Uno di passaggio (Parte III)

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Tanya, dopo il suo allenamento con Darco aveva deciso dopo pranzo di andare a studiare in biblioteca, visto che il ragazzo sapeva essere impegnato con Tom. Aveva passato il pomeriggio con le sue serpi, le quali avevano però evitato di chiederle di Tom, anche se era palese che Evil ricercava il suo sguardo e probabilmente anche le sue parole.

Beh, non aveva molto da dire, purtroppo e per giunta non poteva affrontare l'argomento nella sua interezza. Parlarne sono parzialmente non avrebbe reso la situazione reale. Quindi gli eventuali consigli che avrebbero potuto darle, non sarebbero valsi a nulla.

-Beh, io adesso sono stanco... andiamo a fare una pausa??-

Domandò Riven, mettendo un braccio sulle spalle della fidanzata e attirandola al suo petto, vedendola perdere la presa dal libro di Pozioni e volgere lo sguardo verso di lui –Ancora un quarto d'ora, devo finire il capitolo- e gli baciò la guancia, tornando al suo da fare.

Il biondo storse la bocca, scontento e guardò Tanya e gli altri. Solo Evil sembrava distratta tanto e più di lui. Lanciava occhiate attente all'amica, sperando probabilmente di carpire qualche sguardo sospetto, ma Tanya sembrava davvero molto tranquilla.

Riven decise di accedersi una Magh, visto che gli Anonimi erano in un tavolo ben lontano dal loro.

-Riv' dai, non qui... fra poco usciamo- gli disse però la fidanzata, prendendo la bacchetta e spegnendogli con un colpo la miccia.

-Ehi biondina vedi di farti gli affari tuoi...- scandì lui, di rimando, lanciandole un'occhiataccia e quella scattò verso di lui, con aria aggressiva –Che hai detto, scusa?!-

Lì, persino Andrew alzò lo sguardo, e stirò un ghigno malevolo, vedendo Riven arrossire appena, davanti alla risposta della Tassorosso.

Ci fu un istante di silenzio poi Riven avvicinò una mano al viso della compagna e bussò sulla sua testa, domandando –Sicura di stare bene lì dentro? Non è che ci è entrata di nuovo Evil?-

Giuliet allontanò la mano del compagno e replicò –Non devo essere Evil per farmi rispettare!-

Lì, Andrew si adagiò sulla propria sedia e allargò il suo ghigno, godendosi lo spettacolo, Evil lo imitò e alzò ambedue le sopracciglia, come fece Tanya, che era seduta affianco ad Andrew, al capotavola.

-Eppure sembri proprio posseduta da Evil...- borbottò Riven, mentre sembrava fattosi improvvisamente preoccupato –Sei sicura di stare bene, bambina?- e tornò al suo viso, accarezzandole la guancia e giocandoci con indice e pollice.

Lei strinse le labbra, con aria infastidita e allontanò di nuovo la mano del compagno, afferrandogli il polso e abbassandolo –Smettila di trattarmi come se avessi cinque anni, non è affatto così, Riven-

-Lo so...- fece lui, subito –Ma sei lo stesso la mia bambina, è inutile che ti arrabbi- stabilì, con espressione noncurante, stavolta.

Lei schiuse le labbra, presa in contropiede e lui sorrise compiaciuto, stavolta –Ecco, questa è l'espressione della mia cucciolotta- e la tirò sopra di lui di peso, catturando le sue labbra senza che lei potesse farci nulla –N-No... ehi!! Che cavolo, Riven! Devo finire il...- ma il compagno non le diede tregua e la coppia smise improvvisamente di essere interessante per il trio.

Evil sospirò sonoramente scandì –Beh, vado in bagno...- e sperò che Tanya avesse le medesime intenzioni, ma così non fu. Era tornata sul suo libro senza calcolarla.

Andrew lanciò un'occhiata alla fidanzata e le indicò –Fuori dalla biblioteca, corridoio sulla sinistra.- ed Evil assunse un'aria offesa –Lo so. Grazie, Smith-

-Figurati- replicò quello, immediato.

La fidanzata sbuffò sonoramente e si levò in piedi, uscendo dalla biblioteca. Ne avrebbe approfittato per fare una pausa.

III.  La Promessa (Parte Finale)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora