USTIN'S POINT OF VIEW:
“Justin…” Una dolce voce sussurrava.
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“Nessun cambiamento, mettilo a trecento.” Disse un’altra voce, premeva delle barre al mio petto e mi scuoteva il corpo.
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“Justin..Justin..” Una voce mormorava, obbligandomi a seguirla. Andando nel prato vuoto, mi trovai a camminare verso una porta. La voce continuava a chiamarmi.
“Justin..”
Mi fermai, tenendo la maniglia.
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“Non respira ancora.” Disse una voce.
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“Justin.. sono nel giardino..” Una voce melodica mi disse.
Aprendo la porta, vidi una ragazza con lunghi capelli biondi, seduta su una panchina di legno, con un sorrisone in viso.
Fissandola, sorrisi. “Jazzy?”
“Ti ho aspettato per molto.” Disse alzandosi mentre i suoi occhi color blu scintillavano. “Sapevo che saresti venuto.” Disse battendo le mani. “Sapevo che mi avresti trovata.” Spostò la testa di lato. “Sei a casa Justin.”
Mi guardai attorno per poi tornare a guardarla. “Non ho mai pensato di poterti rivedere.. pensavo che quando eri morta, era finita.. io—“
“Di cosa parli Jay? Sei mio fratello, ovvio che mi rivedrai.” Disse mentre il vento le muoveva i capelli. “Sei a casa Justin.” Disse guardandomi
PUNTO DI VISTA DI KELSEY:
“Sta peggiorando, alzo a trecento?” Chiese l’infermiera.
“Tre e sessanta, carica.. ora.” Si sentì una vibrazione e poi il copro di Justin si scosse. “Libera.”
“Nessuna risposta.”
Spostandosi da Justin, l’altro ragazzo che era con il dottore, mise il palmo della mano sul petto di Justin e premette.
“Andiamo” Piansi. “Justin ti prego.” Spalancai gli occhi. “Andiamo amore!”
“Proveremo a elettrizzarlo ancora una volta.” Disse rimettendo le barre sul petto. “Libera.”
Il corpo di Justin si alzò ancora, per poi cadere flaccido sul lettino.
L’infermiera tolse la mascherina a Justin. “Nessuna risposta.” Disse per poi premere sul suo petto “Stacchiamo la spina?” Chiese al dottore che stava mettendo via le barre.
“Stacca.” Disse alzandosi
“No!” Urlai. “No!” Spinsi via il dottore, lo guardai mentre piangevo. “Il mio fidanzato non è morto, non è morto non lo è!” Gli tirai dei pugni sulla spalla. “Non lo è.” Dissi guardando Justin. “Non è morto riprovate!” Dissi guardando il dottore. “Provate provate provate!” Dissi indicando Justin. “Non è morto! Mi senti? Non è morto!”
PUNTO DI VISTA DI JUSTIN:
“Sei bellissima.. ancora bellissima come l’ultima volta che ti ho vista.” Mormorai sorridendo. “ Pensavo fossi—“ Scossi la testa.
“E’ facile amare Justin.” Disse cambiando argomento. “Non devi lottare così tanto.”
La guardai, con le mani in tasca. “Chiunque amo, va via.” Dissi “Sei morta per colpa mia.”
“Ma sono ancora con te.” Disse “Non sai quanto ti voglio bene? Sei mio fratello, ti vorrò sempre bene—non importa cosa succederà.”
“Non sono buono.” Mormorai.
“Justin” mi guadò tristemente. “Ami con tutto il cuore, anche se lo nascondi a te stesso.” Sorrise. “Va bene essere qui Justin.”
La guardai e una parte di me mi ricordò perché non dovevo essere lì. “Non voglio.” Dissi
Tenni la porta con il palmo della mano. “Mi sdraiavo a letto la sera, immaginandoti seduta sul letto ad ascoltare la musica come facevi sempre dopo scuola. Pensavo a come sarebbe stato se tu fossi stata ancora viva e mi chiedevo cosa facevi..” Dissi passandomi una mano sul viso.
“Justin—“ Jazzy scosse la testa. “Non è colpa tua.” Disse “Ti ho seguito quella notte, non ti ho ascoltato.. dovevo stare a casa ma non l’ho fatto.” Si guardò i piedi. “Non hai premuto tu il pulsante che ha fatto saltare in aria il magazzino Justin. E’ stato Jason.” Disse. “E’ stato lui a uccidermi. Non tu. Ti ho perdonato tantissimo tempo fa. Ora tocca a te a perdonarti. Non puoi continuare ad incolpare te stesso per una cosa che non hai potuto controllare.”
“Non ti riporterà da me.” Sussurrai
“Ma sarò sempre nel tuo cuore. Ti ho guardato Justin.. puoi lasciare tutto e stare con me di nuovo se ti liberi.” Disse fissandomi. “Possiamo prenderci cura di mamma, papà e Jax, insieme.”
“Ho sperato di stare con te. Di poterti rivedere ma ora che sono qui non posso—non posso stare.” La guardai. “Ho una ragazza.. ho i ragazzi—mi amano, li amo. Non glielo dico abbastanza perché ho paura che se.. se..” Scossi la testa. “Se ne vadano e sarò solo per sempre.”
“Va bene Jay, posso aspettare. Posso amarti da quassù.” Disse “Anche se lei è un calcio in culo. E’ un peccato non poterla conoscere. “
Le sorrisi. “Kelsey è.. diversa.” Pensai al tempo passato con lei. “Urla, a volte mente, litighiamo sempre ma lei—lei..” Guardai Jazzy. “Lei mi ha fatto amare, quando pensavo di non poterlo più fare. Mi ha ridato l mia famiglia quando pensavo di non poterli più vedere. Mi fa impazzire. Non mi ascolta quasi mai ma la amo, Jaz. Non voglio lasciarla.”
Un sorriso immenso le solcò il visò. “Allora non dovresti.”
Guardandomi attorno, guardai le cose.”Starai bene?” Chiesi
“Sono al sicuro qui Justin.” Disse “Non c’è dolore, non sono sola.. sto bene.” Disse “Ti voglio bene e quando sarai pronto, verrai qui.”
Mordendomi il labbro, combattei contro la voglia di abbracciarla. “Sarai sempre nel mio cuore.”
“E tu nel mio fratellone.” Disse sorridendo mentre una lacrima le invadeva la guancia. “Sii felice Justin. Sii amato.. è tutto ciò che voglio per te.”
“Ti voglio bene Jaz.”
“Anche io Jay.”
Facendo un passo indietro, mi girai verso la porta. Girandomi verso Jazzy, chiusi la porta, bloccando la luce.
PUNTO DI VISTA DI KELSEY:
“Libera!” Disse mentre gli dava un’altra scossa. Un piccolo bip si sentì.
“Forza..” Mormorai.
“Abbiamo un piccolo segnale.” Esclamò l’infermiera. “C’è battito.”
“Oddio.” Mormorai scioccata, non riuscendo a credere a cosa sentivo.
“Quanto è il suo VP? Chiese scrivendo sulla cartella di Justin.
“Settanta su trentotto.” Disse mettendo via la roba.
“Grazie dio…” Sussurrai guardando il cielo. “Grazie.” Andando verso il dottore, mi sorrise.
“Ci siamo spaventati un po’. Il suo cuore si è completamente fermato per un po’ di minuti ma ora dovrebbe stare bene. E’ riuscito a tornare al suo stato di prima.” Mi guardò. “Non so cosa è stato ma si tiene a qualcosa. Solitamente quando qualcosa così accade, non ci si salva. Qualsiasi cosa sia, è una cosa a lui cara.” Disse sorridendomi. “Sei davvero fortunata, continua ad aiutarlo come stai facendo ora.”
“Grazie.” Sussurrai. Guardai Justin, ora dormiva sul letto, respirando normalmente.
Ecco che realizzai che viviamo solo una volta sola e capì che in questi momenti non bisognava arrendersi e se Justin fosse stato sveglio, sapevo che avrebbe voluto la sua famiglia.
Prendendo il telefono, mi morsi il labbro e chiamai il numero dalla rubrica. Premendolo all’orecchio, aspettai che rispondessero. “Andiamo… andiamo..” mormorai.
Dopo il quinto squillo risposero. “Pronto?”
Deglutì nervosamente. “Pattie?”
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Danger's back - italiano
FanficSono passati 3 anni e Danger è tornato alla sua vecchia vita ed è più pericoloso di sempre. Tradimento. Potere. Morte. Amore. E' il seguito di danger e vi ricordo ancora che l'autrice non sono io, ma io ho solo tradotto ;)