Quattro buoni motivi per... (Parte III)

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C'era chi però nell'aula non stava avendo la medesima e piacevole conversazione.

-Pensavo che a questo punto sareste stati già insieme! È quasi un anno che...-

-Pensavi male e poi sono appena nove mesi- Scandì il Thomas Malfoy adulto, mentre il bimbo dagli occhi argentei lo osservava serio –Sembri infastidito, cosa è successo? Ha a che fare col Demone?-

Tom non si ricordava di certo così fastidioso a quell'età, ma cercò di spiegare la sua posizione in maniera rapida e concisa, vedendo la faccia del bimbo mutare drasticamente –Mi stai dicendo che l'hai lasciata!? Dopo tutto quello che avete passato...?! Lei è...!-

-So esattamente chi e cosa è, per me!- lo aggredì però l'adulto, improvvisamente, lasciando sorpresi tutti in sala.

Si levò poi in piedi e si mosse fuori dall'aula, stressato dalle persone che non facevano altro che dirgli le stesse cose. Lo stavano esasperando.

Il Tom bambino, a quel punto, decise di uscire anche lui, ma il padre più grande lo richiamò –Dove vai, ragazzino? Tu resti con noi!-

Il bimbo si volse e lo guardò serio –Non posso ora, papà- e corse via verso i giardini, alla ricerca di una criniera rossa che conosceva solo parzialmente, in realtà.

Dovette correre in giro per il castello per un bel po', anche perché si era perso due volte nei corridoi. Alla fine, quando ormai stanco, aveva deciso di alzare il viso verso il cielo e sedersi su una panchina, l'aveva trovata affacciata su un ampia balconata, all'ultimo piano dell'edificio.

"Certo..."

Scese immediato dalla panchina e corse quindi verso la sua destinazione e, quando spalancò la porta, vide lei fare per chiudere le vetrate, per andarsene dall'Aula di Astronomia, ma lui chiuse sonoramente la porta e lei si volse di scatto, atterrita. Spalancò gli occhi arrossati nel guardarlo e scosse il capo, facendo per riaprire la vetrata –Che ci fai tu qui? Vattene via!- gli disse, immediata e il bimbo fece dei passi verso di lei, rammaricato –Mi dispiace tantissimo, davvero...-

La rossa alzò il mento e cacciò indietro le lacrime, orgogliosamente –Non posso combattere quello che nemmeno lui riesce a sconfiggere. È stato deciso alla nostra nascita che non potevamo stare insieme-

E lui le si piazzò davanti, quando la vide fare per oltrepassarlo e andarsene –Non mi riferivo a quello-

La ragazza sgranò gli occhi e, in un istante, le numerose volte in cui aveva condiviso il suo lettino con quel bambino che l'aveva colmata d'affetto e attenzioni, come nessun altro aveva mai fatto, le piombarono in mente. Ricordandole che se si erano amati, l'avevano fatto sin da quel momento e nessun destino era riuscito ad impedirlo. Come non lo aveva impedito in quei mesi.

-Non avrei mai voluto lasciarti sola, credimi...-

-Lo so, Tom...- sottolineò la rossa, guardandolo eloquente, mentre due grosse lacrime percorrevano gli zigomi.

Il bimbo assunse un'aria sofferente, contagiato da quella di lei e le domandò –Ti prego però, non lasciarti abbattere... lui continuerà ad amarti, fintanto che vivrà...-

-Lui non mi vuole affianco! Lo capisci o no?! Io non sono disposta a fare la fidanzata part-time! Chiaro?!-

Berciò però lei, furibonda e il bimbo si morse un labbro, abbassando lo sguardo –Hai perfettamente ragione, da ogni punto di vista... però tu sai contro cosa sta combattendo e...-

-Sì e so anche che si sta arrendendo, che vuole lasciare che Tom torni ma non ho la certezza di quando lo farà. Sono quasi certa che procrastinerà fino a quando non avrà ucciso il Titano-

III.  La Promessa (Parte Finale)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora