Capitolo 17 | Zia Silvia

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Siamo in piena notte e sto pensando alla mia felicità. A quella che provo in questo esatto momento.

Proprio per questo non riesco a dormire. Per la mia eccessiva felicità.

Secondo me, è stupido mettere la parola eccessiva davanti a una bella parola. Mi dà un senso di barriera, di limite. La felicità è infinita. Le lacrime? Non lo so sinceramente. La tristezza? Non so rispondere nemmeno a questa domanda. 

E' da tanto che non passavo una serata così bella, con le persone che amo.

Una volta ero fidanzata. Ero felice anche in quel momento. Ma sono bastate delle semplici parole per sentirmi il mondo crollarmi addosso. O meglio, dentro di me stava crollando tutto. Cercavo di essere felice o almeno di sembrare ciò. Posso dire che è funzionato? Non lo so nemmeno questo. 

Quando siamo tanto felici, non ascoltiamo ciò che ci viene chiesto e perciò non sappiamo rispondere. Mentre quando siamo tanto tristi e soli riflettiamo riflettiamo e riflettiamo ancora, quasi da sembrare dei grandi e famosi filosofi. Forse ci creiamo anche più domande quando siamo giù. Alcune con un senso e altre no.

Per il prossimo Natale, voglio essere felice e voglio stare in calorosa compagnia. Andrò io da loro o loro da me, ma staremo insieme e questo è ufficiale.

Carol continua a farsi problemi sul fatto che mi siano venute a trovare. Non riescono a capire che io sto molto bene con loro. Non sto facendo proprio niente, le sto solo rendendo felici. Come loro hanno reso felice me. Questa casa sembra più graziosa da quando sono arrivate, non le voglio lasciare.

Due settimane sono tante è vero, ma in certi casi come questo sono poche.

Non posso descrivere la gioia che ho provato quando ho conosciuto e visto per la prima volta le mie due nipoti.

La loro mamma mi parlava sempre di loro due, speravo tanto di conoscerle ed eccomi qui.

Sin dalla prima parola che lei mi ha detto su di loro, ho sempre sentito una cosa strana in me. Come se io fossi una seconda mamma per loro e credo che anche loro la pensino così.

So che cosa ha fatto quell'uomo orrendo a loro tre. Ma io sono pronta a prendere il suo posto da un momento all'altro a distanza.

So che da quando le ha lasciate, vivono da sole. Carol non ha molte amicizie lì, la stessa cosa è per la più piccola. Asia invece sembra cavarsela. I miei zii, nonchè genitori di Carol, sono morti tanti anni fa. I genitori di quell'uomo? Non so nemmeno se esistono e non so nemmeno se si vergognano per quello che ha combinato il loro 'amato' figlio. Mia cugina non mi ha mai parlato di loro, dice che le ragazze non gli vedono da quando il papà se ne è andato.

Anche se io e lei siamo cugine, io l'ho sempre sentita come una sorella, sin dalla nostra giovane età.

Ci siamo scambiate i giocattoli senza problemi, ci siamo scambiate i nostri segreti senza problemi. Sembrava veramente tutto più facile con lei.

Non sono mai riuscita a crearmi una famiglia, ma so che loro sono come una famiglia per me.

  Famiglia non di sangue, ma di cuore. Perché in fondo, loro sono la cosa più bella che ho.

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