I've got a devil in me (Parte I)

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Quanto possono cambiare le cose in un'intera settimana?

Quella mattina Tanya si levò in piedi e si guardò allo specchio, notando che il suo volto non appariva più stanco, non aveva più le occhiaie e gli occhi gonfi che avevano dominato sul suo viso durante le vacanze di Pasqua e non sapeva esattamente da cosa stesse dipendendo.

Guardò il proprio spazzolino e aprì il palmo della mano, assumendo un'aria concentrata e stringendo il labbro inferiore fra i denti. Attese meno del solito, quella mattina.

Un piccolo germoglio verde chiaro e dalla peluria rosata iniziò a svilupparsi sul palmo della sua mano e ad allungarsi verso il proprio spazzolino. Il gambo si avvoltolò attorno all'oggetto solidamente e lentamente lo sollevò, dirigendolo verso l'altra sua mano. Quando vi fu sopra, il gambo si srotolò e lo spazzolino cadde nella mano libera.

Sorrise, soddisfatta da quel gesto che compiva ogni mattina, come gli aveva severamente ordinato il suo insegnante e mentre iniziava a spazzolarsi i denti, cercava di far regredire la pianta, ma stava riuscendo soltanto a farla seccare e quindi raggrinzire.

"Cavolo, questo non riesco proprio a farlo..."

Il gambo, da verde che era, iniziò a scurirsi e ad accasciarsi, fin quando non morì e rimase penzolante sulla sua mano.

La strega sbuffò scocciata e roteò gli occhi, sistemando lo spazzolino e, ormai costretta, strappò via il gambo dalla sua mano e mugolò dolorante, vedendo la ferita che si era provocata. –Uffaaa!!-

Spesso aveva cercato di chiamare il professore, ma solo i primi giorni era accorso ad aiutarla, poi aveva dovuto fare da sola.

Si mise uno dei soliti cerotti e uscì dalla camera.

-Molto bene, ragazzi! Ora che ci siamo tutti, possiamo andare! Sono certo che la lezione di oggi vi piacerà moltissimo!-

-Come no...- commentò un Riven platealmente annoiato, mentre Giuliet restava aggrappata al suo braccio forzuto –Se incontriamo dei cattivoni dovrai difendermi tu, sai??-

Fece la biondina, guardandolo eloquente e il biondo la guardò storto, scandendo –E cosa c'è di nuovo, scusa?-

Giuliet assunse un'aria offesa e gli morse il braccio aggressiva, mentre lui le dava una pappina in fronte –Buona con quei denti, non so più come dirtelo!-

-Ahiaaa!! Guarda che non sono più una mezzodemone, mi fai male!-

Il biondo roteò gli occhi con noia, desiderando come ogni giorno di riavere la sua ragazza affianco... e anche davanti, possibilmente svestita.

Blaise Zabini, il nuovo professore di Cura delle Creature Magiche, sbuffò verso il parlottante gruppo di studenti, e cedette loro una passaporta –Andiamo, ragazzini, non ho tempo da perdere io!-

E quelli più vicini lo raggiunsero.

-Entrate tutti in contatto, in un modo che non debba essere punibile, possibilmente- e guardò eloquente Riven, che assunse un'aria allibita –Che c'è?!- E Giuliet ridacchiò –Lo sa, Draco gliel'ha detto!-

-Sempre a spettegolare...- commentò con noia il compagno, poggiando la mano sulla spalla di Diego, che la teneva sul fianco di Fiamma.

-Siamo pronti??- domandò l'uomo, sporgendosi per verificare che ogni persona fosse ben collegata all'altra.

-Sì!!-

Rispose la classe sonoramente e il moro annuì, convinto –Molto bene... Shardana!!-

E il gruppo venne immediatamente smaterializzato in una valle. L'aria tiepida, sotto un sole caldo, immerso in un cielo terso e azzurro, si muoveva su di loro placida, mentre trascinava pollini ed erba secca.

III.  La Promessa (Parte Finale)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora