Capitolo 18

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John aveva la testa appoggiata alla finestra dell'albergo, gli occhi chiusi e tra le dita teneva una sigaretta.
Eravamo soli nella stanza, ma nessuno dei due parlava.
Il tour americano di 'Help' ci aveva distrutti. John era triste, sempre più triste. Aveva iniziato a perdere peso e a parlare sempre meno. Buttò la testa all'indietro e scosse leggermente i capelli.

"Paul...", sussurrò ancora con gli occhi chiusi.

"Sì?"

Scosse forte il capo e aprì leggermente gli occhi.
"No, nulla..."
Aspirò la sigaretta e richiuse gli occhi.

"John..." cercai di attirare la sua attenzione "ti prego smettila di ignorarmi."

"Andiamo a pranzo?", suggerì il ragazzo cercando di cambiare argomento, alzandosi e spegnendo la sigaretta.

"Ti prego ascoltami..." deglutì a fatica "mi manchi."

John non rispose, si rimise a sedere e richiuse gli occhi.

"Ti prego, rispondimi John. I need you."

"Non pensi..", disse lentamente "che dovresti andare avanti?"

"Cosa?"

"Io sono sposato, ho un figlio. Tu sei fidanzato...", sospirò "È finita, Paul. Vai avanti."

"È davvero quello che vuoi?"

Non rispose.

"È davvero quello che vuoi?", provai a ripeterlo più forte.
Ancora nessuna risposta, ridacchiai.
"Non è quello che vuoi."

Mi misi a sedere accanto a lui, John trasalì. Anche se aveva gli occhi chiusi si era accorto della mia presenza.
Gli passai un dito sulla guancia, non disse nulla.
Gli baciai la guancia dolcemente ma lui mi respinse. Alzò il braccio come per scacciare una mosca. Mi aveva ferito.
Lo guardai con sguardo interrogativo, lui aprì gli occhi e mi guardò. Il suo sguardo era penetrante, provocatorio ed eccitante; non mi guardava così da mesi. Mi prese la testa tra le mani e mi baciò.

The Beatles || McLennonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora