta per quello che sono come un vero amico dovrebbe! Avevo solo Carly nella mia vita , ora ci sono le ragazze e lui" .

ogni parola che diceva era come un pugno per Justin, e la rabbia cresceva dentro di lui.
"non ho intenzione di allontanarmi da te" Kelsey sussurrò
"dov'è?
"che cosa?"
"dov'è?" Justin ripetè, la mente di Justin pensava ad una cosa, vendetta contro Tanner.

"non lo so"
"non lo sai, o non me lo dici?" Justin strinse le labbra quando Kelsey rimase muta "rispondimi" sbottò scuotendola. 

serrò le labbra, e Kelsey sentì un urlo di agonia partire dalla gola di Justin "è a scuola" rivelò nella sconfitta. il suo corpo quasi cadde a terra non appena Justin la lasciò, e fece una corsa verso la porta d'ingresso.

"no!" Kelsey pregò aggrappandosi al braccio "per favore, non farlo. per favore, non parleròpiù con lui, lo prometto"

Justin sogghignò verso di lei con disgusto, strattonò il suo braccio "e ti aspetti che ti creda?" lui rise amaramente "sei patetica" e con questo la lasciò e sfrecciò con la sua auto, l'ultima cosa che sentì fu uno strisciare di pneumatici prima di crollare a terra tra i singhiozzi, poco dopo John e Carly le andarono in soccorso.
Non ci volle molto tempo prima che Justin parcheggiò la sua macchina e si mise alla ricerca di Tanner. Ognuno aprì la strada a Justin, non volevano farlo arrabbiare ancora di più perchè si vedeva che era già arrabbiato di suo per le linee dure intorno agli occhi.

Justin quasi rise tra sé quando vide Tanner fare la sua strada in un vicolo tra due edifici .
Tenne la testa bassa per non attirare l'attenzione, Justin fissò il suo passo fino a raggiungere la figura di Tanner da dietro prima di prenderlo dal giubbotto e scaraventarlo con la schiena sul muretto di mattoni.


"che cazzo-" prima ancora di poter finire la frase, Justin gli diede un pugno sulla bocca.
"merda" sputò Tanner "gesù cristo, che ho fatto?" disse non appena vide che era Justin.

"ti ho detto di star lontano da lei" Justin affondò le dita nella parte posteriore del collo "e non mi hai ascoltato" iniziò a prenderlo a pugni in faccia.
"è mia"
"lei non è un giocattolo" Tanner disse nonostante al colpo in testa.

"e lei non è certo tua" Justin sogghignò e Tanner si rannicchiò a terra, lo prese anche a calci, senza rimorso "di certo non un tipo come te" ringhiò "e non starà mai con te. non mi fido di te, e ciò ti mette automaticamente sulla mia hit-list. non me ne frega un cazzo di chi sei, ma se ti dico di fare qualcosa" Justin prese la sua testa e la fece battere sul suo ginocchio "devi farlo"

"non ti perdonerà mai per questo" Tanner soffocò fuori
"tu non sai niente di lei, e francamente? non mi frega niente" si accovacciò accanto a lui, Justin aveva un sorriso contorto sulle sue labbra "ma se scopro che lo farai di nuovo, tu finirai morto"

afferrò con un pugno la camicia insanguinata, Justin lo tenne conto il muro mentre lo colpiva allo stomaco

"cosa diavolo succede qui?" una voce autoritaria veniva alle sue spalle, ma Justin era cosi occupato da non prestar attenzione, diede un calcio nell'inguine e Tanner crollò.

"fermo dove sei!" una sere di passi si sentirono, un fischietto catturò la sua attenzione.
Justin non si accorse di cosa stava accadendo perchè fu afferrato per le braccia e fu bloccato vicino al muro, la guardia chiamò anche i rinforzi.

"Cosa pensi di fare? "

"insegno ad uno stronzo una lezione su come seguire le regole" Justin sorrise, con la testa piegata all'indietro.
" ridi? allora devi imparare più di una lezione"
"la prossima volta è meglio se ci pensi due volte prima di toccare la mia ragazza" Justin sputò a Tanner prima di essere trascinato in manette per il campus.

"non imparerai mai, vero?" Bentley sospirò mentre toglieva le manette dopo che le guardie se ne erano andati.

"voglio il mio avvocato" Justin ringhiò umile.






Scuotendo la testa, Bentley non disse una parola come uscì, chiuse la porta e Kelsey e gli altri corsero dopo aver sentito quello che era successo,anche se non erano sorpresi.

La notizia si diffuse velocemente soprattutto se si trattava uno dei king.

Bentley li fermò prima che avessero la possibilità di entrare tutti insieme "è ammesso un solo visitatore alla volta . "


"Andrò prima io " Bruce suggerì.
"no" scosse la testa "avete già fatto troppi danni per una notte"

"che diavolo vorrebbe dire?" Bruce abbaiò

"che non sai mai quando tenere la bocca chiusa" John sputò amaramente 
John entrò nella stanza sbattendo la porta dietro di lui.

"non puoi solo lasciarla andare, vero?"

"di cosa stai parlando?"
"sai esattamente di cosa sto parlando" John sibilò cercando di mantenere la rabbia al minimo.

"non realmente, altrimenti non lo avrei chiesto" Justin parlò

"non dire stronzare o giuro su Dio, che ti porto un po' di buon senso"

"continua, dubito fortemente che ce la farai" Justin schernì


"che fine ha fatto il vecchio Justin e dove posso trovarlo, perchè questo" fece un gesto verso Justin "non è lui" 
"ti ho già detto" Justin sorrise "questo son io. non sono riuscito a mostrarlo molto tempo fa.

"abbiamo la polizia alle calcagna, poi è stata una tua idea terminare l'attività e ora ti metti a picchiare Tanner? sei fuori di testa?"

"e se lo fossi, quale sarebbe il problema" Justin scattò

"avrebbe potuto sporgere denuncia e poi indovina? saresti tornato in carcere, il luogo che stiamo cercando di evitare insieme"

"e se fosse il mio posto, eh? e se la prigione fosse il luogo in cui sono destinato a stare?" Justin si appoggiò allo schienale, le mani bloccate dietro la testa "io sono un assassino, ho ucciso gente, e probabilmente ne ucciderò altra"

"perchè lo stai facendo?" John sottolineò esasperato. non gli importava del lavoro, non gli importava di Lyndon e ne dei suoi uomini "che cazzo ti prende pe voler buttare via la tua vita?"
"io non chiamerei ciò che abbiamo vita" Justin strinse le labbra "tutto quello che dico o faccio finisce male. a volte mi chiedo come faccio ad essere ancora vivo"

"non dirlo, cazzo" John scattò, la gola secca. 

"perchè no? lo sai che è vero" Justin rise senza umorismo "era solo una questione di tempo prima che io lo capissi"
John scosse la testa "stai dicendo stronzate. ci son persone che si prendono cura di te, persone con cui vuoi rimanere per tutta la vita. lo hai etto tu stesso, hai tanto da vivere, per ora..."
"è stato prima di capire" gli occhi di Justin si indurirono "ho una ragazza ce vuole quello che io non posso darle" distolse lo sguardo "non posso essere quello che lei vuole che io sia"

" Ti ha accettato per quello che sei tanto tempo fa . "
"Vuole una vita che Tanner può darle"
"ma lei non ama Tanner, ama te!" John alzò le braccia in aria "ci siamo passati un milione di volte"

"questo non ha importanza. l'amore in questi giorni va e viene,sai.. voglio dire, prendi Jazzy per esempio. se l'amore l'avrebbe potuta salvare ora le non sarebbe morta"
"l'amore può fare tante cose, ma non può salvarci da noi stessi" disse John.
"ma questo non cambia il fatto che sono condannato. e finalmente lo so, l'ho capito"
"allora il gioco è fato, stai buttando tutto via?"
"hai finito?" Justin girò la testa di lato con aria annoiata.


serrò le labbra prima di alzarsi, girare i tacchi ed uscire fuori.

" Che cosa ha detto ? "

" Come sta? "

" Sta bene ? "

" Ti ha detto qualcosa? "

mise le mani nelle tasche dei jeans, John chinò il capo "vedrete voi stessi"
"che vuol dire?" Kelsey sussurrò

"è solo che.. non è lui stesso in questo momento. penso dovremmo lasciarlo da solo per un po' prima che qualcuno ci vada a parlare"

"questo è ridicolo" dichiarò Buce mentre camminava verso di loro "ha bisogno di calmarsi ed io sarò felic di farlo"

"bruce, aspett--" John fece una mossa per afferrare il braccio, ma fu tardi.

Bruce entrò in stanza "cazzo"
chiuse la porta e non perse tempo prima di sbattere le mani sul tavolo "hai perso la testa?"

Justin si strinse nelle spalle , "forse".

"dovevamo tenerci lontani dai guai e tu te li vai a cercar?" lo guardò in cagnesco.
Justin continuò a mantenere la calma "ooops?"


"Oops ?" Bruce lo imitava sarcasticamente " Ma stiamo scherzando ? " Lui brontolò ,
"non hai più 15 anni, Justin. non possiamo fare questo tipo di errore"
gettò la testa all'indietro imprecando "perchè parlate tutti cosi tanto?"
"tutto quello che stai facendo è dimostrare che avevo ragione. stai lasciando che lei influenzi le tue azioni, è che lei è sempre stata una distrazione sin dall'inizio."


"'sta zitto" ringhiò Justin
"puoi dire quel che vuoi ma alla fine sai che è cosi. stai buttando tutto via."
"fanculo!" Justin urlò "non sai nulla"
"oh, lo sai, lo sai che ho ragione" Bruce alzò le spalle "ogni tua mossa stupida e imprudente è stata fatta in suo onore. mai una volta hai fatto qualcosa di giusto"

"non pensi che io lo sappia?" Justin parlò con voce rotta "non pensi che io sappia che ho mandato tutto a puttane? che mi sto incasinando?" fece una pausa "fidati di me, io lo so"

"eppure continui a incasinare tutto"


" Stai zitto ".

"hai davvero intenzione di star seduto lì come un idiota senza aver altro da dire?" Bruce alzò un sopracciglio.
Justin scattò in piedi, e si avvicinò sorprendendolo e prendendolo per la gola, tirando la sua testa più vicina alla sua "ne ho abbastanza per questa sera" avvertì prima di gettarla indietro "non mettere in prova la mia pazienza, potresti finire come quel figlio di puttana"

Bruce non vedeva più quel Justin, vide quel Justin di nove anni prima. 

"no" fu tutto quello che disse

"ora vai via" sputò Justin.
Aprendo la porta Bruce guardò indietro mentre usciva.
"Va tutto bene? " Kelsey mormorò dolcemente
scosse la testa, Bruce chiuse le labbra e incontrò lo sguardo di John "quello non è Justin"

Kelsey sbattè le palpebre un paio di volte "che cosa? che vuol dire che non è Justin? chi altro poteva essere?"

"qualcun altro, qualcuno..non so riconoscerlo"

"Bruce mi stai spaventando" Kelsey ammise tranquillamente "tutti voi, di che diamine parlate?"
"quel Justin che conosci" scosse la testa "non è seduto in quella stanza"

"eh?" Kelsey intrecciò le sue dita "quindi dove si trova?"

"lui è.." si leccò le labbra, Bruce inghiottì "lui è morto dentro."

Danger's back - italianoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora