Capitolo 8 | Giacomo

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MESSAGGIO PER VANESSA

''Oggi, in centro alle quindici.''

MESSAGGIO DA VANESSA

''Ci vediamo lì.''

E a quest'ultimo messaggio non posso far altro che sorridere.

 Nel frattempo, mi sto auto-convincendo a non innamorarmi di lei.

 È veramente dura. 

SOLO migliori amici, niente di più.

 Esistono i migliori amici?




Eccola, sta arrivando. Indossa dei pantaloni bianchi, toccati a malapena da una maglietta grigia con delle scritte bianche. Finisce tutto con un paio di converse ai piedi.

Appena arriva, si trova in imbarazzo e sembra senza fiato. L'unica cosa che le viene in mente, è quella di abbracciarmi. In un primo momento rimango senza parole, ma poi mi adeguo e la stringo forte anche io. La vedo veramente felice tra le mie braccia...

OHHH ma che diavolo ho detto? AMICIZIA e AMICIZIA, stop.

Quando mi ricordo che il nostro deve essere solo un rapporto di amicizia, mi stacco dal lungo abbraccio e le mostro un sorriso di scuse.

''Allora, mi hai detto che ti piace leggere giusto? Andiamo in libreria.''-propongo io d'iniziativa.

''Ti ringrazio.''-dice sospirando.


''Allora, non so se saprai rispondere a questa domanda, ma, hai un libro preferito?''-le domando appena entriamo.

''In realtà, ti sbagli. Il mio libro preferito si chiama 'La piccola libreria di New York'. A casa ho il libro, se ti piace leggere e se ti piace la trama, potrei prestartelo un giorno.''-risponde con un caloroso sorriso.

''Va bene. Di che genere si tratta?''-le sorrido a mia volta.

''È un romanzo. Beh, vedi, parla di una ragazza e di un ragazzo. Bea, proprietaria di una piccola libreria residente a New York e Jake un dottore. Entrambi si trovano in situazioni amorose pessime e decidono di non iniziare nuove storie d'amore. Si conoscono ad una festa e si promettono ciò. Fortunatamente, non è finito come pensavo io e dico così, perché vuol dire che è un ottimo libro.''-esplica.

''La penso come te, se appena inizi un libro pensi 'so come andrà a finire' vuol dire che hai già letto una trama simile. Noi vogliamo sempre nuove trame da leggere, ma ormai tutti i libri hanno la stessa storia, ed è una cosa patetica. Dà un senso di scarsa originalità, non credi? Comunque la trama mi incuriosisce, dammelo appena puoi.''-le sorrido.

''Hai mai sentito parlare di Pretty Little Liars?''-mi domanda, cercando di prendere un libro dalla libreria. Peccato che sia troppo alto per lei, allora la prendo in braccio e la lascio prendere il libro.

Si vede benissimo il suo imbarazzo e la rimetto subito giù.

''E dicevi?''-domando.

''Hai mai sentito parlare di Pretty Little Liars?''-domanda fissando ancora il pavimento.

''Sfortunatamente si, mia cugina me ne parlava sempre. Non c'ho mai capito un cazzo.''-e lancio una falsa risata per metterla a suo agio.

''Già, devi vedere qualche libro in particolare?''-domanda un po' meno imbarazzata.

''No, possiamo andare da un'altra parte se vuoi..''-dico sottovoce e annuisce.



''E insomma è andata così.''-aggiungo sorridendo. Ha un sorriso fantastico, peccato che non può essere mia.

All'improvviso, vedo una ragazza abbastanza bassa che svolta l'angolo e non è sola. Insieme a lei c'è un ragazzo dalla pelle abbastanza olivastra. Sono Tania e, Simone, il mio migliore amico.

Non so che pensare di lui in questo momento. Menomale che continuava a dirmi che la odiava.

In preda alla rabbia, afferro con forza la mano di Vanessa e passiamo rapidamente davanti a loro.

Non è da Simone questo gesto. Tanto che appena mi vede, da abbronzato com'era, diventa bianco come il latte. 

L'unica cosa che riesce a fare è un piccolo cenno con la mano che ha appena messo addosso a Tania, che schifo.

Vanessa mi tira per il braccio e insieme cambiamo direzione.

''T-tania?''-balbetta sottovoce Vanessa.

''Si, e quel ragazzo è Simone. Il mio migliore amico, o così sembra.''-le rispondo nervosamente.

Vanessa, come segno di conforto, prova a mettermi un braccio attorno al mio collo, ma non ci riesce, dato la differenza di altezza tra me e lei.

Allora la prendo in braccio e scoppia in una grossa risata, tanto che potrebbero sentirla tutti i padovani.

E se fossimo come Bea e Jake? Promettiamo una sana amicizia, ma non sarà così?




''Allora partirai anche tu?''-mi chiede.

''Si, partirò per Mallorca mentre tu partirai per Napoli quindi.''-le sorrido imbarazzato.

''Ti imbarazza la parola Napoli?''-ride.

''Ehm si. Devi sapere che i genitori di Tania sono napoletani e due estati fa mi hanno portato con loro. Lasciando stare la compagnia, quella città mi è piaciuta molto e sono contento per te, che finalmente la vedrai.''-dico tutto d'un fiato prima di ricominciare a bere il mio frappè al cioccolato.

''Compagnia pessima, luogo fantastico?''-ridacchia.

È proprio bella quando ride con gli occhi chiusi. Riesce a contagiare me, nonostante il fatto che in questo momento stiamo parlando della mia ex.


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