Uno

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Usciamo dall'aeroporto ed è lì che iniziamo a perdere il fiato. Uno spettacolo davvero stupendo, bellissimo ed emozionante.

Davvero unica come città. E il fatto che è quasi sera, rende ancora più bello il paesaggio. Tutti i palazzi e i grattacieli che sono illuminati come da migliaia di piccole lucciole.

Chiudo gli occhi per un istante ed immagino come sarebbe bello viverci per davvero. Resterò qui per tutto il prossimo anno, per continuare gli studi.

Sono pronta per organizzare il mio futuro. Troverò giusto un lavoro part time che mi permetta di comperare le cose di cui ho maggiormente bisogno.

Appena finisco di sistemare la roba da dentro la mia valigia al cassetto, mi siedo un attimo sul letto mentre guardo le mie due coinquiline continuare a sistemare i propri guardaroba.

Mi continuano però a tormentare quegli occhi color ghiaccio. Mi sembravano così spenti e tristi. Vuoti nonostante fossero tanto belli.

"Scusate, vado a prendere una boccata d'aria... Ho voglia di camminare e vedere un po' la città di sera" "È buio Ally. Sicura di non volere la nostra compagnia?" "Sicura!" Esclamo convinta per poi infilare le mani nelle tasche della mia felpa e uscire senza aggiungere nulla.

Così inizio a camminare. Niente direzione, niente meta. Niente. Sto solo camminando.
Mi fermo in un piccolo parco e mi siedo su un altalena.

Guardo da lontano un gruppetto di bimbi che giocano felici su uno scivolo tutti insieme. Mi viene da sorridere e penso a quando da piccoli  bastava un "Ciao, vuoi essere il mio migliore amico?" E un attimo dopo lo si era già l'uno dell'altro.

Invece io, Grace e Becky siamo crescite insieme, ma siamo state tutte e tre a decidere che la nostra amicizia non sarebbe rimasta solo un bel ricordo. È grazie a loro, alla loro costante vicinanza, che sono la persona che sono ora.

Inizio a dondolarmi, ma anche solo quel piccolo slancio mi fa salire la voglia di spingermi in alto, sempre più in alto. Il vento che sbatte sul mio viso e che mi smuove i capelli, mi fa risalire una tremenda gioia. Ma pian piano ritorno a dondolarmi appena con il piede.

Vorrei tornare la bimba che ero prima, tornare spensierata e gioiosa, quando non mi importava di quello che pensavano gli altri di me.

Fatto sta che quello che vorrei è solo tornare indietro nel tempo per rivivere i momenti che a quel tempo ho trascurato, forse anche troppo.

Un ragazzo si siede vicino a me mentre tutto il resto intorno è buio.
"Ciao" sento pronunciare al ragazzo.
"Ciao"

"Come mai sei sola? È buio pesto e di solito le ragazze normali non escono di sera"
"Allora vuol dire che non sono normale" rispondo divertita.

"Come vuoi" dice sorridendo
"Sai... Avevo solo bisogno di prendere una boccata d'aria"
"Già... Conosco quella sensazione. Mi viene spesso" si gira guardandomi per la prima volta con i suoi occhi stupendi color nocciola, il ciuffo ben pettinato all'insù e la mandibola leggermente spostata in avanti.

Devo ammettere che è davvero un bel ragazzo!
Mentre mi guarda mi blocco un istante, ma subito dopo riabbasso lo sguardo.

"E tu invece? Perché sei tutto solo nel buio su un altalena a parlare con una ragazza che non hai mai visto in vita tua?"

"E chi ti dice che non ti ho mai vista. Anzi, hai un viso familiare"
"Lo so perché sono arrivata oggi" dico ridacchiando.
"Ah bene..." Risponde.

"...Comunque sono uscito per lo stesso tuo motivo. Fare una passeggiata e prendere un po' d'aria non fa mai male"
"Già" rispondo per poi ricominciare a giocherellare con il mio braccialetto.

"Bel bracciale!" Afferma dopo qualche istante
"Grazie. Ne sono molto attaccata. Me lo ha regalato mia madre, ecco perché mi ostino a tenerlo al polso"

"Buono a sapersi. È rassicurante sapere che ci sono persone che almeno hanno un buon rapporto con i genitori" esclama con voce quasi impercettibile.

"Porca miseria, è tardi..." Dico guardando l'ora sul telefono. Le 21:04 di sera "... Grace e Becky mi uccideranno!"

"Ti accompagno a casa io" interviene il ragazzo al mio fianco. Mi alzo dall'altalena e lui continua "ci sono molti maniaci in questa città, e con me al tuo fianco non dovrai temere" dice a mó di eroe.

"Grazie SUPERMAN ma posso tornare anche a casa da sola. E poi chi mi dice che non sia tu un maniaco" concludo scoppiando in una fragorosa risata.

"Insisto" risponde con le mani nelle tasche dei pantaloni facendo spallucce e mettendo fine alle mie lamentele.
"Uff... D'accordo".

Mentre camminiamo la prima cosa che facciamo per conoscerci meglio è ovviamente presentarci come si deve.

"Piacere io sono Cameron, per gli amici Cam. Quindi puoi benissimo chiamarmi così" porgendomi la mano che subito dopo afferro "Piacere io sono Allyson" "beh allora... Sei venuta qui da poco con due tue amiche ad abitare... Per sempre?" Chiede curioso.

"No, solo per un anno" rispondo sorridendo.
"Ok... Quindi sei venuta qui ad abitare per un anno con delle tue amiche, vai in giro di sera, porti un braccialetto di tua madre e... Non vuoi essere accompagnata a casa dagli altri. Ecco quello che so di te".

"Esatto, non sono una ragazza molto interessante"
"Ahah" ridacchia lui "invece il fatto che tu vada da sola in giro di notte è parecchio interessante".

"Bhe... Diciamo di si" sorrido. "Invece tu? Raccontami di te, della tua famiglia... Io non ho un padre, e mi piacerebbe sapere quanto è bello averlo!"

"Non lo definirei proprio bello..."dice grattandosi la nuca "Io e mio padre non siamo mai andati d'accordo"
"È perché?"

Quasi rimango delusa da questa sua affermazione. Quando si ha una cosa è difficile immaginarci senza di essa. Probabilmente è talmente abituato ad avere un padre, che non si accorge quanto sarebbe brutta la vita senza.

Pensare ogni santo giorno al fatto che ti abbia lasciata e che forse avresti dovuto fare tu qualcosa per lui, invece non hai potuto perché eri solo una stupida e ingenua bimba.

"Ogni volta che litighiamo (ovvero quasi sempre) lui crede di risolvere i problemi con questi" e tira fuori dal suo jeans un mazzetto di banconote.

"Non sa fare il padre ecco tutto".
"Oh..." Rispondo non sapendo cos'altro aggiungere. "Eccomi a casa, grazie per avermi accompagnata. Mi ha fatto davvero molto piacere conoscerti!"

"Piacere mio Ally. Ora vado, ci si vede in giro" conclude per poi farmi un occhiolino. "Notte Cam" dico ridendo. "Notte!" e si allontana come un lupo solitario.
Sono stata davvero contenta di averlo conosciuto. Ora la mia giornata si è alleviata. Mi sento davvero soddisfatta di aver fatto questa nuova amicizia.

Appena entro in casa, subito mi ritrovo Grace e Becky davanti che mi guardano preoccupate. "Che c'è?" "Sono le 21:40 ecco cosa c'è. Eravamo in pensiero per te" risponde Grace arrabbiata.

"Tranquille. Sto bene, vedete? Mentre camminavo ho perso la cognizione del tempo... Tutto qui" finisco per poi andarmene in camera per mettermi il pigiama. Così tiro fuori il diario e iniziò a scrivere.

Voglio ricordare tutto di questo primo giorno a Los Angeles, iniziando dagli occhi color ghiaccio e finendo con Cameron.

Metto play alla mia canzone preferita (Hall of fame) l'unica che riesce a darmi la forza necessaria per affrontare qualsiasi problema o difficoltà, che anche dopo una brutta giornata riesce a farmi sorridere.
E inizio a scrivere...
"Caro diario..."

Spazio autrice
Ciaooo! Sono tanto contenta di aver iniziato questa storia. Mi auguro che la leggiate tutta. Lo spero davvero tanto. Grazie.
Ci vediamo al prossimo aggiornamento (ovvero venerdì)❤
Noemi

Ps. Passate a leggere la storia di Ale_forever03 "Cure & Pain" ve la consiglio.

Let's go underwater (Blake Gray)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora