Capitolo 7 -> "It's this tounge of mine"

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Quando io e Michael entrammo nella nostra stanza sorprendentemente non ci saltammo addosso subito. Non sapevo cosa ci era preso. Il viaggio in metro verso il campus era stato molto imbarazzante perché entrambi avevamo cercato di tenere le mani al loro posto. Dopo che Michael mi aveva detto quello che voleva fare con me al bar, non ci eravamo più detti una parola. Avevamo solo cercato di controllarci per non finire sulla prima pagina del Daily News come la coppia che aveva scopato su una metropolitana affollata.

Eravamo ubriachi e eccitati, quindi quello che stava per succedere era inevitabile. Era il risultato di tanta tequila e della voce di Michael che mi faceva tremare le ginocchia dal primo giorno. Adesso eravamo nella nostra stanza, ubriachi da morire. Il suoi capelli rossi erano disordinati e mi stava fissando con luminosi occhi verdi. Non appena la sua mano si poggiò sul mio sedere, avvicinandomi a se, lo fermai. Anche da ubriaca avevo del buon senso. Non potevo fare questo a Michael. avevo un ragazzo che amavo seduto nella sua stanza e che pensava che stessi studiando. Non potevo ferire Luke in questo modo, non se lo meritava.

"Non vuoi farlo?" Sussurrò Michael, sollevando un sopracciglio.

Sospirai senza rispondere. La porta era chiusa a chiave ed era impossibile che qualcuno entrasse. Eravamo entrambi guidati dagli ormoni e volevamo entrambi farlo più di ogni altra cosa. Ma sapere che il mio ragazzo era all'oscuro mi faceva venire voglia di non toccare più Michael. mi faceva venire voglia di scappare il più lontano possibile da lui. "Ho un ragazzo, Michael." Gli ricordai.

Lui mi fissò per un po'. "Sapevo che sarebbe successo." Imprecò, guardandomi il corpo con occhi affamati. "Siediti, parliamo."

"L'ultima volta che qualcuno mi ha detto così è stato quando i miei genitori mi hanno detto che avrei avuto due fratelli." Dissi seria.

"Non preoccuparti, Char, non sono incinta." Michael ghignò. Beh, questo era un sollievo.

Michael si mise a sedere sul mio letto che era il più vicino; era anche quello sistemato, cosa che rendeva più semplice sedersi invece che sul letto di Michael che era un groviglio di coperte delle Tartarughe Ninja. ormai avevo rinunciato a dirgli di rifarsi il letto. Mi faceva ancora arrabbiare il fatto che Michael fosse il più grande sciattone mai esistito, ma avevo imparato una lezione da quando vivevo con lui: dovevi scegliere bene le tue battaglie nella vita.

Il mio compagno di stanza stava per aprire la bocca per parlare, ma lo bloccai. Il senso di colpa per quello che stava per succedere prima mi stava mangiando viva e non avevamo ancora fatto niente. A meno che non contavamo come scandaloso Michael che mi toccava il sedere. "Questo è sbagliato, Michael. Ho un ragazzo. Amo Luke, non posso fargli questo."

"Rallenta. Voglio solo parlare. Quand'è stata l'ultima volta in cui hai fatto sesso?" Chiese Michael. Il suo respiro mi colpì il viso con una puzza di tequila e liquirizia. Mi chiesi se il mio alito puzzava così, tranne per la liquirizia che si mangiava sempre Michael.

Non volevo rispondere a quella domanda, ma lo feci. Ero ubriaca e lui mi aveva fatto una semplice domanda. Se fossi stata sobria l'avrei preso a schiaffi per avermi fatto una domanda tanto personale. Non avrei dovuto perdere il controllo mentre stavamo festeggiando. Maledizione. "Quasi tre settimane." Dissi. "Quand'è stata l'ultima volta in cui tu hai fatto sesso?"

Michael borbottò, come se stesse pensando all'ultima volta in cui aveva avuto un po' di azione. Era un ragazzo single che faceva finta di scopre ogni sera quando in realtà stava a casa a giocare ai video giochi. Era brutto che io e Luke non facessimo sesso da così tanto, ma era perché entrambi eravamo impegnati con lo studio. Avevo reso chiaro dal primo giorno che i miei voti veniva prima di tutto quanto. Se era disperato, aveva una mano. "Più di un mese." Mormorò Michael.

Sex | m.c (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora