Prologo

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La sveglia suonò alle otto e mezza quella domenica mattina, mi alzai ancora un po' scombussolata per l'orario che avevo fatto la sera prima, parlando al telefono con Judy, la mia migliore amica. Mi fiondai in bagno e mi sciacquai il viso impastato dal sonno. Arrivai in cucina e misi un pentolino pieno d'acqua sul fuoco per prepararmi il mio adorato tea, e mi sedetti aspettando che l'acqua bollisse.

"Brooklyn, sei sveglia?" Sentii mia madre ululare.

"Si, mamma."

Ecco, il mio nome è Brooklyn, abbastanza originale come nome, ma non mi dispiace, bisogna anche dire che mia sorella si chiama Ireland, e che i nostri genitori sono stati molto particolari nelle scelte. Sono una ragazza alta, magra quanto basta, capelli lunghi, mossi e neri, e occhi blu come il mare, che devo dire, erano la parte che più amavo di me, diciamo che ero una specie di Megan Fox; vivevo con mia mamma e mia sorella, mio padre non faceva più parte della mia vita da quando lo scoprii con un'altra donna, ma questo non è importante; vivevamo a Bradford, un bel posto, solo che è visto male; frequentavo il liceo artistico, all'ultimo anno; vi chiederete 'perché diamine ti sei svegliata così presto di domenica mattina?' ebbene, questa è la risposta: quello era il giorno del mio compleanno, e Judy aveva deciso, di sua spontanea volontà, di portarmi al centro commerciale, sarebbe passata a prendermi alle nove spaccate, e puntuale com'era dovevo sbrigarmi.

Afferrai il pentolino e versai l'acqua bollente in una tazza, insieme all'infuso per il tea. Nel frattempo arrivò mia mamma.

"Buongiorno amore." Mi schioccò un bacio sulla guancia.

"Buongiorno." Sorrisi. Mi misi a sedere e iniziai a sorseggiare il mio tea ai frutti di bosco. "Dov'è Ireland?" Le chiesi bevendo.

"E' andata a lavoro, torna per pranzo."

"Ohw..capisco.."

"Oggi diciotto eh.." Affermò, mettendosi a preparare i pancakes.

"Già, e tu che regalo mi hai fatto?" Chiesi curiosa.

"La tua sorpresa è sul tuo letto.." Rispose vaga.

"Che?!" Mollai la tazza sul tavolo e corsi in camera mia.

Appena entrai, sul letto, c'era un pacchetto, non troppo grande. Mi lanciai letteralmente sul letto, iniziai a scuotere il pacco, poi presi il biglietto che c'era vicino e lessi ad alta voce:

"Buongiorno sorellina, questo che hai trovato sul letto è il mio regalo, quello di mamma è dentro insieme, ma dovrai aprirlo dopo il mio, ti voglio bene, buon compleanno. Tua, Ireland. xx"

Aprii velocemente il regalo, c'era una scatolina ed un altro biglietto, presi il biglietto e sopra c'era scritto:

"Con amore, da mamma."

Decisi di fare come aveva detto Ireland, così aprii la scatola, trovai una collanina, con un ciondolo blu, il mio colore preferito. Sorrisi e la indossai subito. Ripresi in mano il biglietto di mamma, e guardandolo bene, notai 'l'insegna' dell'Università artistica, già lì accennai un sorriso emozionata. Lo aprii e tirai fuori il foglio, che citava:

"Carissima Signorina Jhonson,

Vogliamo avvisarla che è stata accettata ai corsi di arte dell'anno prossimo.

Grazie per essersi iscritta alla nostra Università.

Cordiali saluti, preside Miller."

Iniziai a piangere dall'emozione, non mi ero iscritta da me, perché non credevo che avessimo abbastanza soldi, e quello che aveva fatto mia madre era eccezionale, sapeva quanto ci tenessi.

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