I've got a devil in me (Parte II)

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A ricreazione ultimata, il gruppo si mosse verso l'Aula di Pozioni, trovandoci Draco.

Il biondo guardò il quartetto con noia e domandò –Novità?-

Quelli scossero il capo e il professore sospirò, guardando il resto della classe che varcava la soglia –Forza, oggi iniziamo una pozione di cura, chiamata "Ossofast" serve per riformare le ossa in maniera lenta e dolorosa, motivo per il quale è consigliata la sua somministrazione insieme a una pozione soporifera- scandì il bel signor Malfoy, notando i ragazzi piuttosto attenti nell'annuire –Bene, iniziamo con gli ingredienti.- e si mosse alla lavagna, scrivendo –Abbiamo dell'Aneto, una coda di lucertola ancora guizzante, Belladonna ed essenza di Dittamo. Quest'ultima la ricaveremo dal Dittamo o Dictamnus Albus, ovvero quella radice che avete sul tavolo. Mi raccomando, tenetela ben lontana dai fuochi, una volta estratta e estremamente infiammabile- sottolineò, guardando eloquente James Potter, che assunse un'aria annoiata –Tornato, eh?-

-Puoi dirlo, Potter- liberò perfidamente l'uomo, dedicandogli la sua occhiata compiaciuta –Forza, vediamo di non perdere tempo!-

...

-Paciock! Allontanati! Aguamenti!!-

Ovviamente, Jonny, mentre stava attento a non far cadere la propria essenza di Dittamo, non aveva valutato quella di Aleksander, al suo fianco, così gliel'aveva propriamente gettata sul fuoco, facendolo divampare in pochi istanti.

In aula era scoppiato il caos e Paciock jr., gettato immediatamente sul pavimento dal professore, lo vide pararsi davanti a lui con la bacchetta davanti, il tutto in un lento svolgersi dell'azione che fece apparire il professore molto eroico, mentre le fiamme illuminavano il suo viso.

Il giovane e grassoccio Paciock, osservava con gli occhi sgranati il professore, mentre le fiamme si spegnevano dinanzi a lui.

-Che barba! La mia pozione ora è inutilizzabile!- si lamentò Aleksander, vedendo il professore sbuffare –Pazienza, l'importante è che io non debba portare nessuno in infermeria- scandì, annoiato e vide che mancavano solo venti minuti, per sua fortuna. Guardò invece la pozione di Johnny e notò che stava venendo bene –Forza Paciock, alzati! Sei bravo a fare le pozioni solo quando riesci a mettere in pericolo la vita dei tuoi compagni! Danne un po' a... alla tua vittima!- fece, visto che nemmeno si ricordava il cognome del ragazzo. Passò vicino al banco delle sue serpi predilette e fece, verso Tanya e Tom –Noi tre ci faremo una bella chiacchierata, dopo la lezione- e guardò la pozione di Tanya, prendendo un cucchiaino e valutando la consistenza del liquido –Molto bene, tesoro-

E fece per andarsene, ma il primogenito gli domandò –La mia non la controlli, papà?-

-Non piagnucolare, non hai bisogno di contentini alla tua età- gli fece notare il genitore senza nemmeno voltarsi a guardarlo. Si mosse alla cattedra, prendendo il libro di pozioni e vi buttò il naso dentro.

Attesero poco per la fine delle lezioni e Andrew, seduto affianco a Tanya, le diede un bacio sulla tempia, dicendole –Ci vediamo a pranzo, ti aspettiamo- le sussurrò, vedendola annuire e sorridergli appena, notandolo scendere a stamparle un bacio a fior di labbra che la sorprese un secondo e infatti rimase un momento interdetta, per poi ridacchiare, mentre lui appariva perplesso –Scusa è che ti dimentichi ogni tanto di avere il suo corpo, eh?-

E il moro roteò gli occhi, replicando –C'è sempre Giuliet che me lo ricorda- e guardò verso Evil, che con aria pensierosa stava raccogliendo le sue cose.

-Vorremo fare una cosa a quattro stasera, cioè... l'idea è di...-

-Evil, sì. Immaginavo- lo anticipò Tanya, portandosi una mano al viso –Che cosa imbarazzante, posso solo immaginare come si sente la povera Giuliet e non quella lì- e indicò la biondina che stava dicendo qualcosa di malizioso e cattivo all'orecchio di Riven, mentre gli stava appoggiata sulle grosse spalle.

III.  La Promessa (Parte Finale)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora