Nove

236 23 0
                                    

(ALAN WALKER- Faded/ ONE DIRECTION- They don't know about us)

Ed ora sono qui, con le labbra di Hunter sulle mie e con la strana espressione che perseguita il mio volto: stupore/rabbia.

Gli tiro uno schiaffo sulla guancia che subito si arrossisce. Sono veramente arrabbiata. Non doveva farlo. Non era quello che volevo.

Il suo volto diventa immediatamente rosso per la vergogna. Devo ammettere però che mi fa pena. Il mio sguardo cosí si ammorbidisce immediatamente.

Lui mi guarda. Io lo guardo. Altri pochi istanti cosí, lui triste per il suo amore non corrisposto, io per farlo sentire cosí.

Il pugno che stringevo nella mano si ammorbidisce e faccio un passo verso di lui, visto il modo con cui prima me ne ero allontanata.

"Scusa Hunter ma... Io... Ecco io non..."
"Non mi devi dare alcuna spiegazione Ally... Non devi! Scusa..." dice portandosi una mano sulla guancia che poco prima avevo schiaffeggiato.

Dopodichè si gira lentamente e comincia a camminare, fin quando la sua figura non sparisce nella notte.

Ho davvero tanta voglia di piangere. Non so se riuscirò a trattenere le lacrime. Infatti, senza neanche rendermene conto, iniziano a rigarmi il viso.

Prima una, poi due, poi tre, quattro, cinque... Fino a diventare un vero e proprio pianto seguito da singhiozzi continui.

Porto le mani sulla bocca e lentamente mi appoggio al muro della casa. Mi lascio scivolare sul muro fin quando non tocco terra.

Perché sbaglio sempre tutto? Perché faccio sempre soffrire gli altri?

Voglio tornare a casa, dal momento che mi trovo ancora alla festa. Immediatamente ricordo quello che è successo poco prima che Hunter mi baciasse.

Flashback
Potrei passare tutto il tempo così, a lanciarmi occhiate e sorrisi con Blake da cui sono attratta in maniera incredibile. C'è così tanta sintonia tra noi. Ogni volta che mi guarda, mi sembra di essere in paradiso.
Ma... Sia chiaro, io amo Shawn.
Comunque una delle cose che non mi spiego è cosa ci faceva all'aereoporto. Questa festa è stata fatta per il suo ritorno qui a Los Angeles, ma ritorno da dove? Forse dovrei chiederglielo. Daltronde siamo 'amici' diciamo. Più conoscenti, ma comunque possiamo farci domande a vicenda, giusto? Almeno credo...
Ma comunque non glielo chiederò... Non sono affari miei e poi preferisco evitare eventuali figuracce come balbettii o arrossimenti (sempre che si possa dire così).
Hunter continua ad accollarsi, ma in fondo non è tanto rompiscatole. È dolce e con lui si possono fare piacevoli conversazioni. Inoltre ti ascolta veramente, e questo è bello. La gente continua ad uscire e ad entrare dalla porta di casa come se nulla fosse. "Possiamo uscire? Vorrei prendere un po' d'aria" chiedo ad Hunter che subito mi segue fuori.
È una bella serata. Non fa né troppo freddo né troppo caldo. Si sta bene e inoltre la luna è bellissima affiancata dalle miliardi di stelle che si trovano in cielo. Tira un po' di venticello, così rabbrividisco involontariamente. "Vuoi la mia giacca?" mi chiede Hunter facendo scivolare l'indumento dalle sue spalle. "No, no tienila tu, sul serio! Sto bene" e me la poggia delicatamente sulle spalle. Faccio una faccia mista fra il sorriso e il 'che cosa ti ho appena detto?', ma lui mi guarda e fa spallucce. Ci sediamo su due sedie che si trovano fuori e continuiamo a parlare, fin quando in maniera misteriosa, mi dice se vogliamo fare il giro di quella mega villa. Senza indugiare, mi alzo dalla sedia e lo seguo.
"È davvero una bella serata" dico per rompere il ghiaccio. "Già. Poi la serata diventa ancora più bella se condivisa con la persona giusta". Dopo questa affermazione rimango in silenzio. Si ferma e quindi mi fermo anch'io. "Ti senti bene?" gli chiedo pensando che si fosse fermato per un qualsiasi dolore. "No, no. È solo che... Ho assoluta urgenza di dirti una cosa". Mi appoggio al muro della casa. "Certo, dimmi" e lo guardo mentre si gratta la nuca imbarazzato. Alza lo sguardo e i suoi occhi verdi incontrano i miei. Le nostre labbra sono a pochissima distanza tra loro. Spalanco gli occhi, capendo immediatamente le sue intensioni. "Mi piaci". Inizio a blaterare qualcosa, abbassando lo sguardo e giocherellando con le mani. Senza aspettare una mia risposta, mi bacia...
Fine flashback

Una mano si poggia sul mio braccio bagnato dalla pioggia. Alzo lo sguardo e compare di fronte a me la figura di Blake, che mi guarda rassicurante sotto l'ombrello e con il cappuccio della sua felpa gialla.

Riesco a fare un mezzo sorriso. "Vieni... Ti porto a casa" mi afferra la mano e mi tira sotto l'ombrellone.

Il suo braccio mi avvolge la vita. Brividi. Oh mio dio! Ma sono troppo sconvolta per essere felice.

Mi fa entrare dalla parte della mia portiera e poi fa il giro della macchina per adagiarsi comodo sul sedile accanto.

Stringo le braccia al petto. Un po' per il freddo, un po' per la vergogna. Ho ancora il giacchetto di Hunter sulle spalle. Uff... Glielo dovrò riportare, anche se dopo questa situazione imbarazzante.

Guardo fuori dal finestrino. "Tutto bene?" mi chiede nuovamente Blake. "Non... Non lo so" "Cosa è successo?" "Nulla di importante" rispondo secca.

Non ho voglia di parlare. Voglio solo tornare a casa. "D'accordo" conclude Blake accendendo la macchina e mettendo in moto.

La pioggia scende, senza mai fermarsi. Non si vede niente. Mi giro verso Blake e lo osservo. Osservo ogni suo lineamento perfetto. Osservo come si muove e come si atteggia.

Lui invece non si è neanche accorto che lo sto guardando. Forse è meglio, perché se no credo che penserà che sono una maniaca.

Si ferma proprio davanti casa mia. Sussurro un "grazie" e scendo dalla macchina senza fiatare. Nell'isolato si sento solo lo sbattere della portiera della macchina.

"Di NIENTE!" dice scuotendo leggermente la testa e poggiando le mani sul volante.

Sta per rimettere in moto la macchina, quando ritorno indietro verso il finestrino aperto della sua macchina "Come sapevi dove abitavo?" domando con un leggero sorrisino in volto mentre lui sussulta leggermente, ma poco dopo fa un sorriso anche lui.

"Lydia" si ferma un attimo e poi ricomincia a parlare "ti avevo vista che stavi poco bene, così l'ho riferito a lei, dicendogli anche che ti avrei portato io a casa perché volevo fare un po' amicizia con te. Ecco tutto".

Mi guarda con quel suo raggiante sorriso... "Va bene... Ora hai il permesso di andare!" dico ridendo. Stacco la mano dalla portiera e subito sento di nuovo la sua voce.

"Però, non so praticamente nulla di te" sospira. "Lo so. Anch'io non so nulla di te" "Già... Magari un giorno usciamo insieme anche con Lydia, Cam, Tom e chiunque altro preferisci".

"Si, la trovo una splendida idea. Grazie!"
"Buonanotte"
"Buonanotte Blake"
"..."

(Spazio autrice)
I looove theyyy❤
Come sta andando la storia? Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti. Grazie a tuttiii.
Ci vediamo al prossimo aggiornamento... Bye
Noemi🌸

Let's go underwater (Blake Gray)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora