9.

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"MAMMA! PAPA'! SONO A CASA!" Grido.

"CIAO DANNY!" Mi rispondono gridando anche loro.

"Ah Danny puoi venire un attimo qui?" Mi chiede mia mamma. La raggiungo in cucina e mi fa cenno di seguirla. Si avvia per le scale e si avvicina alla porta della mia camera. Appena la apre noto che tutte le lenzuola sono state levate e la mia macchia di sangue è in bella vista.

"Danny. Devo prenotare un ginecologo o no?" Chiede con un sopracciglio alzato. Credo sappia già la risposta. Inizio a torturare il mio caschetto moro ed evito il suo sguardo.

"Danny... Sono tua madre. Puoi dirmelo." Mi sorride cercando di alleggerire la tensione.

"Mamma, ho perso l'innocenza." Sussurro per poi piangere.

"Ho capito Dan." Sospira lei. Porta una mano sulla fronte e la trascina su tutto il viso per poi sbuffare.

"Non dici niente?" Le chiedo io ancora in lacrime. Mi sorride.

"Dan, spero solo sia quello giusto. Magari un giorno vi lascerete, ma per il momento senti di aver fatto la cosa giusta?" Mi chiede ed io annuisco.

"Perfetto allora facciamole sparire dalla vista di tuo padre." Mi dice per poi sorridere.

"Scusa mamma."

"È la tua vita Dan. Ma qualcosa devo pur farla. Lo voglio a cena, qui." Deglutisco.

"È necessario mamma?"

"Super necessario, domani papà fa gli straordinari quindi a cena saremo io, te e lui."

"Ma-"

"Niente ma signorina voglio quel ragazzo domani a cena."

"Va bene mamma." Mi accarezza una guancia e poi mi scompiglia i capelli per poi scomparire in lavanderia con le mie lenzuola. Scendo ed in salone c'è mio padre.

"Papà oggi non sei andato a lavoro?" Gli chiedo.

"No, mi hanno dato una giornata libera, domani faccio gli straordinari." Dice.

"Cosa afferma la tua Bibbia oggi?" Gli chiedo scherzando. La Bibbia di papà è un giornale dove ci si occupa solo di borsa e soldi.

"Niente di preoccupante." Fa spallucce lui. Ricevo una chiamata. È Ryan.

"Pronto?"

"Hey Danny!"

"Ryan?"

"Sì, sono io. Senti, Jess mi ha riferito di averti detto tutto e sinceramente è tutta una messa in scena, non ti obbligo ad essere la mia Girly." Mi dice. Il mio cuore si spezza. Quindi lui non vuole che io sia la sua Girly?

"Oh. Okay." Rispondo solo.

"Però voglio che tu sia ancora la mia Girly." Aggiunge poi e mi sento risorgere.

"Insomma io non volevo sembrarti un cavernicolo possessivo, ma io vorrei tanto che rimanessimo così come siamo." Sorrido.

"Oh va bene anche a me. Sai che sbatti poi... Almeno per te posso tirarti subito un calcio nelle palle e Jess te la farebbe pagare." Gli dico e lui ride.

"A proposito di Jess, io tengo molto a lei." Mi dice.

"Anche io."

"E lei si è già affezionata molto a te quindi curati di lei, è un anno non ha un'amica come si deve."

"Te lo prometto Ryan." Sorrido.

"Beh allora ciao Danny."

"Ciao Ryan." E attacco.

Prendo lo zaino e salgo in camera cercando di fare i compiti ma ho veramente pensieri per la testa. Smith, la secchiona della classe mi darà i compiti. Non può opporsi, sono una Cheer. Sorrido.

Ecco, in quel momento, in quell'esatto momento adesso posso dirvi che in me qualcosa stava già cambiando. Assaporavo il potere e ne facevo un abuso. E si sa che questo ha rovinato tutti i BIG della storia.

Chiamo Mark, devo avvertirlo dell'idea di mia madre. Mi lavo, vesto e trucco velocemente e quando sto per uscire mia madre mi ferma.

"Dove vai? Da lui?" Mi chiede ed io annuisco.

"Vai." Dice solo. È strano avrebbe dovuto farmi il quarto grado. Comunque, esco di casa e inizio a camminare fino al Coffe&Realax. Un locale molto carino di Whitney, il paese in cui mi sono trasferita. Con cinque minuti di ritardo arrivo e vedo il giocatore di basket seduto già ad un tavolo per due.

"Ciao Mark."

"Come butta Danny!" Mi dice ed io lo guardo con un sopracciglio alzato.

"No scusa, era una prova. Ciao Danny!" Sorrido.

Una cameriera si avvicina e ci chiede le nostre ordinazioni.

"Una cioccolata calda." Dico.

"Dei pasticcini." Dice alla tipa che sembra capirlo al volo.

"Pasticcini?" Dico io stranita.

"Sì, sono una cosa italiana. Qui non si trovano ma c'è qualcosa di simile e siccome sono un cliente abituale, i camerieri sanno già cosa portarmi." Mi spiega. Dopo poco le nostre ordinazioni arrivano.

"Okay, sarò diretta. Sgancio la bomba. Domani a cena sei a casa mia, mia madre ha scoperto della mia perdita di verginità." Dico spaventata.

"Okay." Dice semplicemente lui.

"Okay?"

"Sì, me lo aspettavo. Stamattina tua madre non mi voleva far andare via! Domani sarò a cena da te, amore." Mi dice.

"Amore?" Chiedo stranita.

"Ovvio, secondo te tua madre sarà felice di sapere che hai fatto sesso con uno qualsiasi? Bisogna far finta di essere fidanzati." Mi spiega.

"Mark. Sei un genio."

"Lo so." Sorride lui.


Spazio autrice.

Hey Cheers! Anche le 300 visualizzazioni superate! Visto che bel capitolo che vi ho portato? Oggi mi sento particolarmente soddisfatta e quindi per il prossimo capitolo solo 3 stelline. Domandina:

- Cosa ordinate di solito al bar?

Bye Bye <3


Aiuto! Sono diventata una cheerleader!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora