Capitolo 2 -> "Yeah my shirt looks so good"

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Le lezioni erano iniziate ed ero già oppressa dal carico di lavoro. Dopo i primi giorni ero tornata in camera piangendo. Fortunatamente Michael non c'era perché si sarebbe preso gioco di me. Alle superiori erano tra i dieci studenti migliori, ma adesso ero niente. Ero circondata dalle persone più intelligenti del mondo e non ero più che una studentessa nella norma con una bella faccia e questo mi deprimeva. Non volevo confondermi tra tutti. Volevo distinguermi come avevo fatto alle superiori.

Era il mio terzo giorno di lezioni e niente stava migliorando. Avevo iniziato la giornata con microeconomia alle sette e mezzo di mattina. La lezione era finita alle nove e dopo c'era la prossima lezione, sociologia. E poi c'era statistica. La mia ultima lezione del giorno era cultura mondiale. Come potevate immaginare, il mio primo anno era stressante. Tra l'avere lezioni che ti facevano uscire i capelli bianchi, ero riuscita ad avere una vita sociale, un ragazzo e un fastidioso compagno di stanza tutto allo stesso tempo.

Tornai a casa dopo cultura mondiale e tutto quello che volevo era dormire. Sembrava fosse tutto quello che facevo ultimamente. Ogni volta, dopo le lezioni, ero fisicamente e mentalmente esausta. Anche Luke aveva tanto lavoro quindi almeno non dovevo preoccuparmi che lui pensasse che non stavo ritagliando abbastanza tempo per lui. Non avevo tempo per fare altro se non studiare e dormire. Quando non stavo studiando, ero a dormire sul letto o per terra. Avevo avuto una settimana per fare tutto quello che volevo prima dell'inizio delle lezioni, adesso era tempo di mettersi sotto e non rovinare tutto. Non volevo essere una di quelle persone che non riuscivano a gestire lo stress dell'università e che andavano via dopo un semestre. Charlotte Hasting non era una che lasciava perdere e non avrebbe mollato tutto quando le cose si sarebbero fatte davvero difficili.

Quando chiusi la porta della mia stanza la prima cosa che feci fu togliere le scarpe. Era un venerdì sera e tutti i miei amici erano sicuramente ad una pazzesca festa. Era ovvio che volessi andarci. Soprattutto per ubriacarmi e dimenticarmi momentaneamente di tutto lo stress, ma non potevo. Dovevo scrivere dodici pacine sulla storia dell'Islam che dovevo consegnare martedì. Michael non era ancora a casa, ma era una buona cosa. A lui non importava niente dei voti. Non glielo avevo mai detto, ma la cosa mi irritava. Frequentava un'università prestigiosa e non gli importava niente di completare il suo lavoro. Era pazzo o solo pigro?

Una volta scalza mi spogliai. Se c'era una cosa che dovevate sapere di me era che avevo due lati. C'ero la me in pubblico che indossava vestiti eleganti e trucco solo per attirare l'attenzione. Poi c'era la me nel privato della mia stanza. Mi toglievo tutto il trucco e mi cambiavo in qualcosa di comodo invece di una gonna o un vestito. Il mio appuntamento ideale era rimanere a casa a guardare film, senza trucco, con la tuta e i capelli legati. Non era necessariamente romantico, ma era la mia idea del perfetto appuntamento. Luke doveva ancora portarmi ad un appuntamento del genere.

Infilai le dita nei passanti dei pantaloncini di jeans, abbassandoli. La mia maglietta floreale li seguì subito, lasciandomi in intimo. Non dovevo preoccuparmi che Michael entrasse all'improvviso perché non lo vedevo molto ultimamente. Quando me ne andavo la mattina lui era nel pieno del sonno e quando tornavo non era mai qui. poteva essere a lezione oppure a fare chissà cosa con i suoi amici, se ne aveva.

Ma mi ero sbagliata. La porta si spalancò ed io ero solo in mutande e reggiseno. Michael indossava una canotta nera dei Metallica che gli andava larga sui fianchi e un paio di jeans neri. Io invece ero mezza nuda, ma a Michael sembrava non importare. L'unica cosa positiva era che il mio seno era coperto, a differenza dell'ultima volta. Ma era ancora sbagliato. Non avrebbe dovuto vedermi così perché avevo un fidanzato ed era sbagliato che lui mi guardasse in quel modo.

"Sai, ho visto molto le tue tette da quando siamo diventati coinquilini. Ma non mi lamento." Disse Michael, chiudendosi la porta alle spalle. "Comunque, vestiti. Usciamo."

Sex | m.c (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora