12.

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"Hey Cristelmann!"

"Ciao Edward!"

"Abbiamo storia americana insieme oggi?" Mi chiede. Arriccio le labbra.

"Sì, abbiamo storia americana alla quinta." Rispondo.

"Oh perfetto io ti devo chiedere una cosa, ti invio un messaggio quando sono per i corridoi." Mi saluta e va via. Edward è neutro. Non è come Spencer, non è come Mark. Non parlo da molto con Mark. Mi manca parlare con lui ma mi rendo conto di aver commesso un errore lunedì scorso. Credo che oggi la prof. porti i risultati del test. Spencer deve pregare che io abbia preso almeno una B o me la pagherà cara. Sbuffo. Intravedo Smith per i corridoi. Facile, ci siamo solo io e lei. E infatti mi chiedo perché una come lei stia saltando un'ora di lezione. Io ho filosofia e non mi andava. Anche gli altri sono in palestra, non sono proprio delle cime nello studio. Infilo le mani nelle tasche della mia gonna e mi avvio verso la ragazza. Sta piangendo.

"Smith. Perché frigni?" Le chiedo.

"Ti prego Danny, abbi pietà di me. Non posso proprio sopportarti oggi." Mi risponde.

"Volevo solo essere gentile!" Sbuffo.

"GENTILE? TU? Tu non puoi capire cosa si provi ad essere la sfigata che viene presa per il culo dalla mattina alla sera. Tu sei una Cheer, sei perfetta. E sei la prima che gode nel vedermi debole." La ribellione di Smith mi prende alla sprovvista. Non posso dirle che la capisco perfettamente perché sospetterebbe ma forse potrei consolarla.

"Smith." La richiamo.

"Qual è il tuo nome?"

"Amanda Smith." Mi risponde. Annuisco.

"Hai un bel nome Amanda."

"Grazie Danny. Qual è il tuo nome intero invece?" Mi chiede.

"Hey non siamo improvvisamente amiche del cuore. Calmati." Le dico.

"Scusami." Sussurra lei.

"Ti va un caffè?" Le chiedo sorridendole.

"Sì Danny." Mi avvio verso la sala professori.

"Danny noi non possiamo entrare nella sala professori." Mi dice spaventata.

"La preside mi vuole bene." Dico semplicemente. Entro e prendiamo i due caffè per poi uscire nel giardino posteriore del cortile della scuola.

"Allora Amy, cos'è successo perché tu abbia saltato un'ora scolastica?" Le chiedo.

"La quotidianità che non posso più sopportare." Mi dice.

"Chi è che ti sfotte tanto da ridurti così?"

"Tutti si sentono in diritto di trattarmi come una merda, anche i secchioni ormai. Sono in questa scuola da tre anni e tu da due mesi e senza conoscermi anche tu pretendi i miei compiti." Mi spiazza. Come sono potuta passare da preda a predatore? Come ho fatto a non accorgermi del male che causavo.

"Io non me ne rendo conto Amy."

"È ovvio. Vedi che tutti lo fanno e lo fai anche tu." Mi dice.

"Ma sei sempre stata derisa?"

"Alle medie ero la migliore amica di Megan, non so se sai a chi mi riferisco."

"Megan, quella che è morta?"

"Non è la morta. È Megan Bennet." Dice infastidita.

"Comunque eravamo migliori amiche poi arrivate al liceo lei era subito diventata popolare mentre io no, ero una semplice ragazza. Megan era sempre più in declino ed io andai da lei per dirle che stava esagerando e che mi aveva messa da parte come un giocattolo vecchio. Che io non ero più nulla per lei. Queste parole le diedero molto fastidio tanto che il giorno dopo la scuola era intasata di volantini con una fotocopia del mio diario segreto in cui c'era scritto che ero perdutamente innamorata di Matt Torey, il gemello di Jess. Da quel giorno iniziai a disprezzare la Megan che era diventata anche perché tutti mi prendevano in giro e lo fanno ancora. Io invece l'ho sempre difesa, anche dopo quel suo colpo basso continuavo a volerle bene e non ho mai capito perché non riuscissi ad odiarla. Volevo veramente proteggerla io." Amanda finisce il suo racconto in lacrime ed io mi rendo conto di quanto sia forte questa ragazza.

"Io, posso fare qualcosa per te Amanda?" Le chiedo.

"Non essere impietosita da me. Veramente Danny, non voglio che tu pensi che ti abbia detto tutto questo per desiderare pietà. Ora ho fisica, vado." La ragazza si alza e va nella classe. La fisso che va via per poi alzarmi anche io e andare nella mia classe di spagnolo. Sono fortunatamente in orario.

"Ragazzi, oggi ho portato i risultati del test." Esclama. Sistema la cartella ed estrae una bustina office con i test. Passa per i banchi e distribuisce i fogli.

"Cristelmann." Mi chiama sorridendo. Osservo il test. Una A. Ho preso il massimo.

"Non ci siamo Harris. Una C." Dice poi a Spencer. Sono confusa e inizio a fissarlo poi si gira verso di me e mi fa un occhiolino.

Chi lo capisce è bravo.


Spazio Autrice.

Heylà Cheers. Abbiamo scoperto qualcosa sulla Smith che non ci aspettavamo! E cosa dovrà mai dire il giocatore Edward alla nostra Danny? Lo scopriremo raggiunte le 4 stelline.

- Cosa avreste fatto al posto di Danny con la Smith?

Bye Bye <3


Aiuto! Sono diventata una cheerleader!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora