Capitolo 34

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Venne il giorno dopo, e come sempre mi svegliai dal rumore di quella rompi di sveglia. Feci colazione, mi vestii, mi lavai i denti e andai a prendere Ale.
Durante il tragitto parlammo di quello che era successo
•dovevi aspettartelo da uno stronzo..•
"si ma da lui non me l'aspettavo."
•e che ti aspettavi da uno come lui..•
"Che mi capisse siccome che ci è passato anche lui"
•forse era arrabbiato non voleva..•
"Sta di fatto, che anche io a volte sono arrabbiata ma non vado a dirgli del suo migliore amico quindi"
•dai.. non credo che volesse farlo..•
"L'ha fatto e be ora si arrangia stop" Arrivammo a scuola, parcheggiai e scendemmo andando in classe.
Lui era già lì, mi guardava con aria triste e gli si leggeva negli occhi che era pentito.
Non lo guardai e scavalcai il banco sedendomi al mio solito posto dietro di lui. Tirai fuori i quaderni e notai che sul banco c'era un enorme scritta SCUSAMI.
Feci finta di niente e continuai a parlare con Ale.
Venne l'intervallo e Kekko mi guardava dal suo banco, mentre io mi alzai andando in corridoio.
Kekko sospirò e venne da me •L..Lu possiamo p..p.. parlare?•
Guardai Ale e fece spallette mentre kekko abbassò la testa •mi..mi basta un abbraccio da te.. io.. volevo dirti scusa...•
•non..non volevo•
"oh sai sono una bambina senza mio zio, e non so lottare" e mi girai andandomene
Ora sarei ritornata stronza con lui.
Mi fermò •no.. se tu sei qui è perché sai lottare.. come me.. ti chiedo scusa..•
Lo guardai negli occhi "ti avevo detto di fare tutto quello che volevi, ma di non toccare mio zio, e tu che fai? Tocchi lui bravissimo ora arrangiati. Io non mi sarei mai permessa di dire così con Marco"
•CRISTO NON VOLEVO MI È SCAPPATO TI HO RIEMPITO DI SCUSE ANCHE SUI SMS• E pianse
"Non mi arrivano più i messaggi" e sorrisi ironicamente.
•i normali si.•
•io..io ti capisco•
E ale mi guardò
"Mi capisci, infatti mi hai pugnalato alla prima cosa"
Presi il telefono e gli feci vedere che non mi arrivavano essendo bloccato
"Non arrivano stop"
Mi guardò e si girò •addio Luisa.. vado da Marco.• e corse via.
Guardai Ale "fanculo" e lo seguii
Ero incazzata tantissimo con lui, ma non potevo fargli fare qualche cazzata.
Venne anche Ale con me.
La sentivo correre dietro di me alla ricerca di quello stronzo.
Scendemmo al piano di sotto ma niente, andammo nei bagni ma niente.
Dove cazzo era
°Lu dai.. rientriamo in classe°
°non credo si uccida.. ha altri amici.°
"Ale non ha nessuno, vai in classe tu"
Subito si ammutolì °ah..non...no..aveva solo te...°
"Eh aveva solo me" e continuai a cercarlo.
°Lu seriamente.. non si uccide.°
°pensaci bene..°
"Vai in classe se non vuoi prendere qualche nota. Lo conosco lo fa."
°non lo fa... comunque entro sennò mamma non mi fa più toccare telefono.° e rientrò
"Eh" e continuai a cercarlo "kekko"
Non potevo urlare, perchè se il preside mi avesse beccato mi avrebbe ucciso.
Nessuna risposta, ma sentivo il suo odore che vagava fra i corridoi.
Corsi nei bagni e nemmeno li nulla.
Pensandoci bene poteva essere scappato a casa o benissimo essere andato nello sgabuzzino per...I DETERSIVI.
Andai di corsa negli sgabuzzini e trovai kekko con una bottiglia di candeggina in mano, lacrime agli occhi e stava per bere.
"KEKKO NO"
•FAI UN ALTRO PASSO E MI BEVO OGNI GOCCIA• E piangeva
•oh ma forse a te non importa più nonostante ti abbia detto che mi non volevo, ero solo arrabbiato non mi sarei mai permesso di fare una cosa del genere.•
"C'è qualcuno fuori per te."
•ti si legge negli occhi che fuori non c'è nessuno, non ho amici non ho un papà mamma ora sta a lavoro e i miei parenti mi odiano,chi vuoi che ci sia per me•
E guardò la bottiglia
"Tu mettila giù e lo faccio entrare"
•fallo entrare, e io la metto giù. È una promessa giuro su Marco•
Lo guardai negli occhi "vabbene"
In verità non c'era nessuno ma ok ora avrei avuto l'idea.
Uscii dallo sgabuzzino e vidi lui chiudere la bottiglia e allontanarla un po', presi l'attimo e gli saltai addosso buttando a terra la bottiglia
"Ora stai fermo"
•CAZZOOOOOOOO• Diede un pugno per terra e si mise le mani nei capelli e scoppiò a piangere
Lo strinsi a me "shhh"
Non potevo non abbracciarlo ora.
•NON MI TOCCARE•
"Sennò?" E lo guardai
•NESSUNO DEVE TOCCARMI NON MERITO NESSUNO QUI AL MIO FIANCO. ERA MEGLIO CHE MORIVO IO AL SUO POSTO, MOLTO MEGLIO•
"STAI ZITTO" e lo guardai negli occhi "ZITTO."
•NO NON STO ZITTO, MIO PAPÀ AVEVA RAGIONE•
Lo baciai di colpo per farlo stare zitto, e gli strinsi le mani.

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