Io mi trovavo all'archetto, aspettando che quel ragazzo si facesse vedere. Aveva detto che sarebbe venuto, doveva venire, assolutamente, avevo bisogno di lui, di loro. Le ore passavano e non si vedeva nessuno. Stavo iniziando a disperare, d'altra parte non aveva detto che sarebbe venuto, ma che forse, solo forse, si sarebbe fatto vivo, quello giorno o addirittura quello successivo. In ogni caso, non pensavo di tornare indietro, avevo deciso che avrei frugato in ogni edificio, vicolo o strada distrutta finché qualcuno non mi avesse aiutata.
Era stato difficile uscire di casa senza che nessuno mi seguisse. Quel giorno Glenne era stata buona ed in silenzio, aveva mangiato e dormito e non aveva urlato, quindi mia madre era stata libera di occuparsi di altro. Aveva passato la mattinata a sistemare, cucinare e pulire, cosa che non era stato possibile fare fin da quando erano tornati. Aveva preparato altre conserve di pomodoro, marmellate, aveva aiutato Rodd e Marcus nell'orto; per un giorno si era dedicata alle occupazioni che un tempo erano per lei normali. Proprio quel giorno in cui io avevo bisogno che rimanesse rinchiusa in camera, così da non essere vista.
Anche Serin continuava a darmi fastidio : si doveva occupare di una puledra, una che era abbastanza facile da addestrare, così che imparasse. L'avevo scelta apposta per lui, il primo passo per diventare veramente esperto; eppure continuava a cercarmi, aveva bisogno di consigli. Ero stata una sciocca ad affidargli la puledra proprio quel giorno. In ogni caso, non so come, riuscii ad andarmene. Arrrivai tutta d'un fiato all'archetto, con il terrore di essere in ritardo, e mi misi ad aspettare. Aspettai, aspettai ed aspettai.
Poi qualcuno mi afferrò alla spalle.
<< Sei venuta. >>
<< La potresti anche smettere di afferrarmi da dietro. Inizio a stancarmi. >>
<< Ma sentila. >> disse ridendo. Mi girai a Guardarlo: sembrava tranquillo e sicuro di sé. Mi avrebbe aiutato, lo sapevo.
<< Allora.. >>
<< Allora cosa? >>
<< Mi aiutate o no? >>
<< Vai diretta al punto è!? >>
<< Non ho tempo da perdere. >>
<< Bene, perché nemmeno noi ce l'abbiamo. >> disse il vecchio che avevo incontrato la prima volta, uscendo da dietro un vicolo.<< Sappi che nessuno di noi ha intenzioni di farti da balia; se vuoi essere una di noi, devi essere completamente autosufficiente e non venire a piagnucolare da noi quando ti sbuccerai un ginocchio. >>
<< Tranquillo. Io non piango. Non ne ho il tempo. >>
<< Bene. >> disse un uomo sbucato da chissà dove. Aveva i capelli cortissimi, quasi completamente rosato, la barba lunga e una cicatrice lungo tutto il braccio.
<< Cosa sai fare? >>
<< Ma cosa sa fare secondo voi? È solo una bambina. >> disse il ragazzo.
<< So cavalcare, addestrare i puledri e so montare molto bene. Questo è quello che so già fare, ma posso imparare, qualsiasi cosa che ci possa servire. >>
<< Ci? Credi già di essere una di noi? >> rise il ragazzo.
<< Perché, non lo sono? Non sareste venuti qui altrimenti >>, dissi con aria di sfida.
<< Va bene, la ragazzina ci piace. E c'è bisogno di qualcuno per le stalle. >>
<< Dimmi una cosa, ma una famiglia non ce l'hai? >>
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I Figli del Vento ~~ Concorsiamo 2k17 ~~
FantasyLa Signora del Vento non si scompose minimante, quel bambino non era il suo. Lei sapeva, come sua madre prima di lei, quale fosse il suo destino: era nata per regnare. La regina doveva essere potente, forte, veloce, molto più di tutti gli altri, e p...