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"Allora Edward, cos'hai da dirmi?" Dico finalmente al ragazzo.

"Organizziamo un viaggio a Las Vegas, ci stai?" Mi chiede.

***

"Io non lo so Ed, dovrei chiedere ai miei e poi Ryan..."

"Ryan viene con noi, non preoccuparti. Ti aggiungiamo nel gruppo Whatsapp così potrai avere un po' di dettagli in più per chiedere ai tuoi."

"Okay, ti faccio sapere. Adesso ho l'ultima lezione, poi vado a casa e chiedo."

"Se vuoi posso accompagnarti io." Dice Marika.

"Ehm... okay."

"Ah ragazzi, io per un mese non posso fare nulla in realtà." Dico ricordandomi della promessa fatta a Mark.

"Non ti preoccupare, faremo tutto per le vacanze di Natale e siamo ancora ad inizio Novembre." Mi rassicura Nouveau.

"Ma se verrà anche il resto del gruppo perché non ne abbiamo parlato in mensa?"

"Perché ci sarebbe stato Mark a rompere i coglioni." Dice Ed.

"Quel cazzone sembra voglia farsi prete, non si rilassa mai!" Ridacchia Josh.

"Ciao, mi chiamo Mark Anderson e sono il cocco dei miei." Lo prende in giro Madison.

"Ma non è vostro amico?" Chiedo stranita.

"Fa parte della squadra di football ed è bello quindi è nel gruppo ma nessuno di noi ci ha mai legato veramente." Mi spiega Gabriel.

"Beh è ovvio, quel ragazzo non sa come divertirsi! Non si è ma fumato una canna, non va oltre la birra e se si fa una ragazza alla settimana è tanto!" Esclama Jack.

"Comunque io torno dentro, ho una fame..." Dico infastidita dai commenti dei ragazzi.

"Okay facci sapere Danny." Mi reco in sala mensa e vado dalla cuoca che mi ha naturalmente lasciato un po' di pizza da parte. Vado al tavolo e saluto Mark.

"Ciao Giò!" Mi saluta il ragazzo.

"Giò?"

"Ho scoperto che il tuo secondo nome è Gioia..." Dice ridacchiando.

"Oh avanti Mark!" Strillo infastidita.

"Guarda che è un bel nome."

"Non lo so, mi chiamano tutti Danny..." Dico per poi addentare un pezzo della mia Pepperoni Pizza.

"Appunto per questo! Devo distinguermi! E quindi ti chiamo Giò."

"Eri già distinto, sei l'unico a chiamarmi Dan e non Danny."

"Ti sbagli, sono l'unico a chiamarti Giò." Mi sorride. Mark è un ragazzo magnifico.

"Mark dopo puoi accompagnarmi a casa?"

"Ma certo Giò."

"Grazie." Avviso Marika che non usufruirò del suo passaggio e lei mi dice che è tutto okay.

La campanella ci ricorda che abbiamo l'ultima ora scolastica che per me è educazione fisica. Indosso la divisa da Cheers e mi reco in palestra. In realtà chi fa parte delle squadre sportive non fa educazione fisica ma si riunisce in gruppetti a parte con i coach e fa allenamento. La Gamet sembra più incazzata del solito oggi. Ho scoperto che suo figlio che adesso dovrebbe avere la nostra stessa età è morto due anni fa per la leucemia.

"Ragazze oggi allenatevi a piacere, non sono in vena." Dice accendendosi una sigaretta. Tutte la guardano comprensive ed io mi avvicino a Jess.

"Sai cos'è successo?" le chiedo.

"Sai il figlio di cui ti ho parlato? Oggi è l'anniversario della sua scomparsa." Mi sussurra. Non posso fare a meno di essere dispiaciuta come Jess.

Era da questi piccoli particolari che capivo di essere diversa dalle altre Cheers, tranne Jess. Anche Jess si era ritrovata in quella situazione senza volerlo veramente perché era la sorella di Ryan. Eravamo diverse perché eravamo rimaste lì a fare qualche esercizio di riscaldamento mentre le altre avevano solo approfittato del momento di fragilità della Gamet mettendosi lo smalto o parlando al cellulare.

La sorella Melodin ci aveva raggiunte nelle sue Jimmy Choo e con la borsa di Armani seguita da Catherine e Kassy.

"Oggi è l'anniversario del figlio della prof." Sussurra Catherine.

"Si dice che voglia un altro figlio con il marito." Aggiunge Kassy.

"Finitela, ce ne fottiamo della vita della prof. piuttosto tesori oggi andiamo a fare shopping tutte insieme, offro io. Dopo vi aggiungo sul gruppo di Whatsapp." Dice Melodin. Avrò troppi gruppi oggi.

La campanella suona ed io raggiungo Mark nell' altro campo per poi andare alla sua macchina così che mi accompagni a casa. Arrivati a destinazione lo saluto ed entro in casa.

"Mamma!!!" Grido per richiamarla.

"Ho visto la macchina di Mark, ti ha accompagnata lui?" Mi chiede mamma. Annuisco.

"Senti con i miei amici, per le vacanze di Natale vorremmo andare a Las Vegas, tanto ormai è qui vicino!" La prego.

"Ma Danny! A Natale tornerà tuo fratello! Aspetti tuo fratello ogni volta!" Mi dice.

"Oddio mamma! La prima vacanza con gli amici! Ci pensi?" Continuo ignorandola.

"Danny..."

"Sarà magnifico e tu ti sentirai un'ottima mamma per avermi fatta felice." Tocco il tasto debole e lei sbuffa.

"Va bene, va bene ma dovremo chiedere anche a tuo padre quando tornerà!" Mi dice.

"Oh papà è già partito per Beavercreek?" Beavercreek è la città in cui abitavamo prima in Ohio e dove sono ancora Allen e e Josephine.

"Sì, ha preso un aereo questa mattina." Conferma.

Salgo in camera e prendo il mio smartphone per chiamare Allen.

"Hey Al."

"Ciao Gioia."

"Senti Al... Papà è già arrivato lì a Beavercreek?"

"Ah doveva venire qui?"

"Sì, insomma sei tu che ti sei messo nei guai." Ridacchio.

"Giò, cosa stai dicendo?" Ecco perché non voglio che Mark, mi chiami così. Solo Josephine e Allen lo fanno.

"Aspetta provo a chiedere a mia madre." Dice il ragazzo. Aspetto pazientemente e nervosa.

"No Giò, mamma conferma. Tuo padre non doveva affatto venire qui."

"E dov'è andato allora?"

"Non ne ho idea Giò, mi dispiace." Dice.

"Oh okay, ciao Allen."

"Ciao Giò." La telefonata viene conclusa e non mi rendo conto di star già piangendo.


Spazio Autrice.

Odiatemi pure Cheers ma ricordate che il lupo perde il pelo ma non il vizio, vediamo se capite a cosa mi riferisco.

- Avete mai fatto un viaggio con amici? Senza genitori intendo.

Prossimo capitolo a 4 stelline e 15 visualizzazioni.

Bye Bye <3

Aiuto! Sono diventata una cheerleader!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora