...Era di Sophy. Inconfondibile, bella, radiosa. Corse fino ad addentarsi meglio nel pieno della luce bianca e la vide. La sua sorellina si trovava proprio davanti a lui, la sua Sophy. Corse ad abbracciarla, con le lacrime agli occhi, e lei ricambiò. Quell'abbraccio che mancava da troppo tempo. Finalmente si erano ritrovati, ma lei era morta.
<<Ma tu sei..quindi anch'io sono...>> provò a dire John, pensando ad alta voce.
<<No fratellone. Non sei morto, ma mi hai fatto prendere uno spavento!!>>
<<Aspetta, tu come fai..>> provò nuovamente a parlare John.
<<Come faccio a sapere del tuo incidente? Io ti osservo John, è il mio modo per esserti vicina..>> disse la sorella.
<<Ma allora io..>>
<<Sei in coma John e puoi ancora svegliarti.>>
<<No, non voglio. Ora che ti ho ritrovata, non voglio perderti di nuovo. Non mi voglio svegliare!>> trovando la forza di parlare.
<<Ma tu hai Celeste ora, John. Svegliati per lei.>> disse lei sedendosi su una panchina e lui fece altrettanto, sedendosi al suo fianco.
<<Celeste non c'è più. Ricordo di averla chiamata e lei non mi rispose, prima di fare l'incidente. Ormai non ho più nessuno. I nostri genitori mi hanno abbandonato, Celeste non c'è più. Ora che ti ho ritrovata, perché dovrei svegliarmi?>>
<<Perché Celeste è al tuo fianco, e lo sai che ti sta parlando? Ti sta dicendo che ti ama. Come puoi vedere, non ti ha abbandonato. Non sei solo, torna da lei.>>
<<Lo sai che non posso, Sophy.. Non ti voglio perdere! Ti ho già persa una volta, non voglio che riaccada! Io ti penso sempre. Rivoglio con me la tua perfezione, mi manca il viverti intensamente, e se dovessi perderti ancora, potrei crollare, frantumarmi in triliardi di pezzi spazzabili via come sabbia al vento. Basti tu, ovunque, per dare un senso a tutti i posti. Non ho mai smesso di pensarti, sorellina. La mia esistenza ha un senso solo grazie a te. Il solo pensarti mi ha salvato più volte di quanto credi. Voglio tornare al tuo fianco, e per farlo mi basta solo non svegliarmi.>>
<<La vita, fratellone, è come la danza. Sai? La vita è una danza dalla quale, però, non puoi scegliere di fermarti. La danza, come la vita, ti darà - inevitabilmente - dolori e fatiche: comporterà rimanere, sacrifici e difficoltà. Ti deluderà a volte, quando non riuscirai a fare un passo, o quando non riceverai quel posto all'interno della coreografia che ti aspettavi; così come ti deluderà la vita, quando le cose non andranno come speravi, quando,pur avendo messo tutto il tuo cuore in qualcosa, questa non si realizzerà. Così nella danza, come nella vita, hai bisogno di un pò di fortuna: sì, sono necessarie delle qualità fisiche, coordinazione, elasticità..ma la voglia di fare arriva dove il talento non può. Chi si impegna, chi ha forza di volontà, passione, dedizione e perseveranza arriva più in là di chi ha grandi doti naturali. E così è nella vita. Ci sarà sempre qualcuno più fortunato, più bravo, ma a raggiungere i veri risultati è soltanto chi non si arrende e lavora sempre col cuore. Nella danza, come nella vita, bisogna anche imparare a lasciarsi andare; se ti concentri troppo sui passi, se pensi solo a non sbagliare ti perdi la musica, perdi il tempo. Devi abbandonarti al suono e lasciarti guidare da questo; e così, nella vita - a volte - è necessario smettere di pensare, fermare la testa e lasciare libero il cuore, lasciarsi andare e vivere. Lo sai perché ogni sala di danza è piena di specchi? Non certo per esaltare la vanità dei danzatori, ma perché nella danza - come nella vita - è necessario imparare a conoscersi, guardarsi, accettarsi in ogni cosa che ci caratterizza, cercando ogni giorno di diventare migliori, non degli altri ma di noi stessi. Perché poi quando sali su quel palco e parte la tua canzone, dimentichi tutti i dolori, tutti i sacrifici, tutte le delusioni, tutte le ore passate a perfezionare il dettaglio, e pensi solo ad essere felice. Capisci dove voglio arrivare John?>>
<<No, Sophy.>> disse John scuotendo il capo.
<<Voglio farti capire che nella vita, così come nella danza, ogni ferita, ogni sofferenza e rinuncia, nel momento in cui riesci a veder realizzato ciò per cui hai lottato, svanisce nel nulla. Voglio dirti di vivere John, e lottare. Lotta per me, ma fallo soprattutto per te. Lotta per il tuo sogno!>>
In lontananza si sentì un treno, con il suo inconfondibile fischio e rumore delle ruote sulle ruote.
<<Non voglio tornare dall'altra parte del mondo e allontanarmi di nuovo da te. Ho voglia di vivere altri momenti con te, quelli che Dio mi ha tolto. Era troppo presto per prenderti con sé. Ed ora la mia speranza di averti, di rivederti ancora è qui. Tu sei qui. È passato così tanto tempo, ed ora ecco il momento giusto. Questa è l'opportunità che tanto ho desiderato. Non mi importa nulla di scrivere, se non ho te al mio fianco.>>
<<No, John. Ti prego, sali su quel treno! Non pensare a me!>>
<<Sai Sophy, c'è chi dice che i treni passano una volta sola e che ogni lasciata è persa; io di treni ne ho persi, così come ho perso te. Ed ora sono qui, seduto su una panchina di una vecchia stazione, e sta arrivando un treno. Ma io non voglio prenderlo, voglio perdere anche questo.>>
<<John, io me ne sono andata ma non mi hai mai perso, non ti ho mai lasciato. Sono sempre stata nel tuo cuore. Se mi vuoi ritrovare, sai dove cercarmi. Ma non qui, non ancora. Sali su quel treno, torna da lei. Ha bisogno di te e tu di lei. Io il posto accanto a me te lo sto conservando e continuerò a farlo, ma non voglio che tu mi raggiunga ora. Vivi per me. Vivi per te stesso! Vivi quante più emozioni puoi, realizza i tuoi sogni! Quando avrai vissuto pienamente, quando Dio lo riterrà opportuno, allora ci rincontreremo e mi racconterai le tue emozioni sulle tue esperienze. Ma ti prego John, sali su quel treno. Vivi!>> disse l'ultima parola e lo abbracciò prima di svanire nel nulla.
Il treno si fermò proprio davanti a John, rimasto ormai solo. La porta si aprì, mentre il treno diede un altro fischio. Voleva davvero salirci su quel treno? Da un lato doveva scegliere se raggiungere la sua amata sorellina che la vita gli aveva troppo presto rubato; dall'altra era scegliere Celeste, vivere con lei l'amore che li univa. Aveva ragione Sophy: lui aveva bisogno di lei per essere felice, ma aveva bisogno anche della sua sorellina. Sentì l'ultimo fischio del treno. Era giunto alla fine. Ora doveva solo scegliere: salire o rimanere sulla panchina. Era scegliere tra Celeste e il suo sogno o rimanere lì. Era scegliere se vivere o morire.
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AMORE IRREALE
RomanceLei studentessa universitaria in grafica, lui barista del bar sotto casa di lei. Attrazione sin da subito, si piacciono e dopo qualche tempo si frequentano. Problemi di vita, di studio e lavorativi provano a rovinare il loro percorso. Ma basterà l'a...