capitolo 36

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Narratore:

Osservava la ragazza bruna sdraiata sulla sua pancia, con i capelli sparpagliati attorno a lei mentre dormiva pacificamente, Justin sentiva il dolore crescere nel petto.

Le parole della promessa che aveva fatto, lo soffocavano ad ogni respiro che faceva mentre i suoi pensieri lo consumavano tutto.

Con nulla a coprire il suo torso, Justin si grattò il petto nudo mentre si alzava dal letto, imprecando per il cigolio del letto prima di camminare fuori dalla sua camera giù per le scale che portavano al vuoto soggiorno.

Strascicandosi Justin fece largo tra le vetrate che conducevano fuori dalla cucina e uscì all'aria aperta, lasciando che il freddo bruciasse nei suoi polmoni.

Aggrappandosi alla ringhiera, Justin si appoggiò mentre fissava fuori prima di inspirare ed espirare profondamente, cercando di trovare qualcosa, qualsiasi cosa che catturasse la sua attenzione e lasciare i pensieri che lo tormentavano.

Justin aveva promesso una cosa: di proteggerla e adesso stava cominciando a credere che non sarebbe riuscito nemmeno più a fare quello.

Afferrando la testa tra le mani, Justin cancellò la frustrazione sul volto mentre tirava con forza l'estremità dei suoi capelli, fissando attorno chiedendosi perché dovesse andare tutto storto.

"Non mi aspettavo di trovarti qui." Justin non si girò neppure mentre si massaggiava il collo.

"Sì, beh, neppure io mi aspettavo di dover scegliere tra la mia fidanzata e mia mamma, ma immagino di non poter più definire strano ogni merda che accade oggi." Justin distrattamente morse in un ringhio mentre socchiuse gli occhi al cielo scuro, maledicendo il giorno nella quale aveva lasciato trasformarsi in un’altra persona.

Forse se avesse semplicemente rinunciato molto tempo fa, tutto questo non sarebbe successo.

Forse.

"So che sei arrabbiato con il mondo intero in questo momento, ma prendersela con me non cambierà quello che è successo." Bruce rimase trenta centimetri da Justin, con le mani ficcate nelle tasche dei suoi jeans. Le occhiaie erano evidenti sotto i suoi occhi come se stesse stancamente combattendo la necessità di strisciare di nuovo a letto e dormire in eterno.

"Oh Dio," Justin borbottò sottovoce. "Questo mi sembra come un déjà-vu".

Bruce ridacchiò. "Chissà perché."

Justin gli lanciò un'occhiataccia prima di rilassarsi, le sue spalle si accasciarono.
" Io non so più cosa fare. Ogni volta che penso che le cose stanno girando per il verso giusto, qualcosa viene a mordermi in culo ricordandomi che non cambierà mai niente e che la nostra vita è sempre un incubo."

"A questo punto, nulla che dico o faccio farà la differenza, perché tu hai ragione." Bruce ammise con una scrollata di spalle, "ma non possiamo essere sorpresi quando succede una cosa del genere, perché sapevamo che questo era il nostro destino nello stesso momento in cui abbiamo accettato tutto ciò, abbiamo dato la nostra vita e abbiamo rinunciato alla normalità ed è in quel momento che abbiamo stabilito il nostro destino"

"Io non voglio questo per lei." Justin sussurrò: "Questa è la mia vita, le mie decisioni.. Lei non dovrebbe essere punita per gli errori che ho fatto."

"Non sei l'unico che ha fatto degli errori Justin. Ho avuto la mia parte in questa cazzata. Non siamo perfetti. Cresciamo e impariamo dai nostri errori e andiamo avanti. Più perdi tempo a pensare a come le cose potrebbero essere diverse e più non vivi la tua vita.

"Che vita?" Justin rise amaramente, mentre indicò attorno a lui con le braccia aperte, "Eh? E questa la chiami vita? Questo è un desiderio di morte. Stiamo fondamentalmente chiedendo a Dio di farci morire dando quelli che amiamo al diavolo."

"Non possiamo smettere di vivere la nostra vita perché abbiamo paura di ciò che potrebbe accadere. Indipendentemente se fossimo in una banda o no, c'è sempre la possibilità che in questo momento qualcuno che passeggia lì fuori possa essere colpito da una macchina o sparato. Non possiamo scegliere in che modo la nostra vita procede. Ma possiamo provare a fare qualcosa al di fuori di essa fottendola. Sono stanco di stare in giro aspettando che questa merda finisca.. Non è mai finita ed è giunto il momento di accettarlo. "

"Ho rinunciato a preoccuparmi di ciò che accade molto tempo fa. Potrei morire anche domani , ma non voglio stare a guardare Kelsey soffrire a causa delle scelte che ho fatto ".

"Non credo che tu ti renda conto del tipo di ragazza che hai la fortuna di avere accanto, Bieber." 
Bruce scosse la testa, deridendo di me. Schioccando la lingua sulla copertura della sua bocca, si voltò a guardare Justin. "Ho cercato di convincerla a tornare da te dopo che sei stato arrestato."

Gli occhi di Justin si oscurarono momentaneamente , mentre Bruce alzò le mani in segno di falsa resa.

"Non è a causa di qualcosa di specifico, ma perché sapevo che con te in prigione si sarebbero solo complicate un sacco di cose nella sua vita. Questo genere di cose accadono sempre attorno a noi, quelli che amiamo ci vengono tolti in cambio della nostra sofferenza. Siamo abituati a ciò.. lei non lo era. Non nel modo con cui noi lo siamo almeno. "Ingoiando, Bruce si leccò le labbra. "Le ho dato questa grande lezione su quanto pericoloso sei e quanto incasinato è questo stile di vita e sai cosa mi ha detto?"

Premendo le sue labbra, Justin trattenne il respiro mentre fissava Bruce, interiormente aspettando che continuasse.

"Ha detto " Io so quello che sto facendo Bruce ".
Un sussurro di un sorriso fantasma attraversò le sue labbra. "Kelsey ha accettato il rischio perché tu vali ciò per lei." Scrollai le spalle impotente, Bruce non deviava lo sguardo di Justin. "Ora la vera domanda è, per te lei ne vale la pena?"

"Che razza di domanda è?” Justin sbottò. "Certo che ne vale la pena per me cazzo. E' tutto il mio mondo."

"Allora state insieme e iniziate a giocare, perché io non voglio mettermi a sedere e guardare , mentre Lyndon si muove nel nostro territorio e prende tutto ciò per cui abbiamo lavorato duramente. Tutto questo è solo un gioco per lui, vuole potere su di noi e adesso sa ciò che serve per buttarci fuori, soprattutto voi. Kelsey è solo la ciliegina sulla torta, ma la tua famiglia- "

"La mia famiglia è fuori dai giochi per sempre." intervenne Justin con niente di meno che una faccia di pietra, tutte le emozioni che provava per loro, il fatto che gli importasse qualcosa, erano scomparse. "Loro non verranno feriti nuovamente a causa mia."

"Di che cosa stai parlando?"

"Non ti preoccupar". Justine leccò i denti mentre si interruppe, il suo sguardo errante. "Tutto quello che devi sapere è che non voglio parlare di loro mai più e preferisco così."

"Sai, io non ho mai avuto una chance con la mia. Mia mamma mi ha lasciato quando avevo cinque anni e mio padre mi ha trascurato da quando avevo tredici anni. Non ho lasciato nessuna famiglia, voi ragazzi siete la mia famiglia ora, ma hai una mamma che ti ama, un padre che si prende cura di te e un fratello che ti adora. Non lasciarli andare per qualche errore da parte nostra." 

"Mia madre è quasi morta a causa mia. Non mi sento proprio di dover andare a visitare la sua tomba accanto a quella di Jazzy ". Justin fece una smorfia al pensiero. "Non ho potuto proteggerla, ma ho un'altra chance con Kelsey e non voglio buttare via tutto."

"Allora non farlo." Bruce affermò ben sapendo che è più facile a dirsi che a farsi, ma lui stesso ne aveva avuto abbastanza della tragedia che aveva seguito il gruppo per anni. "Sai che mi aspettavo di venire qui per convincerti a lasciarla."

Justin semplicemente si leccò le labbra, increspandole al lato mentre guardava verso il cielo, con le corde del cuore che tiravano violentemente.

"lo volevi non è vero?" Bruce espresse le parole nel silenzio più totale, aggrottando la fronte leggermente.

"ci stavo pensando.." Justin si spense, sentendosi quasi deluso di sè stesso. "Ma mi sono ricreduto. Questo è quello che vogliono e non ci cadrò dentro, non questa volta”
Esitante, Justin fece un passo in avanti verso Bruce. "Voglio farle dimenticare tutto" Justin mormorò piano, ogni frammento di rabbia dentro di lui sparì al pensiero della sua fidanzata che dormiva in casa. "Voglio che sia felice .. Anche se è solo per un giorno o due."

Guardando verso Justin, notai che un'idea si era accesa dentro di lui. «È questo che vuoi?" Chiese Bruce, incerto.

"Già," Justin annuì con fiducia. "Sì. Lei non può rimanere qui dopo quello che è successo.. Non le farà alcun bene."

"Allora facciamolo. Ho un posto alle Barbados, un bel rifugio vicino alla spiaggia. Johnson è stato lì in affari per anni, mantenendo il posto pulito. Mio zio muore dalla voglia di sentir parlare di come io sto tenendo duro qui a Stratford, si può impostare un piano per incontrarci alla stazione e partire all’alba. "

Justin vacillò, non essendo in grado di credere alle sue orecchie. "Vuoi abbandonarti tutto dietro?" I suoi occhi si spalancarono leggermente per la sorpresa. Se c'è una cosa che Bruce metteva sempre in primo piano era il loro lavoro. "Che dire degli affari?"

"Posso farcela alle Barbados." Bruce alzò le spalle: "Se succede qualcosa, Prince mi chiamerà e mi farà sapere tutto. Che cosa potrebbe andare storto? Staremo via per due giorni. Quando torniamo ci occuperemo delle cose. Penso che sia ora di prenderci tutti una pausa”

Graffiandosi la parte inferiore del mento, Justin ci pensò per qualche istante prima di annuire una volta di più. "Va bene, facciamolo. Andiamo via da questo buco di inferno ma prima di farlo, "
Gli occhi di Justin si annerirono, la mascella creò un blocco stabile. "Abbiamo un paio di cose di cui preoccuparci."




Spencer sedeva nel sedile del suo SUV nero mentre guidava con una mano sul volante, l'altra ticchettando una melodia che fischiettava mentre il silenzio lo inghiottiva, fermandosi al semaforo rosso.



Era stata una lunga notte per lui e lui era là esausto, con la disperata voglia di dormire, dopo tutto quello che aveva sopportato quella notte. Guardò da lontano il magazzino esplodo contenente sia Kelsey e Bruce, nella speranza che i due non avessero visto Justin e che fossero morti nell’esplosione.

Gli dava un senso di potere, il fatto di essere riuscito a sconfiggere Justin, come se fosse in cima al mondo e nulla avrebbe potuto abbatterlo.



Non sapeva ... che era sul punto di prendere il suo ultimo respiro.



Un filo spesso avvolto intorno al collo di Spencer lo portò indietro, la schiena inchiodata al sedile di pelle mentre lottava per respirare, con le mani cercava di prendere la cinghia, disperato per farsi rilasciare, ma il grande sgomento, faceva si che la corda stringesse ancora di più.



"Ascoltami e ascoltami con attenzione," Una voce sussurrò all'orecchio in modo minaccioso portando un brivido lungo la schiena di Spencer. " guida esattamente fino al punto in cui ti indicherò ed io non ti farò morire soffocato. Capito? "



Quando Spencer non disse nulla, il filo si strinse ancora di più attorno al suo collo.



"Sì!" Spencer soffocò mentre stringeva il volante, in attesa di ulteriori istruzioni, l’uomo dietro lui ridacchiò cupamente.

"Bravo ragazzo". Si spostò più vicino al maschio nervoso di fronte a lui: "Ora voglio che tu prendi la prima a sinistra e prosegui verso il basso fino a vedere Madison Avenue. Quando lo avrai fatto, voglio che giri a destra e poi ancora a destra fino a Parker Street. Quando saremo lì voglio che prendi la sinistra e prosegui fino in fondo alla strada e il parco. Chiaro? "



riuscì a spremere un sì a denti stretti. Spencer fece come indicato, parcheggiò l’auto rendendosi conto di essere in un vicolo cieco.


sentì una portiera aprirsi e chiudersi, si formò il sudore nella linea sottile della fronte di Spencer mentre malediceva la sua vita, pregando Dio che quest’uomo non fosse colui che lui pensava essere.



L'aria fredda irruppe con l’aprirsi dello sportello della macchina accanto a lui , rivelando una molto audace e arrabbiato Bruce.
"Merda". Spencer sputò, Bruce si sporse in avanti afferrandolo per la camicia e lo sollevò fuori dalla macchina e lo scaraventò a terra.

Una luce fioca si accese e Spencer fu spinto su una sedia contro la sua volontà cercando invano di liberarsi in ogni modo.


Una volta che Bruce lo aveva stretto sulla sedia con una corda, si pulì le mani facendo un passo indietro mentre un'altra figura fece un passo in avanti.



Il secondo uomo che Spencer vide era Justin, tutto il sangue nelle vene si congelò, la faccia cadde in una smorfia sapendo quello che sarebbe accaduto.



«Ah, non hai più l’aria di superiorità, Spencer?" Justin lo derise senza allegria, i suoi occhi ricalcavano quelli dei demoni. Prese la testa di Spencer per i capelli e lo tirò da un lato.

«Che cosa vuoi?" Spencer lo interrogò disperatamente, tutto l'orgoglio era andato via in pochi secondi.



"Chiudi il becco" Justin ruggì, il viso rosso di rabbia. "Non ti ho di parlare, cazzo”.


cercò di aprire la bocca per dire qualcosa, Spencer ci ripensò, invece, premendo le labbra sapendo nel profondo che era meglio tacere.



«È quello volevo." Sorridendo trionfalmente, Justin non esitò prima di sbattere il pugno in faccia a Spencer facendolo volare a destra e senza dargli il tempo di recuperare gli inviò un altro colpo alla mascella. "Non fai più il duro adesso, vero Spencer?" Justin ringhiò attraverso brevi respiri continuando a infliggere dolore su di lui, il pugno insanguinato venne a contatto con ogni centimetro del suo volto, lasciando nulla di intatto. "Hm?" Justin oscillò il braccio pieno di vigore, puntando su ogni lato della testa di Spencer.



"Pensavi di potermi fregare e di poter prendere tranquillamente la mia ragazza?" Justin riprese il filo che aveva usato in precedenza e lo avvolse intorno alla gola di Spencer ancora una volta, questa volta, tirando così forte che Spencer cadde all'indietro con la sedia, un urlo di dolore provenne dalla sua bocca, a causa del filo che scavava nella sua gola. Justin si inginocchiò accanto a lui. "Indovina cosa c’è di nuovo." Sibilò in faccia prima di rimettersi in piedi ancora una volta, girando intorno Spencer che gemeva sotto di lui.



"Hai toccato la mia ragazza e sai una cosa? Ho finito la pazienza con voi bastardi. Ho intenzione di uccidere tutti voi, uno per uno e , Spencer tu sarai la mia prima vittima”
calciò con la punta della scarpa nella pancia di Spencer, Justin guardava come egli gridava di farlo fermare.


"Che hai detto?" Justin mise una mano sul suo orecchio, "Che cosa hai detto?"



Tossì sanguinando, Spencer cercò di parlare, Justin impaziente lo riprese a calci ancora una volta.

"fermati!" Spencer lo pregò, " Ti prego ! "



Rise con disgusto, Justin si accucciò di nuovo, afferrando Spencer per la gola, che sibilò in un respiro profondo al contatto. "Ti sei fermato quando Kelsey te lo ha chiesto? L’hai aiutata quando aveva bisogno del tuo aiuto? Hai iniziato a realizzare come si è sentita?"
Justin strinse i denti, le immagini di quello che potrebbe esser successo quella notte passarono nella sua testa. " L'hai fatto ? "Urlò, sbattendo la testa di Spencer contro il pavimento di cemento.



Spencer gemette, il suo sguardo lottava contro l'oscurità che minacciava di prendere il sopravvento.



"aiutare Lyndon ti ha fatto sentire meglio?" Justin chiese, un sorriso malato si formò sulle sue labbra, "Eri davvero così stupido da credere che io ti lasciassi andare via, respirare dopo quello che mi hai fatto? " arso di rabbia, le sue dita affondarono nella gola di Spencer. 
Justin si rivolse a Bruce. "Prendi questo stronzo in piedi e legagli le mani in alto, io sto andando a dargli una lezione una volta per tutte."



"Justin ..." Bruce iniziò una volta capito dove Justin era diretto e quello che stava afferrando.



"O lo facciamo noi" Justin sbottò, "o loro. morirà in entrambi i casi "
Ringhiò da un angolo della stanza, il viso fisso con lo sguardo.



Bruce non disse una parola, afferrando Spencer, gli tolse la corda intorno al suo corpo mentre lo issò in posizione eretta, afferrando le braccia e tenendole legandogli i polsi insieme col gancio sul soffitto.



Camminando verso un armadio in un angolo della stanza, Bruce tirò fuori una bottiglia di alcool, sapendo che Spencer ne avrebbe avuto bisogno per quello che avrebbe sofferto.



accendendo la torcia che aveva in mano, Justin sorrise per la soddisfazione prima di incamminarsi verso Spencer i cui occhi erano pieni di paura, poiché la speranza lo aveva ormai lasciato.


Justin si trovava indietro mentre Bruce imbavagliava Spencer dandogli l’alcol che contento prese senza lottare ben sapendo di dover diventare insensibile al nucleo.
Una volta finito, Bruce strappò la camicia di Spencer, ficcandogliela in bocca quando Justin scosse la testa. "Non farlo. Voglio sentire il figlio di puttana urlare”.


Bruce non disse niente, fece qualche passo indietro, per guardare Justin prendere la torcia e sollevarla fino al petto di Spencer che urlò immediatamente rimbalzando sulle pareti della baracca riempiendo i loro timpani.



"Ti ho lasciato casa mia," Justin sputò a denti stretti, guardando come la carne di Spencer cominciava a bruciare fino al midollo, a sudare per tutto il corpo al calore che penetrava la pelle. "Ti ho lasciato vicino alla mia ragazza, " Justin guardò Spencer, la testa rovesciata all'indietro, mentre lui urlava con tutti i suoi polmoni. "ti ho lasciato vicino alla mia azienda" alzò la torcia fino al collo, Justin indietreggiò mentre il ragazzo di fronte a lui prendeva fuoco. «E ora ho quasi finito con te” Camminando intorno a lui, pose la torcia sulla sua schiena, Justin guardò Spencer lentamente cadere in stato di incoscienza, con la testa che cadde in avanti.



Spegnendo la torcia, Justin slegò le mani di Spencer, facendo un passo indietro mentre crollava faccia a terra. Ammirando il suo lavoro, Justin guardò Bruce che fissò il ragazzo carbonizzato sul pavimento.



«Andiamo via di qui." Justin dichiarò mentre gettava la torcia di lato, afferrando la bottiglia di alcool per la strada e premendola sulle sue labbra per prenderne un sorso, un sorso di vodka pungente in gola giù nel profondo. 




Dopo che Bruce e Justin nascosero Spencer tranquillamente nel bagagliaio della sua auto, Justin salì al posto di guida, la mise in funzione.



Justin prese tutte le fermate e le deviazioni necessarie fino a raggiungere la loro destinazione. Uscendo dalla macchina, Justin aprì il bagagliaio e con l'aiuto di Bruce, gettò Spencer sul campo vuoto. Tirando fuori tre ruote di scorta fuori dal retro, Justin tirò fuori un accendino, accendendo la parte superiore delle gomme sul corpo decomposto di Spencer.


Le fiamme accese in aria inghiottirono le gomme insieme al corpo di Spencer per non lasciare nessuna scia.

"Fuori uno” Justin guardò Bruce, che gli colpì il petto con il dorso della mano, facendo un cenno verso la macchina. "Andiamo, andiamo a liberarci della vettura. Prince ci starà aspettando a Bay Street. "



Annuendo, Bruce osserva dal seggiolino dell’auto un’ultima volta il fuoco e le fiamme che oscillavano in ogni direzione a causa del “ti senti meglio?”


"lo sarò solo quando saranno tutti morti" Justin impassibile si incamminò verso il punto dove Prince ci aspettava.



Con l'auto ancora accesa, Justin abbassò la testa dal finestrino e saltò giù. 
"Siamo a posto?"



"Sì, si solo prudente nell’assicurarti di essere fuori dalla macchina prima che l’auto tocchi il porto." Principe borbottò in segno di avvertimento, facendo capire a Justin che era una cosa pericolosa.



"Niente che non ho già fatto prima." Justin fece scendere Bruce dalla macchina, in piedi a fianco di Prince ed entrambi guardavano come Justin correva giù a tutta velocità, sbattendo la portiera aperta mentre saltò fuori nello stesso tempo in cui l'auto cadde giù dal bordo, una spruzzata indicò che aveva colpito l'acqua.



lì in piedi aspettando fino a quando la macchina era fuori dalla nostra vista, si asciugò le mani contro i jeans, sentendosi come se un leggero peso fosse stato tolto dalle sue spalle. "Hai avuto il nostro messaggio?"



"Forte e chiaro, non ti preoccupare, ho nascosto le cose qui a Stratford, mentre voi sarete via. Chiamerò se è qualcosa ma nulla di sospetto dovrebbe essere in corso soprattutto dopo quello che è successo stanotte. Lyndon non è così stupido da colpire di nuovo così presto dopo la sua prima vittoria. "



Stringendo la mascella, Justin distolse lo sguardo mentre il Prince lo osservò passargli davanti. "Mi dispiace, ma è la verità. Gli stava andando bene stasera, ed è per questo che ci siamo mossi “indicò verso l’acqua”, è il primo passo per ottenere il bastardo ".



"Fidati di me, questa sarà l'ultima delle sue preoccupazioni, una volta che avrò finito con lui". Justin impostò la bocca in una presa salda.



Prince non disse altro ed entrò nella sua auto, dove sia Bruce che Justin presero a sedersi mentre lui guidava verso casa.

si fermò lungo il vialetto, e parcheggiò. "Ci vediamo ragazzi in giro, eh? Cercate di non far danni alle Barbados. "



"Non lo prometto". Justin ridacchiò mentre colpì con le mani Prince, schioccando le dita. "Ci vediamo in giro. Grazie di tutto. "



"Nessun problema", Prince salutò Bruce nello stesso modo prima di correre via una volta che Justin e Bruce scomparvero alla vista ed entrarono nella loro casa.



Conoscendo entrambi, puzzavamo di sangue,di l'alcol e di morto, così ci separammo. Bruce andò in camera sua dove,e Justin si trascinò su per le scale, sorpreso di vedere Kelsey ancora addormentata con i capelli che adornavano il suo viso.



Mordendosi il labbro, Justin combattè la voglia di rannicchiarsi accanto a lei e la tenne tra le braccia per poi entrare nella stanza da bagno, in fretta spogliandosi per correre e fare una doccia calda.



Entrando, Justin lasciò che l'acqua lavasse via la sporcizia sul suo corpo, le sue dita scavavano nel suo cuoio capelluto e nella pelle, pulendosi tutto.



Premendo le mani contro le pareti piastrellate, Justin appoggiò la testa sotto l’acqua mentre le gocce d’acqua cadevano lungo la sua schiena.

Questa piccola vacanza che stavano per prendere sarebbe l'inizio per ottenere indietro la loro vita insieme e Justin era più che disposto ma soprattutto disperato a cancellare tutti i ricordi orribili che Kelsey aveva imprigionato nella sua testa.



La vita di Justin sembrava un tunnel buio, nessuna luce fino alla fine del tunnel dove lo aspettava una piccola femmina minuta che ha trasformato la sua vita in tutti i modi possibili.



"Sto per darti la felice vacanza che ti meriti." disse ad alta voce come se stesse parlando a lei direttamente "Anche se io non lo merito."



Una volta che l'acqua cominciò a scaldarsi, Justin spense l’acqua prima di prendere un respiro profondo e uscire dalla doccia riempiendo di vapore tutta la stanza e sentendo i suoi muscoli rilassarsi immensamente a causa dell’aria fredda sulla sua pelle. Con tutte le gocce d'acqua che gli colavano sul corpo, Justin si asciugò prima di avvolgere un asciugamano intorno alla vita e camminare fuori.



Justin mise i calzini prima di camminare verso il letto dove giaceva la sua fidanzata.



Facendo scorrere le dita sulla guancia, Justin le afferrò il mento con delicatezza per non svegliarla, "ti salverò da questo incubo piccola." Mormorò dolcemente: "Te lo prometto ...." stando in silenzio ,. "E questa volta, manterrò la promessa”.

Danger's back - italianoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora