Nuove Promesse (Parte II)

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Quando Tanya varcò la soglia della propria camera, notò Tom sdraiato sul letto mentre leggeva.

-Ciao, adesso quella viene anche in camera mia?- domandò improvvisamente, non vedendo il compagno abbassare immediato il libro e guardarla sorpreso –Ciao, è venuta qui solo per dirmi a che ora avremmo ripreso, stanotte-

-Non m'importa, non voglio che entri qui- e trattenne un colpo di tosse, andando a levarsi il giubbotto e appendendolo. Era forse l'unica che ancora usava la roba invernale.

Quando rivelò il semplice vestito bordeaux e le calze scure, il compagno si alzò in piedi, osservandola attento –Sei dimagrita, stai bene?-

-No, sono stata male in questi giorni- scandì, levandosi con irritazione i collant e le scarpe, muovendosi verso l'armadio e cercando i pantaloni lunghi del pigiama e le pantofole, ma trovò solo i pantaloni primaverili, cosa che la portò a imprecare –Dove diavolo è il mio pigiama?!-

-Nel cassetto. Quanto male?-

La rossa si era già mossa verso la cassettiera, alla ricerca del pigiama –Più di quanto speri- scandì furente, non vedendolo sgranare gli occhi, preoccupato. Non si era però ancora mosso verso di lei –Cosa hai avuto? Potresti anche guardarmi, comunque-

Lei, che stava continuando a cercare, a quel punto fece –Ho avuto l'influenza: febbre, diarrea e vomiti. Sei soddisfatto?- gli domandò, dedicandogli la sua occhiata meno amichevole e lui assunse un'aria sofferente –...E hai fatto finta di nulla-

-...E non te ne sei accorto. Sì, esatto- scandì lei, levandosi il vestito, per un momento presa da una vampata portata dall'irritazione e si mise una semplice maglia lunga, muovendosi in bagno e chiudendosi al suo interno, con un botto.

Si appoggiò alla porta, agitando la bacchetta e insonorizzando la stanzetta, poi si portò le mani ai capelli e si accasciò a terra, tossendo sonoramente e portandosi una mano al ventre -Dannazione!- e batté un piede a terra. Non riusciva davvero a mantenere quell'aria arrabbiata mentre lui la guardava in quel modo.

-Vedi di darti una svegliata, Potter. Sei qui per farti desiderare e non per litigarci!-

La rossa alzò immediata lo sguardo verso il nuovo arrivato. Dorian Hegland stava iniziando a intromettersi parecchio nella sua vita privata. –Che diavolo vuoi, ancora?! Vattene via! Lasciami in pace!- e si alzò in piedi, fronteggiandolo rabbiosa e ansante, mentre in una mano stringeva i pantaloni lunghi.

Dorian però le afferrò i polsi, mentre lei singhiozzava a capo basso, tremante –Non riesco nemmeno a guardarlo, mi spieghi come...?-

-Guardami...- le disse lui, serio e lei strizzò gli occhi –Non posso farlo... io non...-

-Hai trattato a pesci in faccia Jessica, se ti avesse visto difendere il tuo territorio con quel vigore, stai certa che ora avresti un fottuto uccello fra le mani e non un pantalone!- e le scosse la mano, vedendola perdere la presa sul pigiama, gridandogli –Ma non è affatto così! Maledizione!- gli rispose lei e quello fece, con altrettanta forza –Ma non vuol dire che non può esserlo! Cazzo, Tanya! Hai tutte le capacità per farlo! Non può atterrirti in questo modo!-

Lei cercò di trattenere i singhiozzi, mentre lui le afferrò il viso, asciugandoglielo –Tu sei l'unica che può tenere qui la parte mortale e sentimentale di Tom. Quella parte deve mantenersi a capo dei poteri e del corpo, altrimenti saranno cazzi amari per tutti noi, te lo posso assicurare. Al Demone interessa solo e soltanto il Potere-

Tanya scosse il capo, guardando il Reale e replicando –Non è così, Tom non la pensava così... lui credeva che il Demone fosse innamorato della Fata e che le avesse modificato la memoria per... per allontanarlo, così da proteggerla dai Titani-

III.  La Promessa (Parte Finale)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora