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Arrivò un medico, e lo trovò con gli aperti. Prese la sua cartella clinica, e dopo alcuni test, poté dare un'analisi completa.
<<Signore, lei in seguito al suo incidente, ha riportato un trauma cranico. Una scheggia le ha perforato la tempia e l'impatto che ha avuto sia con il finestrino che con l'airbag hanno provocato un danno al cervello che l'ha portata al coma. Ora il suo stato di incoscienza è terminato, tuttavia è opportuno che lei rimanga qui per recuperare dai problemi motori. Non sarà facile, ma noi faremo del nostro meglio. Ovviamente lei dovrà metterci impegno, volontà per riuscirci. Questo è un processo molto lungo che dà dei risultati lenti, ma è essenziale affinché lei possa tornare a vivere al meglio la sua quotidianità. Il nostro scopo è quello di recuperare il maggior livello di autonomia possibile. Dunque si sottoporrà a fisioterapia affinché possa recuperare le attività motorie e gestuali. Poi logoterapia per farla riprendere a parlare. Inoltre, farà anche riabilitazione neurologica affinché lei superi le difficoltà cognitive e comportamentali. Ora pensi solo a riposarsi. Ripasserò domani per vedere se tutto procede bene.>> disse alla fine il medico. Sistemò la cartella clinica ed uscì dalla stanza.
A John aspettava un lungo periodo di riabilitazione.
<<Io sarò con te. Ti aiuterò, John.>> disse Celeste.


Nei mesi successivi John si trovava ancora in ospedale, mostrando tuttavia enormi progressi. I primi tempi non furono facili: la facoltà di parlare, camminare, muoversi e gesticolare era a dir poco carente. Era tornato un bambino.
Con l'aiuto di Celeste, però, oltre alla aua volontà e al fisioterapista, era riuscito a migliorare. Migliorò così tanto che convinse il medico a dimetterlo, seppure con le giuste precauzioni.
Ben stava arrivando con la macchina, mentre Celeste stava preparando la sua valigia. Ora si trovava sulla sedia a rotelle, ma comunque il fisioterapista sarebbe andato a casa sua per un'ora al giorno per aiutarlo a camminare. Non doveva assolutamente provarci da solo, era controproducente fare gli eroi nella sua situazione. Ora erano altri cinque mesi, cinque lunghi mesi di duro sacrificio prima di definirsi completamente guarito.

AMORE IRREALEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora