"Mamma, stasera sono ad una festa"dico mentre mordo il panino al kebab.
"Sid non viene?"dice lei perplessa.
In effetti avendo gli stessi amici ad ogni festa veniamo invitate entrambe, mai solo una.
"No perché è la festa di un amico di Jacob, lei non lo conosce"mi giustifico.
"Va bene, a che ora torni?"
"Ti scrivo stasera"
"Perché? Che fai stasera?"si intromette Sid.
"Vado alla festa di un amico di Jacob"rispondo.
Non voglio che lei mi sgami quindi mi preparo mentalmente un nome e un cognome.
"Chi è?"
Ecco. Lo sapevo.
"Si chiama Niki...l'ho conosciuto oggi e ci teneva che alla sua festa ci fossimo entrambi"
"Tu e Jacob?"dice lei ancora dubbiosa.
"Io e Jacob"mi alzo per evitare che il discorso continui.
Salgo su e trovo il «buongiorno cucciola» di Jacob.
Non gliel'ho mai detto ma odio quando mi chiama "cucciola". Mi sa tanto di cucciolo di cane. E io non sono un cane.
Metto la riproduzione casuale della mia playlist e parte "darte un beso" di Prince Royce.
Amo quella canzone perché mi ricorda l'estate dell'anno scorso, quando ho dato il mio primo bacio a Caleb, un ragazzo che avevo conosciuto a Miami.
Ogni volta che tornavo a casa ascoltavo questa canzone e pensavo ai suoi baci.
"Bella addormentata nel bosco cosa ti metterai stasera?"Sid mi distoglie dai miei pensieri.
"Ehm...boh...non ho ancora scelto"balbetto.
Lei apre l'armadio e inizia a tirare fuori uno ad uno tutti i vestiti che possiedo.
"L'unico che metterei è quello verde acqua"dico indicandolo.
"È una festa seria? Devi far colpo su Jacob?"
"Sid!"
"Beh...in quel caso ti avrei prestato il mio tubino nero paiettato, ma siccome non devi far colpo su nessuno metti pure quello verde acqua"
"No no aspetta! Mi presteresti davvero il tuo tubino nero?"
Di solito Sid non mi presta i suoi vestiti più belli.
"Si"
"Bene allora metto quello!"la abbraccio con un sorriso a 32 denti stampato sulle labbra.
"Guardiamo un film?"mi chiede staccandosi.
Annuisco e prendo il computer.
Scegliamo di guardare "scrivimi ancora", l'avremo guardato minimo 100 volte ma non ci stanchiamo mai.Alla fine del film ci addormentiamo entrambe sul divano.
Quando mi sveglio guardo l'orario e faccio un sospiro di sollievo quando vedo che sono ancora le 6:30 e ho 2 ore abbondanti per prepararmi.
Mi alzo stando attenta a non svegliare Sidney e vado a lavarmi. Mamma è andata al supermercato quindi sto sotto la doccia più di 20 minuti senza che nessuno mi dica di uscire.
Quando vado in camera però mi accorgo di essere in ritardo e inizio a velocizzarmi.
Pettino i capelli e mi metto il vestito di mia sorella.
Sento Zoe miagolare e con una scarpa si e l'altra no corro a darle da mangiare.
In effetti me ne sono dimenticata e oggi è il mio turno per darle da mangiare.
"Sid mi fai la treccia a cerchietto?"dico notando che si è svegliata.
"Prima faccio la doccia"risponde sbadigliando.
"Sono in ritardo!"esclamo ritornando in camera.
"E va bene, vieni qui"
"Vieni tu! Ho tutti gli elastici qua!"
"Stai calma però, sono ancora le 9"
"Appunto"penso.
In pochi minuti, tirando un sacco i miei poveri capelli, finisce di fare la treccia e io prendo le ultime cose e imploro mia mamma di portarmi in centro.
Sarei potuta andare benissimo anche a piedi ma siccome manca solo un quarto d'ora all'appuntamento non voglio rischiare di arrivare tardi.
"Lasciami qua"siamo nella traversa prima del Janette.
"Va bene, ciao amore, divertiti"
"Ciao mamma"le stampo un bacio sulla guancia ed esco.
Giro l'angolo e mi avvicino al Janette ma non c'è nessuno.
Vado all'ingresso e cerco il numero di Ethan per chiamarlo.
"Sei in anticipo ragazzina"dice appoggiandomi la mano sulla spalla.
Nascondo lo spavento.
Probabilmente è appena uscito dal ristorante.
"Sono puntuale, è diverso"
"Bello il vestito"dice e si gira immediatamente non permettendomi di guardarlo negli occhi.
"Gggg...grazie"balbetto imbarazzata.
Entriamo nella casa di Hilary e veniamo accolti da una vampata di fumo. So distinguere perfettamente il fumo della sigaretta dal fumo della canna e questa non è sigaretta.
"C'è puzza"gli dico.
"Nelle feste dove vado io c'è sempre questa puzza, è canna"
"In quella di America non c'era, e tu si"
"Ne sei sicura?"chiede malizioso mentre si butta nella mischia.
Lo seguo e ci fermiamo davanti ad un gruppo di ragazzi, lui li saluta tutti e uno di questi gli dice qualcosa che non riesco a capire a causa della musica.
"Chi lei? Ma va! È troppo piccola per te John, se no te l'avrei ceduta volentieri"sento Ethan dire al ragazzo.
CHE COSA?! PICCOLA?! CEDUTA VOLENTIERI?! NON SONO UN GIOCATTOLO CHE PASSA DA UN BAMBINO ALL'ALTRO!!
In questo momento vorrei urlare tutto ciò che penso a quei coglioni mezzi drogati ma preferisco ignorarli e mi allontano.
Non penso che Ethan si sia accorto del fatto che da un momento all'altro io non sia più dietro di lui ma dopo ciò che ho sentito non mi importa.
"Sei qui solo per vincere una stupida scommessa Sun"dico tra me e me.
Con lo sguardo incrocio molti volti ma non conosco nessuno di questi.
Mi sento come un pesce fuor d'acqua.
Prendo un cocktail e inizio a ballare da sola tra la gente.
"Come ti chiami?"urla un ragazzo alto biondo che è accanto a me.
Continuo a ballare.
"Mi hai sentita?"grida ancora.
"Summer"dico evasiva.
"Io Patrick, piacere"
Non gli dimostro interesse e lui si allontana.
È passata quasi mezz'ora da quando mi sono dissociata da Ethan e i suoi amichetti.
Non riesco a smettere di infuriarmi per quello che ha detto. Come ha potuto anche solo pensare di "cedermi volentieri" a quello sfigato?!
Sento il telefono vibrare e quando lo prendo in mano resto stupita alla vista della notifica:
«3 chiamate perse da Ethan Carter»
Per un attimo mi viene la folle idea di chiamarlo ma la mia parte di testa ancora sobria scarta il pensiero.
Sono già al quarto drink e sento la testa sempre più leggera.
Mi sento soffocare tra la gente che balla così mi allontano e vado sui gradini del vialetto di casa di questa Hilary.
Che disastro.
Proprio un disastro.
Non avrei mai dovuto accettare di venire qua.
Da una parte mi aspettavo che sarebbe finita così...cioè...no. In realtà era l'ultimo dei miei pensieri. Pensavo ad una normale serata in cui vado ad una festa con un mio amico.
L'ho già fatto altre volte. Con Connor.
Con lui mi diverto sempre un sacco perché non va fuori neanche se si beve tutto l'alcol di Orlando.
"Finalmente ti ho trovata ragazzina"
"Vai via Ethan"
"Dai torna in pista! Ti ricordo che hai fatto una scommessa"mi provoca.
Ora come ora lo sto odiando.
Non mi muovo da dove sono.
"Dai! Se è per quello che ho detto a John non le pensavo veramente quelle cose!"
"Sei un coglione"
"Lo so"
Mi alzo e cammino verso la pista seguita da Ethan.
Comincio a ballare e lui si avvicina sempre di più a me.
"Quanto hai bevuto?"
"Non importa"gli dico.
Mi prende per i fianchi e lo lascio fare.
"Hai vinto la scommessa ragazzina"
Accenno un sorriso.
"Non ti porterò più ad una festa! Sei così noiosa"continua.
Ormai è come se non sentissi più i suoi insulti.
Mi giro dall'altra parte infastidita dal faro verde puntato sul mio viso e quando mi rigiro Ethan mi bacia.
Ci sto e inizio anche io a baciarlo.
Non ho più fiato così mi stacco e continuo a ballare.
Vado avanti per un po' e lui prova ancora a baciarmi.
La stanchezza comincia a farsi sentire lo prendo per il braccio e lo porto fuori.
"Sono stanca. Mi accompagni a casa?"dico dolorante dal mal di testa.
"Ma sono solo le 3"sbuffa lui.
"Sono stanca"ripeto.
"Saluto i miei amici e arrivo"
Sbuffo.
Dopo averlo aspettato quasi mezz'ora collassata sul muretto a salutare gente a caso chiamo Jacob.
"Summer, che c'è? È tardi"non risponde subito. Si vede che stava dormendo.
"Jacky amore mio! Ho mal di testa, mi viene da vomitare e non so dove sono...voglio tornare a casa"
"Tu sei ubriaca, è diverso! Dove sei?"
"Ti ho detto che non lo so...oh aspetta ristorante Janette forse? O forse no? Boh vieni presto ti prego non so dove andare"
"Sun stai ferma lì dove sei, arrivo"
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Summer
RomanceSummer Jones, conosciuta dagli amici come Sun, ha sedici anni e vive in Florida. Ama la sua gemella Sidney, i suoi amici, le feste e l'estate. Mai nome migliore poteva essere azzeccato da sua mamma che ha dovuto crescere due figlie da sola dopo la s...