char mi serve il tuo aiuto
non ignorarmi è un'emergenza
giuro su Dio charlotte vieni nel fottuto bagno SUBITO
questa è una vera emergenza non è come l'ultima volta
Michael Clifford mi stava riempiendo di messaggi ogni dieci secondi. Stavo cercando di studiare per il mio prossimo esame, ma era impossibile considerando che sentivo l'irritante soneria del telefono. Cos'era così importante da portarlo ad intasarmi il telefono? L'ultima volta in cui aveva detto che qualcosa era un'emergenza ero stata costretta ad uscire dalla doccia (che era alla fine del corridoio) per aiutarlo ad aprire un pacchetto di Doritos. Ero abbastanza sicura che non conoscesse il significato della parola emergenza. Michael Gordon Clifford era il tipo di ragazzo che considerava tutto un'emergenza.
Dopo aver messo il mio telefono in silenzioso, lui continuò a non lasciarmi in pace. Michael non mi stava più mandando messaggi. No, mi stava chiamando ogni due secondi. Come facevo a saperlo? Anche se il mio telefono aveva solo la vibrazione potevo comunque vedere il suo nome sullo schermo. Non sapevo cosa volesse e non avevo intenzione di scoprirlo. Quando Michael chiamò per la tredicesima volta non ebbi altra scelta se non rispondere.
"Potrei star morendo, sai." Annunciò Michael quando risposi alla chiamata.
"Ed io potrei mettere giù adesso, sai." Risi sola alla mia risposta.
Ma Michael andò nel panico. "No, no, no! Non ti azzardare a farlo!"
"Che cosa vuoi da me, Clifford?" Borbottai. Sapevo che Michael era nel bagno lungo il corridoio sostenendo di avere una mostruosa emergenza, ma che tipo di emergenza si poteva avere in un bagno? Anzi, non volevo saperlo.
"Vieni in bagno adesso." Disse a bassa voce.
"E se non lo faccio?"
"Venderò le tue mutande su e-bay."
"Sei strano." Ridacchiai.
"Dimmi qualcosa che non so, piccola." Michael rise e quasi lo vidi alzare gli occhi al cielo. "Adesso vieni in bagno."
"Si signore." Risposi, mettendo giù. Avevo ancora tutti i miei libri sulla scrivania che mi supplicavano di non andare da Michael e di fare la cosa giusta. Avrei dovuto lasciar perdere il mio compagno di stanza, ma non ero così crudele.
Lo studio poteva aspettare. Afferrai le chiavi della stanza e il mio cellulare prima di uscire. C'erano molti aspetti negativi nel vivere in un dormitorio. Uno di questi era il fatto che nessuno avesse un bagno in camera. Il mio piano era pieno di ragazzi, ad eccezione mia, quindi ogni mattina dovevo svegliarmi mezz'ora prima di tutti per potermi fare la doccia e tutte le altre cose senza essere interrotta.
La porta del bagno era aperta, quindi non mi preoccupai di bussare. Aprì la porta per vedere Michael piegato sul lavandino a lavarsi i capelli. Sembrava stare bene, ma l'unica cosa che mi allarmava era il colore che ricopriva tutto il bagno. Tracce di tinta rossa andavano dal lavandino alla porta della doccia e la mia bocca si spalancò. Se fosse stata un'altra persona al mio posto, avrebbe potuto pensare che Michael era ferito e avrebbe chiamato l'ambulanza.
"Che diavolo è successo?" Chiesi senza staccare gli occhi dalla traccia di rosso sui muri e il pavimento.
"Beh, mi sto tingendo i capelli." Disse.
Mi inginocchiai per toccare il colore rosso per terra. Puzzava di candeggina, ma se Michael non avesse pulito, la ditta di pulizie avrebbe pensato che qualcuno era stato ucciso nel bagno. Michael Clifford non era capace di far male a una mosca, figuriamoci uccidere. Se c'era una cosa per cui era conosciuto, era per essere uno sciattone. "Sembra che qualcuno sia stato uccido qui, Michael." Esclamai, asciugandomi il dito sui jeans.
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Sex | m.c (traduzione italiana)
Fanfiction"Possiamo pure solo scopare." Questa storia è solo una traduzione, l'originale appartiene a lukehemmo1998. Tutti i diritti e i meriti sono riservati a lei.