Capitolo 16 | Vanessa

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Eppure pensavo facesse più caldo alla sera. Non che al pomeriggio faccia freddo ovviamente. Stasera la temperatura si è abbassata di molto rispetto al solito.

Ho optato per un semplicissimo vestito bianco e nero. La parte sopra è nera, mentre quella sottostante è bianca. I capelli li porto sciolti come al solito.

Dalla terrazza di mia zia c'è una vista abbastanza carina, nonostante il muretto alto che copre abbastanza la visuale da seduti. E' abbastanza grande come terrazza. Il colore delle mattonelle mi ricorda tanto il fuoco. C'è un tavolo ovale grigio e tre sedie dello stesso colore del tavolo che hanno davanti. Le sedie sono abbastanza scomode ma voglio stare comunque in piedi per ammirare la vista che c'è. Nel condominio di mia zia ci sono in totale sei piani e noi siamo al penultimo, perciò la bellezza si moltiplica. Da quel poco che sono qui, sono riuscita a capire che Napoli è formata solamente da enormi palazzi colorati. 

Giù c'è un piazzale con l'asfalto grigio, più scuro del solito per l'acqua che cade dalla fontana che c'è in esso.  Noto le varie macchine parcheggiate davanti ai vari palazzi. I condomini hanno tutti un'aria vecchia e non curata. Questo normalmente è un effetto negativo, ma io questo difetto lo trovo stranamente famigliare.

''Hai viaggiato tanto da quanto sono riuscita a capire. Quali sono state le mete indimenticabili fino ad ora?''-mi chiede la signora che ho davanti a me.

''In realtà, dal Nord al Sud non mi sono mai dimenticata di nessun paese. Quindi direi tutte. Ma le mete che ho lasciato più difficilmente sono state Trieste e Milano.''-mi confido.

''Anche io ho visto Milano. Trieste però no. Se un giorno vi verrò a trovare, vorrà dire che ci ritornerai insieme a me.''-sorride.

''Milano è molto bella. Sopratutto se la moda è una delle tue più grandi passioni, dato che Milano è come un capoluogo della moda. Non direi lo stesso per me, a me la moda piace ma non in modo sfrenato.''-rido.

''Ma anche storicamente è molto bella. Quando ho visto il duomo per la prima volta, sono rimasta senza parole. Dalle foto sembrava piccolo, ma dal vivo ha superato in pieno le mie  aspettative.''-esulto.

''In questi giorni vi porterò da tante parti, tenetevi pronte. Ma quanto ci mettono?''-appunta ridendo. In quel preciso momento, vedo uscire dal bagno mia madre seguita da mia sorella. Sono entrambe ben truccate e vestite.''Avete deciso signorine?''-ci chiede un cameriere e se ne va via con i nostri ordini.

''E' un bel posto.''-penso silenziosamente.

 Il posto è elegante ma c'è qualcosa che lo rende famigliare. Le pareti sono dipinte di un bellissimo celeste che ricorda il mare. Al centro della sala, c'è un grande acquario che attrae tanti bambini. Ci sono tanti tavoli, ma fortunatamente la sala è tanto grande. Le sedie sono in legno e danno tutte un'aria casalinga.

''In piazza c'è una festa, vi va o siete stanche?''-ci sfida nostra zia uscendo.

''Prontissime.''-esclamo prendendo per il braccio mia sorella.

La piazza è enorme. Fuori da un bar, ci sono degli apparecchi elettronici che emettono della musica e sono guidati da un giovane ragazzo alto con il cappello.

''Mi sembrava di aver visto Mattia.''-urla mia sorella per il volume eccessivamente alto.

Anche io in un momento ho pensato che fosse Mattia. Capelli corti e ricci, occhi scuri e molto alto.

''Quella invece sembra te.''-urlo a mia sorella.

Ha i capelli lunghi biondi, tirati indietro da una fascia. Proprio come Asia. A differenza di Asia, questa ragazza porta gli occhiali. Io e Asia non siamo proprio identiche, io rispetto a lei ho i capelli molto più chiari. Ma del resto, abbiamo tante cose in comune: il naso e gli occhi sopratutto.

''Vieni andiamo a ballare.''-esclamo appena vedo Asia che ricomincia ad essere triste per Mattia e la trascino al centro del piazzale.

''Sapete ballare ragazze?!''-ci chiede mia zia.

''Sinceramente no.''-rido nervosamente e vedo Asia che mi lancia uno sguardo cattivo.

''Vi insegno io, allora.''-urla prendendo la mia mano e quella di mia sorella.

''Allora, io devo andare avanti mentre tu indietro, poi tu vai avanti e io indietro.''-borbotta senza senso Asia.

''Ahia!''-urlo.

Dopo un po' di prove e dopo esserci pestate i piedi a vicenda, riusciamo a cavarcela.

AHIA! Maledizione a me che l'ho pensato troppo presto. Proprio in quel momento,un ragazzo molto alto, mi arriva addosso e mi schiaccia il piede. Nella parte inferiore della testa, ha i capelli scuri mentre il ciuffo soprastante è biondo chiaro. Mi piace tanto questo tipo di capigliatura. Riesco a notare che porta l'apparecchio ed ha gli occhi azzurri.

''Oh dannazione, scusami tanto. Non era per niente mia intenzione.''-dice il ragazzo biondo da girato. 

''Non l'ho fatto app..''-inizia.

''Apposta.''-finisco al posto suo divertita.

''Sei una ragazza bellissima, te l'hanno mai detto?''-dice maliziosamente ennesima. 

Appena pronuncia la parola ''bellissima'' mi sento le guance andare a fuoco.

''Non dovevi scusarti? Comunque ti ringrazio per il complimento.''-rispondo.

''Ti ho vista ballare, prima che ti venissi addosso ovviamente. Fai dei corsi? Perchè mi sei sembrata molto brava.''-si complimenta.

''Beh mia zia balla, perciò mi ha insegnato qualche tecnica. Comunque, piacere Vanessa.''-gli sorrido.

''Oh, va bene. Comunque io sono Sebastiano, potremmo andare a ballare insieme un giorno se ti va.''-propone.

Proposta sbagliatissima.

''Mi dispiace, ma non sono del posto.''-mi scuso.

''Oh, e di dove sei?''-mi domanda.

''Padova.''-urlo.

''Padova? Wooh, lontano. Beh, allora niente da fare. Ci si becca in giro magari, se sarai ancora qui.''-dice allontanandosi da me e mi fa un cenno con la mano.

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