Capitolo 35 -> "They've all got back combs anyway"

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"Non posso crederci che mi sono lasciata convincere." Imprecai.

"E' troppo tardi per tirarsi indietro adesso." Michael ghignò.

Dopo tante suppliche, Michael Gordon Clifford era riuscito a convincermi a tingermi i capelli.

Era successo mentre stavamo passeggiando a Washington Square Park quando lui aveva visto una ragazza con i capelli rossi passarci accanto. All'inizio non ci avevo fatto molto caso perché non c'era molto da notare oltre che al suo bel fisico, ma quella era un'altra storia. Dopo tre minuti dal passaggio della misteriosa ragazza, Michael mi aveva detto che sarei stata bene con quel colore di capelli.

All'inizio non avevo capito di cosa stesse parlando, ma quando aveva detto 'la rossa con le tette piccole e il sedere fantastico' avevo capito tutto. Michael era rimasto sorpreso quando gli avevo detto che mi sarei potuta tingere i capelli di quel colore, ma apparentemente mi aveva preso sul serio.

Quando l'avevo detto, lo intendevo in modo ipotetico. Quindi quando tornò a casa da un supermercato vicino, mi disse che aveva comprato preservativi e tinta rossa e bionda.

All'inizio avevo pensato che aveva intenzione di tingersi i capelli di due colori diversi, ma poi lui mi ricordò che gli avevo detto che mi sarei potuta tingere i capelli di rosso. Non glielo avevo mica promesso, avevo solo pensato ad alta voce. Ma, come al solito, Michael Clifford, aveva preso sul serio ogni cosa.

Avevamo passato dieci minuti a discutere dei miei capelli. Gli avevo detto che non volevo tingerli, perché non mi fidavo nel farlo da sola. Mi fidavo solo di parrucchieri professionali. E poi Michael aveva detto che lui si era tinto i capelli così tante volte che ormai era un parrucchiere professionale. Ma quello non era stato quello a convincermi. Era stato quello che aveva detto dopo.

"Saresti dieci volte più sexy con i capelli tinti."

Era quello che mi serviva sentire.

Adesso eravamo qui, seduti nel bagno che dovevamo condividere con il resto del piano. Michael stava tingendo prima i miei capelli, visto che era troppo eccitato. Mi aveva detto che il suo colore poteva aspettare, ma il mio no.

Lo guardai mentre si versava il liquido rosso sulle mani coperte dai guanti. "Ti ricordi quando ti ho tinto i capelli?" Gli chiesi mentre lui mi massaggiava i capelli.

Michael ridacchiò alla mia domanda ed io lo trovai assolutamente adorabile. "Abbiamo sporcato tutto." Rise.

Con la coda dell'occhio notai che la fuga tra alcune mattonelle del pavimento era ancora sporca di rosso. Non sapevo se il servizio di pulizia non l'avesse visto o se avevano provato a pulirlo così tante volte che si erano arresi. "Quella è stata una giornata piena." Risi, cercando di guardare me e Michael tramite lo specchio.

Non riuscivo a vedere quello che stava facendo, ma dovevo fidarmi di lui. Non sapevo perché non mi stesse mancando la fiducia adesso visto che mi fidavo di lui per la mia vita, ma apparentemente non per i miei capelli.

Quello che dovevo capire era che se dovevo fidarmi di qualcuno che non era un parrucchiere professionale, quel qualcuno era Michael Gordon Clifford. Aveva perso il conto di quante volte si era tinto i capelli. E neanche una volta l'avevo visto con un colore che gli stava male. Dovevo smettere di preoccuparmi. Dovevo mettere la mia fede in Michael.

"Okay, la tinta deve stare lì per mezz'ora, quindi ora possiamo fare i miei." Annunciò.

"Quando ti sei reso conto che mi amavi?" Chiesi mentre mi alzavo dalla sedia che ci eravamo trascinati dietro dall nostra camera.

Michael non ci impiegò molto a darmi una risposta. Ci impiegò più tempo a mettersi l'asciugamano sulle spalle ed io a mettermi i ganti. "Probabilmente quando mi hai tinto i capelli." Rispose.

Io arricciai il naso mentre aprivo la bottiglia di tinta. E la puzza di candeggina mi irritò subito il naso. "Dejà vu." Risi.

"E tu, tette dolci? Quando ti sei resa conto di essere follemente innamorata di me? Quando ti sei resa conto che non avresti potuto vivere senza di me? Quando-"

Lo interruppi prima che potesse continuare a inondarmi di domande. "Ho capito." Sbuffai. A differenza di Michael, dovetti pensarci un po'. C'erano state tante volte in cui avevo visto Michael come più di una buona scopata, ma ogni volta che avevo pensato a Michael come un potenziale fidanzato mi ero sempre detta che non potevo avere quei pensiero perché avevo già un ragazzo. Ma la mia relazione non mi aveva impedito di sviluppare sentimenti per il mio compagno d stanza.

Dopo averci pensato tanto, arrivai alla conclusione che la prima volta in cui mi ero resa conto di amare Michael Clifford era stata quando mi aveva accidentalmente detto di essere innamorato di me mentre eravamo fuori per il nostro anti-appuntamento. Mentre ci stavamo dicendo le cose che odiavamo dell'altro, Michael aveva dichiarato il suo amore per me. Quando ero corsa fuori dal bar non avevo potuto fare a meno di chiedermi se non mi sentissi allo stesso modo.

"Quando mi hai detto che mi amavi al bar mentre Luke era fuori città." Ammisi, mordendomi l'interno della guancia. Odiavo essere sdolcinata con Michael o con chiunque altro. Non ero una ragazza normale a cui piaceva parlare dei suoi sentimenti, mi piaceva mangiare pizza e fare sesso con il mio ragazzo.

"Abbiamo fatto del buon sesso quella sera." Michael annuì mentre gli mettevo la tinta.

"Sesso fantastico." Lo corressi, mordendomi il labbro al pensiero di quella sera.

Michael chiuse gli occhi mentre gli massaggiavo la testa. Sembrava che gli stesse piacendo quello che stavo facendo. "Possiamo sempre rivivere quella notte, sai." Mi informò con gli occhi ancora chiusi.

Io risi. Volevo rivivere quella notte con il mio ragazzo, ma volevo anche approfittare di tutto il tempo della nostra ultima settimana insieme. "Magari dopo." Risi.

"Finito." Lo informai, buttando via la bottiglie vuota.

"E tu devi lavarti i capelli." Disse lui, alzandosi. "Ti farai una doccia?"

"Vuoi solo una scusa per farmi togliere i vestiti?" Gli chiesi, girandomi per aprire il rubinetto del lavandino.

Vidi il viso di Michael diventare rosso, cosa che mi fece divertire da morire. Una delle mie attività preferite era mettere Michael a disagio e guardalo arrossire o balbettare. Quello non mi rendeva una cattiva fidanzata, perché lui amava fare la stessa cosa con me. eravamo davvero una coppia perfetta ed era un peccato che non ci fossimo messi insieme prima.

Quando Michael mi disse che avevo lavato bene tutti i capelli mi alzai per guardarmi allo specchio. Era il momento della verità. Adesso avrei deciso se avrei amato o detestato i miei nuovi capelli.

Mi guardai con occhi spalancati. Non sapevo come sentirmi o cosa pensare, perché dovevo ancora vederli asciutti. Ma non li odiavo. E non mi ero neanche messa a piangere. Erano entrambe cose positive.

"Gesù Cristo, sapevo che saresti stata sexy con questi capelli." Sussurrò Michael.

Mi girai per guardare Michael, che aveva le guance rosse. "Non hai neanche visto come sono da asciutti." Ridacchiai, rigirandomi per guardare ancora i miei rossi capelli bagnati. Dovevo ammetterlo, mi piacevano, ma non ne sarei stata certa finchè non li avessi asciugati.

"Sai che mi piaci di più bagnata." Disse Michael, afferrandomi un braccio e facendomi girare e andare a finire contro il suo petto.

"Sei un maiale." Risi, dandogli uno schiaffo sul petto.

"Si, ma sono il tuo maiale." Mi corresse, posandomi le mani sul sedere.

Se questo fosse successo dieci mesi fa, l'avrei spinto via e l'avrei insultato, ma non vivevamo più nel passato. Dovevo apprezzare ogni singolo secondo che avevamo insieme prima di separarci per l'estate, quindi passammo la successiva mezz'ora in bagno a ridere e baciarci. Soprattutto baciarci.

A/N: Mi scuso davvero per il ritardo con cui aggiorno, ma lunedì è nata mia nipote e sono stata attaccata a lei tutto il tempo ahahah per farmi perdonare oltre questo capitolo pubblicherò anche l'epilogo

Baci, Marta

Sex | m.c (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora