Capitolo 28

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1976

"Pronto?", la mia voce trema leggermente.

"Chi è?", la voce della donna dall'altra parte della cornetta è scocciata.

"Yoko sono Paul, non riattaccare ti prego.", sospiro e lei fa lo stesso. "È la terza volta che cerco di chiamarti."

"È la terza volta che ti riattacco in faccia."

"Posso parlare con John?", intreccio le dita.

"Sta riposando."

"Yoko, sono le sei di sera. O dorme 20 ore al giorno oppure...", mi mordo il labbro. Se la mando a fanculo non mi ci farà parlare di sicuro. "Solo una cosa. Devo dirgli solo una cosa."

Sento un silenzio infernale per molti secondi e poi la voce più bella del mondo inizia a parlare.
"Paulie! Dio mio! Paulie sei davvero tu?"

"John..", sono così sollevato. "Come stai?"

"Non male, non male. Mi annoio un po' a stare qui da solo, a New York. Quando ritorni in America?"

"Io vengo per affari il mese prossimo a New York."

"GRANDIOSO!", sento l'eccitazione nella sua voce. "Yoko non ci sarà nemmeno. Potrai venire direttamente qui, che ne dici? Potrai conoscere Sean, è un bel bambino."

Sorrido e comincio a ridere.
"Certo, nessun problema, non vedo l'ora."



L'appartamento di John puzza di latte, biscotti e sigarette. Sono seduto sul divano con Sean in braccio mentre John sta preparando un caffè. Mi sento imbarazzato. Tengo un braccio il bambino di John e Yoko, non pensavo che sarebbe mai stato possibile.

"Allora Paul, non mi hai ancora detto come sai."

"Linda è incinta.", butto fuori le parole come se fossero veleno. "Di un bel maschietto."

Sento delle pentole cadere e una bestemmia poi John compare in salotto con due tazze.
"Ma.. è grandioso."

"Non c'è bisogno che tu finga di essere felice, Lennon.", mi passo una mano sulla faccia. "Dovrei essere felice ma.. cazzo, ho già tre figlie, tre splendide figlie ma io di figli non ne volevo più."

John si siede accanto a me sorseggiando il suo caffè e mi passa una mano dietro la schiena.
"Mi dispiace, Paulie."

"Linda lo voleva così tanto. Io non ho saputo dirle di no.", metto Sean a terra e lo guardo gattonare, è adorabile.
"Con Yoko come va?"

John alza le spalle e mi mostra un sorriso rassegnato.
"Come al solito. Iperprotettiva, dolce ma anche fastidiosa. Non mi lascia parlare al telefono nemmeno con le mie sorelle.", mi guarda e posa una mano sul mio ginocchio. "Sono felice che ti sia qui."

Il mio cuore inizia a battere più forte del previsto.
"Anch'io.", farfuglio.

Mi alza il mento con due dita.
"Ti vedo bene."

"Anch'io.", sono serio. Lo vedo più sereno e tranquillo.

"Hai mai pensato..", John si strofina le mani sui pantaloni, "A una Reunion dei Beatles?"

"Ehm..."

"Che idea stupida.", la voce di John è tesa. "Chissà perché l'ho detto."

Passiamo la giornata a ridere e a parlare della nostra nuova vita che è non contiene la presenza dell'altro.
Quel giorno fu l'ultima volta che lo vidi.






Ho scritto una nuova storia, a chi potrebbe interessare.
Parla dei Pink Floyd e si chiama "David And Roger||Pink Floyd"
Storia Sydger e Watermour, ovviamente. Boh, spero che qualcuno passerà a vederla.

The Beatles || McLennonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora