Celeste guardò l'orologio in sala. Erano gia le 8:48, pensò che era meglio uscire con la bicicletta, in fin dei conti aveva promesso a John che sarebbe andata a fare colazione al bar. Uscì di casa e scese velocemente la tromba delle scale, poi la scala esterna semideserta del palazzo. Andò di corsa verso il bar con il petto che scoppiava. I tavolini erano tutti occupati da clienti sconosciuti, il suono del loro vociare mentre lasciava la bici nella rastrelleria davanti al bar. Non trovò posto fuori, pensò quindi di sedersi al bancone. Entrò nell'oscurità del bar, e salutò Ben con la mano che stava bevendo un caffè ed ovviamente a John, impegnato ad asciugare una montagna di tazzine.
John la salutò con cordialità accennando un sorriso, e sussurrando un 'arrivo subito'. Ordinò un cappuccino alla ricerca di un pò di risveglio.
<<Buongiorno. Come va' stamattina?>> chiese John.
<<Buongiorno. Bene, tu?>>
<<La solita vitaccia.>>Squillò il telefonino di Celeste, e lei puntualmente rispose.
<<Pronto?>> <<ciao!!>> <<Ma davvero?!>> <<Oh, grazie mille per l'informazione>> <<Certamente! Dai, ti aspetto qui al bar difronte casa mia>> <<Nono, ho già cominciato, ma ne posso prendere un altro>> <<perfetto. A tra poco allora.>> <<Ciao.>> e richiuse la chiamata.<<Il professore non viene, per cui non ho lezione.>> spiegò Celeste dopo aver visto lo sguardo interrogativo di lui.
<<Quindi ipotizzo venga anche lei qui, giusto?>>
<<Esattamente. Ti tocca lavorare, mio caro.>>
<<Peccato che venga pagato ad ora e non a cliente. Sarei ricco solo con la mattina, guarda>> ed entrambi risero.
<<Comunque>> proseguì John <<questa sera sono a lavoro, ma pomeriggio sono libero. Ti andrebbe di uscire?>>
<<Per andare dove?>>
<<Una sorpresa.>>
<<Dovrei preoccuparmi?>>
<<Sì, dovrai prepararti per un bel pomeriggio e preoccuparti di non morire di felicità e serenità>>
<<E tutta questa sicurezza da dove ti esce? Rispetto a ieri sera..>> facendo un'espressione da finta delusa.
<<Eh..Ieri sera c'è stato un blackout totale. Però alla fine c'è stato.>>
<<Ma solo perché io ho fatto il primo passo. Se noi donne aspettiamo voi uomini, possiamo diventare vecchie che voi il primo passo non lo fate mai. Non a caso il primo passo ha come articolo il genere maschile, per cui siete voi a doverlo fare!!>>
<<E da dove esce questa teoria?!>> divertito John da tale perla di saggezza.
<<È la verità.>> elargì divertita anche lei.Entrò l'amica di Celeste nel bar. Quest'ultima si alzò dalla sedia per andarle incontro. Tornando passarono alle presentazioni tra Luana, l'amica e John. Ordinarono due cappuccini e si sedettero entrambe al bancone.
<<Sicché, mentre ero in attesa del professore con Letizia e Kat, è arrivato l'assistente del professore, quello bello, capito? Vabbè, ci ha informato che il professore aveva un impegno e che quindi non sarebbe venuto.>> spiegò Luana
<<Che cavolo!! Poteva avvisare prima!>> continuò Celeste.
<<Ma infatti. Avrei preferito dormire, guarda!>>Sorseggiarono il cappuccino mentre parlavano del più e del meno, e pensare che era ancora mattina presto.
"Chissà da dove la prendono questa energia la mattina presto" pensò Jack<<Che hai da fare pomeriggio?>> chiese Luana a Celeste.
<<Esco con John, perché?>> rispose Celeste
<<Andavamo tutte al centro commerciale. Ma quindi state insieme?>>
<<Non saprei definirlo bene, se vuoi la verità.>>
<<Allora lo chiedo a lui.>>Si sentì aprire la porta del bar, ed entrambe videro la faccia attonita di lui. Dietro di loro sentirono un
<<Ciao John.>> con un tono femminile.
<<Che ci fai qui, Viola?>>
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AMORE IRREALE
RomanceLei studentessa universitaria in grafica, lui barista del bar sotto casa di lei. Attrazione sin da subito, si piacciono e dopo qualche tempo si frequentano. Problemi di vita, di studio e lavorativi provano a rovinare il loro percorso. Ma basterà l'a...